Armi e droga

Arrestato con la pistola nello scooter, il 25enne non parla e resta in carcere

Il giovane si rifiuta di chiarire i dubbi al giudice per le indagini preliminare che conferma la custodia cautelare. L'avvocato Tolesino: "Vado al Riesame"

Difeso dall’avvocato Silvio Tolesino, il 25enne di Campobasso arrestato il 17 maggio scorso dai carabinieri all’altezza della zona industriale dai carabinieri, con una pistola trasformata in “arma da guerra”, questa mattina è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari per l’interrogatorio di garanzia e contestualmente udienza di convalida.

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Alle domande del magistrato sul perché portasse nascosta sotto la sella dello scooter una pistola semiautomatica Bruni 96, calibro 6,35 ben oleata (completa di caricatore e proiettili), originariamente giocattolo e resa ‘offensiva’ con la sostituzione della canna e dei congegni di scatto, il giovane non ha risposto.

Non ha voluto spiegare i motivi della detenzione, nè altro in merito all’acquisto della stessa, alla trasformazione, all’eventuale destinazione. Anche sui cinque proiettili non ha proferito parola. Tecnicamente si è avvalso della facoltà di non rispondere. 

Il Gip alla fine dell’interrogatorio ha convalidato l’arresto eseguito dai carabinieri della Compagnia di via Mazzini e confermato la misura cautelare in carcere.

L’avvocato Silvio Tolesino, legale di fiducia del 25enne, che nelle ultime ore ha acquisito tutti gli atti d’indagine nonché la perizia effettuata sull’arma, ha già annunciato che nelle prossime ore depositerà il ricorso al Tribunale del Riesame.

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