Interrogazione

Lavoro e selezioni farsa, l’onorevole Testamento chiede conto al Ministro Franceschini

Che fine ha fatto il concorso per 1052 addetti alla vigilanza, custodia e fruizione dei beni culturali, sospeso nel marzo 2020 a causa della pandemia? A chiederselo è l’onorevole Rosa Alba Testamento che in una nota ricorda anche  un’altra interrogazione nella quale si domanda se il Ministro Franceschini “non ritiene doveroso fare chiarezza sul bando indetto dal Ministero lo scorso dicembre per la selezione a partita Iva o a tempo determinato fino al 31 dicembre 2021 di 500 figure professionali, il cui esito ha suscitato una forte indignazione tra i lavoratori del settore?”.

Due interrogazioni che la parlamentare ha indirizzato al Ministro Franceschini perché “a fronte della cronica carenza di organico nei beni culturali, considerata in più occasioni dal Ministro come una criticità da colmare urgentemente, alcuni concorsi sono ancora sospesi e altri non improntati a criteri di meritocrazia trasparenza”.

La parlamentare molisana componente della commissione cultura di Montecitorio scrive anche: “Nonostante molti ministri del governo dei migliori abbiano più volte segnalato l’urgenza di nuove assunzioni nella pubblica amministrazione e, quindi, la contestuale necessità di riprendere i concorsi sospesi per la pandemia, sul fronte dei beni culturali, anche da questo punto di vista, siamo molto lontani da quel ‘cambio di passo’ che Franceschini, rispondendo a un mio recente question time alla Camera, aveva detto di considerare necessario per dare efficienza e funzionalità a tutta la macchina ministeriale. Al danno – continua –  si è poi aggiunta anche la beffa, perché il bando indetto a dicembre per reperire appunto le 500 figure professionali, per lo più a partita Iva, è stato caratterizzato da una selezione farsa: poca trasparenza, modalità superficiali di presentazione delle domande e, infine, l’immissione nelle graduatorie definitive di soggetti privi dei requisiti di partecipazione previsti dal decreto ministeriale.  A pagarne le conseguenze sono tutti i cittadini, data la mancata valorizzazione del nostro immenso patrimonio culturale che continua a non poter contare delle unità di personale di cui necessità, in quanto evidentemente non gli viene riconosciuta l’importanza che merita. Tutto ciò non stupisce più ma continua ad essere inaccettabile”.

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