Casacalenda

Infiltrazioni d’acqua, degrado e abbandono divorano la Galleria “Libertucci”

Sede del Maack e gioiello del comune di Casacalenda in questi mesi di chiusura è stato completamente trascurato. La denuncia del direttore e di un collega

Casacalenda: galleria Libertucci. Il covid l’ha ovviamente tenuta chiusa ma il ritorno in questo che è definito il gioiello del Maack e dell’intero comune, è stato scioccante.

“Non volevamo credere ai nostri occhi” scrivono infatti in una lunga lettera l’architetto Massimo Palumbo e il collega (nonché direttore del Maack) Franco Libertucci.

Sintetizzano le condizioni della struttura con un solo termine: disastro. Causato dal probabile (e ingiustificato) abbandono in questi mesi di pandemia. Quindi raccontano: “L’acqua infiltrata l’abbiamo trovata un po’ ovunque. Sedie spostate ed ammucchiate a caso, le pareti segnate. Poi addirittura e non poteva essere diversamente alcune Opere risultano manomesse, rovinate, da restaurare”.

galleria casacalenda degrado

Annunciano che presto sarà fatta una conta dei danni ma ammettono anche che “Casacalenda non può essere questa”. Perché “il dono degli artisti, l’impegno da parte di chi rappresenta la cosa pubblica a conservare il bene comune, il tutto è mandato in malora. E dire che proprio in questi giorni – si legge nella lettera – preceduti da una serie di complimenti per il lavoro svolto nel tempo (trenta anni, e non sono pochi) a favore della cultura e dell’Arte Contemporanea a Casacalenda e per il Molise, ci era giunta una lettera dove si esprimeva la volontà di donare delle Opere alla nostra Galleria. La cosa ci avrebbe permesso di accrescere la collezione e di rafforzare sul territorio, perché no, la nostra centralità sui temi dell’Arte Contemporanea. Forse questo ora non sarà possibile, forse non riusciremo a rispondere a tanta attenzione”.

Con rammarico ammettono che in questi giorni ci si stava preparando ad una possibile riapertura certi che con le dovute attenzioni qualcosa avrebbero fatto, “avremmo di nuovo accolto i gruppi nella visita alla Galleria e avremmo ripreso, grazie alla buona stagione in arrivo, ad accompagnare gli amanti del nostro progetto.  Lo stupore di chiunque ci ha fatto visita non ha coinciso purtroppo con chi doveva porre attenzione al bene pubblico e questa cosa ci ha ferito. Cosa fare?”.

E concludono: “Sinceramente non sappiamo in questi casi cosa accade e a chi tocca la prima mossa, ma anche le altre. A noi oggi non interessa alimentare sterili dibattiti, nostro interesse è avere lo spazio Galleria così come tutti hanno avuto modo di conoscerlo ed apprezzarlo. Le opere rovinate dovranno essere restaurate. Gli artisti a suo tempo le hanno donate e noi abbiamo promesso decoro. Il nostro augurio è che la Sala Achille Pace possa tornare così come era prima della pandemia, della chiusura forzata. A noi spettava la denuncia ed è stata fatta”.

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