Consiglio regionale

La maggioranza Toma ‘censura’ l’Aula sul caso Tiberio. Cestinata anche la mozione sulla delibera-bavaglio per post sui social

Non viene nemmeno iscritta all'ordine del giorno l'interpellanza del Movimento 5 Stelle per discutere dell'episodio che ha coinvolto Maurizio Tiberio, uno dei più stretti collaboratori del presidente Donato Toma, e sul quale sono in corso le indagini della Polizia. Stesso destino per un analogo atto con cui si chiedeva la revoca della delibera con cui la Giunta regionale ha deciso di querelare la collaboratrice di Michele Iorio autrice di un post su Facebook. In Aula infine scintille sulla Molise Dati, il governatore: "Non chiuderà ma bisogna fare chiarezza sulla società".

Nel giorno in cui si è spento Franco Battiato, autore di canzoni e versi duri nei confronti della politica (come ‘Povera patria, schiacciata dagli abusi del potere’), il Consiglio regionale scrive altre pagine probabilmente poco edificanti della storia istituzionale del Molise. Nel giro di pochi minuti, la maggioranza di centrodestra ‘spegne’ ogni possibilità di dibattito sui due temi più spinosi degli ultimi giorni: la presunta aggressione a Maurizio Tiberio, uno dei più stretti collaboratori di Donato Toma, e la delibera con cui il governo regionale ha deciso di querelare l’autrice di un post su Facebook.

La Giunta regionale querela l’autore di un post facebook. Tanto pagano i molisani

In Aula il Movimento 5 Stelle chiede la revoca dell’atto votato alcuni giorni fa dalla Giunta presentando una mozione che non è stata nemmeno iscritta nell’ordine del giorno dei lavori. Gli undici esponenti della maggioranza si sono opposti, e ovviamente non sono bastati i voti delle opposizioni a cui si sono aggiunti quelli dei consiglieri dissidenti Aida Romagnolo e Michele Iorio. Quest’ultimo, fra l’altro, è indirettamente coinvolto nella vicenda perchè la cittadina querelata dall’esecutivo Toma, Giovanna Ruggiero, è una sua collaboratrice.

Questo provvedimento è un insulto: se vi sentite lesi da qualcuno – argomenta Greco rivolgendosi alla maggioranza – è bene che ognuno di voi metta mano al portafogli per dare mandato a un avvocato e presentare una querela contro la persona da cui vi sentite offesi. Non si possono far ricadere determinate scelte, che considero totalitarie, sui molisani. Questo provvedimento non ha precedenti” perchè “mette in pericolo le basi della nostra democrazia”.

“Prima che diventi una lesione del diritto di espressione del pensiero – incalza Fanelli (Pd) – revochiamo la delibera 114 che ci pone al di sotto del Burundi e della Corea del Nord rispetto ai diritti e in particolare alla libertà di espressione del pensiero”. Interviene anche Iorio: “E’ la prima volta che succede un episodio del genere e che si utilizza una struttura pubblica per una querela e nel caso in cui si vada a processo”.

Ancora prima il Movimento 5 Stelle aveva cercato di scardinare la ‘cortina di ferro’ sul caso Tiberio: sono in corso le indagini della Polizia, mentre ha annunciato un’interrogazione in Parlamento la deputata Rosa Alba Testamento (ex M5S). “Ritengo sia doveroso – esplicita il capogruppo Andrea Greco – che il presidente Toma risponda in Aula rispetto alle circostanze che hanno visto coinvolto il suo collaboratore personale Maurizio Tiberio così come narrate dalla stampa. Circostanze inaccettabili e che gettano discredito sull’intera assise regionale. Credo che quest’Aula debba chiedere chiarezza su tale episodio”.

Presunta aggressione a Toma e Tiberio, c’è un video “utile” ma non scioglie tutti i dubbi. Digos ascolta i testimoni

Il consigliere M5S insiste: “Presidente Toma, vorrei sapere quando allontanerà Maurizio Tiberio dalle istituzioni in attesa dell’esito delle decisioni della magistratura”. A suo dire, “mentre vengono accertate eventuali responsabilità, il collaboratore deve essere sospeso”. “C’è un’indagine in corso, non posso intervenire su tale questione. Abbassiamo i toni”, la replica di Toma.

La maggioranza dunque alza le barricate e vota contro l’interpellanza urgente sul caso Tiberio (11 no, 9 sì).

Inoltre, l’Aula boccia anche una mozione presentata da Michele Iorio per evitare la chiusura del Centro Elaborazione Dati in capo alla Molise Dati.

Iorio denuncia lo smantellamento di Molise Dati: “Tutto a vantaggio dei privati”

E’ l’occasione per il capo della Giunta di effettuare una sorta di ‘operazione verità’, come sottolinea lui stesso leggendo una lunga relazione all’assise: “La società in house non sarà smantellata: la Regione Molise e la stessa Molise Dati spa hanno sottoscritto un accordo quadro per il triennio 2020-2021-2022 per definire in maniera dettagliata le funzioni che deve svolgere per conto della Regione nell’ambito dell’Ict (acronimo di information and communications technology, ossia le tecnologie digitali, ndr). Tra le funzioni di Molise Dati c’era anche il click day”, ricorda il governatore. Quel giorno la piattaforma informatica della Regione Molise fece flop scatenando l’ira di chi si era collegato per candidarsi per ricevere i fondi regionali erogati per la crisi provocata dal covid. 

Infine, il Consiglio regionale approva all’unanimità la mozione del Pd che impegna il presidente della Giunta regionale affinchè tramite l’Asrem possa essere ripristinato il servizio 118 a Campomarino Lido. Passano anche la proposta di Quintino Pallante sulla “dislocazione in pianta stabile di una compagnia del Genio militare in Molise” e la mozione su Rio Vivo.

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