Scoppia il caso

Toma elogia l’impegno dei soldati marocchini nella Liberazione. “Errore storico, stuprarono donne e uomini”

Il presidente dell’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate, Emiliano Ciotti, risponde al governatore: "Toma dimentica o forse non sa i delitti commessi da questi soldati"

Nel contingente alleato che ha liberato l’Italia nel 1945 c’erano anche “senegalesi e goumier, marocchini di etnia berbera”, tutti “uniti contro la barbarie e per dare all’Italia le libertà negate dal ventennio fascista”. E’ uno dei passaggi del messaggio che il governatore Donato Toma ha inviato nelle redazioni giornalistiche per ricordare il 25 aprile. Comunicato stampa che non è passato inosservato e ha provocato le reazione dell’Associazione delle vittime delle marocchinate, termine che indica le violenze di cui si sono resi protagonisti i soldati di etnia marocchina (i goumiers) arruolati nelle truppe francesi che hanno combattuto in Italia.

Episodi di stupri e saccheggi sono avvenuti anche nella nostra regione. Queste pagine terribili della nostra storia sono state documentate e sono state portate alla luce di recente.

“Peccato che i soldati coloniali francesi, e in particolare i goumiers marocchini, si siano macchiati di innumerevoli casi di stupro, violenza e ruberie ai danni della popolazione civile italiana, anche in territorio molisano”. A evidenziarlo il presidente dell’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate, Emiliano Ciotti, che risponde sul piano storico al presidente Toma.

Il presidente Toma dimentica o non conosce i delitti commessi da questi soldati durante la Campagna d’Italia – prosegue Emiliano Ciotti, che è anche autore di libri sull’argomento – moltissimi furono i casi di violenze carnali, ai danni di donne ma anche di uomini, conosciuti con il termine “Marocchinate”.

Anche il Molise ha pagato il suo tributo di dolore a questa soldataglia. Infatti, il Corpo di Spedizione Francese in Italia ebbe il suo quartier generale a Venafro (Isernia), e in territorio molisano avvennero fatti di questo genere.

L’occasione buona per ricordare le vittime dei coloniali francesi – conclude Ciotti – è la Giornata Nazionale in Memoria delle Vittime delle marocchinate, che si terrà il 18 maggio prossimo in molte città italiane e alla quale, fin d’ora, invitiamo a partecipare il presidente Toma”.

Le violenze contro i civili italiani iniziarono con lo sbarco in Sicilia nel luglio 1943, proseguirono in Campania, nelle provincie laziali di Frosinone, Latina, Roma e Viterbo; in Toscana nel senese e nel grossetano e nell’isola d’Elba, per terminare alle porte di Firenze a fine luglio 1944. Vari episodi di violenza sono segnalati anche in Molise, Puglia e Sardegna.

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