Campobasso

Nel giardino del “Romita” un agrifoglio per ricordare Hevrin Khalaf

Si è svolto al liceo Scientifico “A. Romita”, l’incontro dedicato al “Giardino dei Giusti – memoria del bene”. L’appuntamento, che originariamente si sarebbe dovuto tenere il 6 marzo scorso in occasione della Giornata dei Giusti, è stato organizzato dagli studenti e dai loro docenti e ha visto la partecipazione online dell’ambasciatore Emilio Barbarani e il saluto conclusivo, in presenza, del sindaco di Campobasso, Roberto Gravina.

Il Giardino dei Giusti all’interno del “Romita”, è stato inaugurato l’8 marzo 2016 con la piantumazione di due lecci, dedicati al diplomatico italiano in Cile Tomaso de Vergottini e proprio all’ambasciatore Emilio Barbarani, in quell’occasione presente all’iniziativa, in ricordo delle pagine eroiche della diplomazia italiana in Cile ai tempi del golpe di Pinochet.

Vi sono state poi a seguire, negli anni successivi, altre piantumazioni: una camelia in onore dello studente Faraaz Hussein, vittima del terrorismo fondamentalista; un cespuglio di rose per Felicia Bartolotta Impastato, attivista antimafia; un corbezzolo, pianta tricolore, per István Bibó, che si è battuto per i diritti umani nel corso del Novecento; un ciliegio per Pietro Martinetti, l’unico professore di filosofia a non prestare giuramento al fascismo, perdendo per questo la cattedra universitaria ma preservando la cosa per lui più importante: la libertà di coscienza.

giardino dei giusti gravina

I “Giardini dei Giusti” sono sorti un po’ in tutta Italia, sull’esempio dello Yad Vashem di Gerusalemme, con l’obiettivo di onorare i giusti di tutti i genocidi, raccontando le loro storie con il compito di presentare, all’opinione pubblica, gli esempi di quanti, mettendo a rischio la vita, la carriera, le amicizie, sono stati capaci di preservare i valori umani di fronte a leggi ingiuste o all’indifferenza della società.

I giardini sono diventati luoghi di memoria, ma anche di incontro e di dialogo, così come accaduto in occasione della cerimonia di quest’anno dedicata dai docenti e dagli studenti del Liceo Scientifico “A. Romita” al ricordo, attraverso la piantumazione di un agrifoglio, di Hevrin Khalaf, attivista curda che ha speso la propria vita in difesa per i diritti delle donne e per la coesistenza pacifica fra curdi, cristiano-siriaci e arabi, brutalmente uccisa nel 2019 da miliziani islamici, subito dopo l’invasione turca del Kurdistan siriano.

giardino dei giusti gravina

Toccante e significativo è stato l’intervento online dell’Ambasciatore Emilio Barbarani che ha avuto modo di ripercorrere, insieme a docenti e studenti, la sua esperienza da diplomatico nel Cile degli anni di Pinochet, allor quando, con il suo intervento diretto, riuscì a mettere in salvo centinaia e centinaia di persone.

“Ascoltando la testimonianza dell’ambasciatore Barbarani ho avuto la possibilità di conoscere non solo la sua storia personale, ma anche le qualità umane di uomini e donne che come lui hanno guardato negli occhi la storia, non delegando delle responsabilità che, al contrario, si sono caricati sulle proprie spalle e nella propria vita con dignità e senso del dovere. – ha dichiarato il sindaco Gravina – Devo dire grazie a chi,come i ragazzi e i docenti del Liceo Scientifico “A. Romita”, mantiene vive queste storie, permettendo a ognuno di noi, così come capitato a me quest’oggi, di incontrarle lungo il proprio percorso di vita per farne tesoro e fondamentale punto di riflessione per l’agire futuro.”

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