Edizione 2021

Capitale Italiana del Libro, in finale delusione per Campobasso: il premio va in Calabria

La città di Vibo Valentia si aggiudica il premio da 500mila euro e vince la manifestazione voluta dal Ministero per i beni culturali. Amarezza a palazzo San Giorgio, dove il sindaco Roberto Gravina ha partecipato in remoto alla cerimonia che si è svolta in diretta streaming e trasmessa sul canale You Tube del Ministero. Intanto la vigilia dell'evento era stata caratterizzata dalle polemiche sulla mancata riapertura della biblioteca Albino di Campobasso

Alla fine è stata premiata la Calabria e in particolare Vibo Valentia, città di circa 30mila abitanti e con una lunga storia alle spalle. Il capoluogo di provincia calabrese è stato designato come Capitale italiana del Libro 2021 vincendo un premio da 500mila euro.

Le speranze di Campobasso sono naufragate poco prima delle 11.30 quando il ministro Dario Franceschini ha letto il nome del vincitore scelto dalla giuria presieduta da Romano Montroni, docente all’Università di Bologna e storico librario del nostro Paese (ha inaugurato una cinquantina di librerie). Il professore, poco prima dell’annuncio da parte del (riconfermato) titolare della Cultura nel Governo Draghi, ha elogiato tutti i progetti presentati dalle amministrazioni delle città finaliste – oltre a Campobasso erano in gara Ariano Irpino, Caltanisetta, Cesena, Pontremoli e Vibo Valentia – che “hanno formulato un’offerta ricca ma sostenibile dal punto di vista delle risorse economiche”. “Abbiamo visto progetti fantastici nell’ideazione della Città del Libro”, ha detto aggiungendo anche un auspicio sulla realizzazione degli stessi, magari con altre forme di finanziamento, perchè “senza i libri e senza cultura non può esserci rinascita sociale ed economica”. Soprattutto in un Paese come l’Italia, in cui le percentuali di lettori sono molto basse. Forse qualche timido segnale in controtendenza si è iniziato a vedere negli ultimi mesi.

La Capitale Italiana del Libro 2021 dunque sarà Vibo Valentia, una città del Sud, della Calabria, terra povera e il cui sviluppo è stato influenzato dalla ‘ndrangheta.

Nel 2020 il riconoscimento andò al Nord, alla città di Chiari in particolare, su proposta del Ministro della cultura: il comune della provincia di Brescia è stato uno dei paesi più colpiti dalla epidemia da Covid-19.

Inutile nasconderlo: in Municipio, dove il sindaco Roberto Gravina ha partecipato alla cerimonia che si è svolta in diretta streaming sul canale You Tube del Ministero, la mancata vittoria ha provocato un pizzico di delusione. Anche perchè il traguardo era vicinissimo.

“È stata una bella responsabilità – il commento a caldo del primo cittadino – rappresentare, davanti alla giuria del Centro per il Libro e la Lettura e al Ministero della cultura, non solo la nostra realtà ma l’intera comunità regionale e l’esperienza fatta in questi sei mesi per portare all’attenzione nazionale l’identità culturale di Campobasso sarà utile per continuare, sin da subito, a immaginare nuove progettualità su cui misurarci. Intanto, però, vanno alla città vincitrice, Vibo Valentia, i complimenti sinceri di tutta la nostra comunità”.

Per l’assessore alla Cultura Paola Felice, “aver avuto la possibilità di partecipare fino in fondo in una competizione così importante, per noi vuol dire anche aver ricevuto un meritato credito per quanto presentato e progettato”.

Fra l’altro la vigilia della manifestazione è stato caratterizzato anche da qualche polemica perchè sui social alcuni intellettuali, come Flavio Brunetti, hanno ricordato che mentre la città era in corsa per la Capitale del Libro 2021, resta chiusa e abbandonata una delle strutture che racchiude un patrimonio culturale prezioso: la biblioteca provinciale ‘Pasquale Albino’.

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