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Festa dell’Europa – I messaggi istituzionali

Donato Toma – Presidente della Regione Molise

Tutti i Paesi dell’UE il 9 maggio di ogni anno celebrano la Festa dell’Europa, data simbolica che coincide con l’anniversario della storica dichiarazione di Schuman, nel 1950, punto di svolta per l’avvio dell’esperienza europea.

L’Italia è stata tra i promotori dell’Unione e di ciò dobbiamo essere orgogliosi, perché grazie alle scelte lungimiranti dei padri fondatori è stata avviata una stagione di pace, crescita economica e cooperazione, che ha permesso di ottenere risultati importanti a tutti gli stati membri. Un’Europa senza frontiere, solidale, moderna: i passi in avanti sono stati molteplici, ma molto ancora resta da fare per giungere a decisioni in grado di contemplare le esigenze e i bisogni di tutti i Paesi membri.

Troppo spesso i cittadini vedono le istituzioni europee distanti, in quanto vengono associate a vincoli, austerità, limitazioni. Bisogna lavorare per cambiare questa percezione. La nuova presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, sta facendo un buon lavoro. L’approvvigionamento dei vaccini è un banco di prova importante. Nonostante le difficoltà, i risultati stanno arrivando.

La ripartenza post-pandemia è una sfida difficile, ma insieme saremo più forti. Dobbiamo tornare ad avere lo spirito unitario, solidale e costruttivo dei padri fondatori.


Francesco Roberti – Presidente della Provincia di Campobasso

La festa dell’Europa del 9 maggio celebra la pace e l’unità in Europa. La data è l’anniversario della storica dichiarazione di Schuman, nel 1950, quando l’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman espose la sua idea di una nuova forma di cooperazione politica per l’Europa, che avrebbe reso impensabile una guerra tra le nazioni europee.

Schuman pose le base di un’istituzione europea, che avrebbe messo in comune e gestito la produzione del carbone e dell’acciaio, è considerata l’atto di nascita dell’Unione europea.

I padri fondatori dell’UE furono lungimiranti e, oggi più che mai, le istituzioni devono tornare ad avere la stessa lungimiranza per proiettare l’Europa e i suoi Stati membri nel futuro. Siamo chiamati a una sfida importante: lasciare in eredità alle giovani generazioni una mentalità di cooperazione comune, soprattutto in quelle materie, come sanità, ripresa economica e sociale, per le quali gli Stati membri possono trarre profondi benefici dall’azione dell’Unione Europea.

In Provincia è attivo lo Europe Direct, i centri ufficiali d’informazione per i cittadini e i territori dell’Unione Europea.

La Provincia di Campobasso continua a esser parte di questa rete. Dal 1° maggio, infatti, è partita la nuova generazione dei Centri Europe Direct per il periodo 2021-2025. In Italia sono 45 (424 in tutta l’Unione Europea) e, tra questi, solo una quindicina hanno ottenuto la riconferma. Segno questo dell’ottimo lavoro svolto dagli uffici dell’ente di Palazzo Magno, a cui è demandato questo servizio. E, per questo, mi complimento con tutto il personale impegnato. Anche perché dei 45 centri, solo cinque sono le Province che detengono lo Europe Direct e in Molise è presente solo la Provincia di Campobasso con lo Europe Direct Molise.

Tra gli obiettivi, aiutare Commissione europea e Parlamento europeo a portare le informazioni sulle opportunità offerte dall’Unione europea in tutte le regioni del nostro Paese.

I centri Europe Direct promuovono il coordinamento con tutte le reti europee presenti a livello regionale, in modo da facilitare l’accesso di cittadini e imprese alle informazioni su bandi, iniziative e progetti europei, e saranno in costante contatto con i media locali per offrire contenuti utili sulle priorità e sulle politiche dell’Unione europea.

Inoltre, ascoltano le esigenze dei territori, per permettere alla Commissione di comprendere meglio l’impatto concreto delle politiche e delle attività dell’UE sui cittadini, e forniranno informazioni a 360° sull’Unione europea, dalla risposta alla pandemia di COVID-19 a NextGenerationEU e alle transizioni verde e digitale. Lavoreranno con le scuole e gli insegnanti per promuovere la cittadinanza europea attiva e promuoveranno dialoghi e dibattiti sui temi europei, anche nell’ambito della Conferenza sul futuro dell’Europa.

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