Una serrata di qualche minuto per far sentire la propria voce, alzarne il volume e rivendicare le proprie ragioni. Molti dei negozi all’interno del Centro commerciale ‘Centro del Molise’ di Campobasso hanno voluto aderire alla protesta nazionale che nello stesso momento, in oltre mille centri commerciali, ha previsto la chiusura simbolica delle saracinesche per qualche istante. Il motivo?
“Non riusciamo più a reggere le chiusure nei weekend” spiegano i commercianti. Si va dal negozio di abbigliamento a quello di elettronica e cellulari, dalla libreria all’erboristeria, passando per i negozi di calzature. Tutti uniti per mettere il megafono a delle richieste che sembrano legittime. Anche perché le misure anti-assembramento verrebbero rispettate tutte.
“Ormai sono sei mesi che siamo obbligati a rimanere chiusi nel fine settimana, che è un momento fondamentale per noi che garantisce posti di lavoro, maggiori introiti senza i quali siamo costretti a dover far leva su cassa integrazione e altre misure – spiega Francesco Riccardo, titolare del negozio di abbigliamento Zuiki –. Lanciamo un messaggio a nostro avviso giusto e doveroso, questa struttura può essere più sicura di un centro urbano, magari limitando l’accesso a un certo di numero di persone per volta e garantendo il distanziamento”.
D’altronde, si parla di perdite di introiti stimate sul “35-40%, tanto può incidere un weekend, sono bei numeri – prosegue Riccardo –. Speriamo che la situazione possa migliorare perché è giusto rispettare le regole ma è anche giusto sottolineare che ci sono dei problemi”.
Il Governo pare orientato a prendere in considerazione la possibilità di riaprire i centri commerciali anche durante i weekend a partire da sabato 22 maggio. Una misura attesissima che dovrebbe essere contenuta nel prossimo Decreto Draghi. Come del resto è atteso lo spostamento in avanti di un’ora del coprifuoco, attualmente fissato alle 22 e che potrebbe slittare di un’ora, ovvero alle 23.
“Penso non sia giusto che solo i negozi dei centri commerciali debbano restare chiusi nei fine settimana – aggiunge la titolare dell’erboristeria ‘Pianeta verde’ –. Siamo pronti e disposti a ricominciare ma devono metterci nelle condizioni di farlo. I danni economici sono stati ingenti, soprattutto durante il periodo natalizio”.
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