Il report settimanale

Ricoveri al minimo ‘storico’ e contagi sotto il 5%. Oltre 2mila vaccini al dì ma bisogna correre di più

Contagi ancora in calo e solo 8 nuove ospedalizzazioni in una settimana (e contestualmente 14 dimissioni). Relativamente basso il numero di decessi (10 vs i 3 della settimana scorsa) ma ad essere più colpiti sono coloro che hanno tra 50 e 75 anni. Necessario dunque accelerare con la campagna vaccinale che in Molise ha sì raggiunto il traguardo delle 14mila inoculazioni a settimana ma la soglia ottimale ora sarebbe di almeno 21mila

Ci si era avvicinati al traguardo la scorsa settimana ma è in questa che si è raggiunta la meta: il tasso di positività è finalmente sceso sotto il 5% (precisamente al 4.7%) ed è qualcosa che non capitava in Molise dalla scorsa estate. Non è marginale perché da sempre si è postulata in quel magico numerino (il 5 appunto) la soglia al di sotto della quale l’epidemia avrebbe potuto considerarsi sotto controllo, perchè in quelle condizioni è possibile un tracciamento puntuale dei contagi che, come sappiamo, è un’attività essenziale per contenere i focolai epidemici.

Abbiamo voluto cominciare così questo report settimanale, con una nota di – come sempre cauto – ottimismo ma ce ne sono tanti altri di indicatori positivi relativamente al periodo 26 aprile-2 maggio. Vediamoli uno per uno.

I contagi, per l’appunto, sono tornati sotto i 200 settimanali, come 3 settimane fa ma diversamente da quanto accaduto per mesi e mesi. 191 in 7 giorni (media di 27 al dì circa). Significa che in Molise l’incidenza dei nuovi casi è stata in questa settimana di meno di 65 contagi al giorno, e dunque non troppo lontana da quella di 50 per die, per intenderci quella che porterebbe un territorio alla zona bianca. 191 tamponi molecolari risultati positivi su un totale di 4.064 test (circa 580 al giorno). Un numero di poco inferiore a quello della settimana scorsa ma che ha portato, come detto all’inizio, a un tasso di positività del 4.7%. La settimana scorsa il tasso si era fermato al 5.6% e nelle precedenti era stato: 6.7%, 5.9%, 6.2%, 6.8%, 8.3%, 8.8%, 9.2% (per fermarci a marzo).

Notizie incoraggianti arrivano, in parte, dagli ospedali che ospitano pazienti col Covid-19. Il numero complessivo di ricoverati è sceso dai 56 di domenica scorsa ai 40 di ieri, domenica 2 maggio. Tradotto in variazione percentuale, c’è il 28.6% di allettati in meno a causa della malattia infettiva (16 in meno, di cui -5 in Rianimazione). Una riduzione di quasi un terzo. A questo hanno contribuito però diversi fattori: nuove ospedalizzazioni, dimissioni e – ahinoi – decessi.

Il dato più che positivo è che si sono ridotti notevolmente i nuovi ingressi in ospedale per Covid (purtroppo però stanno aumentando oltremisura tutti gli altri, ndr). Da lunedì a domenica sono stati solo 8 e bisogna tornare alla seconda settimana di dicembre per avere lo stesso identico numero. La settimana scorsa i ricoveri erano stati 18, nelle precedenti 17, 18, 16, 28 e prima ancora 40, 47, 57. Numeri che parlano da soli.

Oltretutto questa settimana è stato alto (come successo anche nelle due precedenti) il numero di pazienti dimessi dall’ospedale: ben 14, di cui 2 dalla Terapia Intensiva del Neuromed (tutti gli altri dal Cardarelli). Evidente come pochi ingressi e molte uscite abbiano ridotto il numero di posti letto occupati, che ora hanno queste percentuali di occupazione (per Covid) rilevate dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari. Anche in questo caso lasciamo parlare i numeri (e i grafici).

terapie intensive agenas 2 maggio
malattie infettive agenas 2 maggio

C’è un però. Ci sono state 10 persone che dall’ospedale non sono mai uscite, e che sono spirate nel letto ‘di cura’. 6 nel reparto di Terapia Intensiva del Cardarelli, 4 invece da quello (dello stesso ospedale) di Malattie Infettive. Si tratta di 4 donne e 6 uomini tra i 50 e i 92 anni, con una incidenza particolarmente alta di under 65 e una altrettanto alta di settantenni. La media (e la mediana) è appunto sui 70 anni circa. Lo ripetiamo da un po’: è urgente vaccinare (come si sta facendo ma bisogna correre di più) le persone in questa fascia d’età.

La settimana scorsa il numero oltremodo basso di decessi (3) ci aveva rincuorato. Prima ancora erano stati 7, 11, 15, 13, 27. La settimana appena trascorsa invece si sono nuovamente innalzati sebbene restino molto al di sotto dei livelli toccati anche solo poco settimane fa.

I guariti dall’infezione in settimana sono stati 226, circa 32 al giorno e dunque di più dei nuovi contagi. Tanto che il numero degli attualmente positivi in Molise è sceso a 608 (-45 rispetto a 7 giorni prima). Sceso anche il contagio nei singoli paesi. In particolare la città di Campobasso, che nelle ultime settimane aveva vissuto una pericolosa accelerata e concentrato il maggior numero (assoluto e relativo) di nuovi positivi della regione, ha dimezzato i suoi contagi settimanali (33 vs i 75 della settimana precedente). Ci sono stati piccoli focolai in vari comuni (Mirabello Sannitico, Cantalupo nel Sannio, Petrella Tifernina ed altri) e Bojano ha registrato ulteriori 21 casi, ma non ci sono dati particolarmente preoccupanti.

mappa contagi 2 maggio

E veniamo, infine, al capitolo vaccinazioni. Finalmente il Molise ha superato le 14mila somministrazioni nell’arco di una settimana (nelle precedenti si attestavano sulle 13mila unità). Per concludere vi forniamo questo grafico, elaborato dall’analista Luca Fusaro, che si differenzia rispetto alle percentuali solitamente fornite (che vedrebbero il Molise al 15% e non al 16% e oltre per quanto riguarda la popolazione che ha completato il ciclo vaccinale) perché si basa sulla platea non già dell’intera popolazione residente ma su quella dai 16 anni in su, ovvero quella che può (al momento) essere vaccinata. Il Molise è in ogni caso al primo posto.

vaccinati regioni 3 maggio

Infine, a una settimana esatta dal passaggio del Molise (così come di tante altre regioni italiane) in zona gialla, una sottolineatura. È ancora presto per fare bilanci perchè 7 giorni non sono un tempo congruo per valutare eventuali effetti delle allentate restrizioni sull’epidemia. Men che meno si può già dire se ci sia stato un effetto 1 maggio. Speriamo di no perchè vorrebbe dire perdere un ‘tesoretto’ faticosamente conquistato.

 

 

 

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