A Campobasso sono attivi tre punti vaccinali, a Termoli – la seconda cittadina molisana dopo il capoluogo per numero di abitanti – solo uno. Oltretutto nella cittadina adriatica al momento non viene somministrato il farmaco AstraZeneca e come sappiamo da oggi è partita la ‘rincorsa’ a vaccinare gli ultrasettantenni, cui in via preferenziale (salvo eccezionali casi per cui il medico opta per un vaccino a mRNA) verrà inoculato proprio il preparato della casa farmaceutica anglosvedese.
Quindi, dopo le fiotte di insegnanti e personale scolastico vario che dal Basso Molise tutto sono andate, nelle settimane scorse, a Campobasso per vaccinarsi con AstraZeneca, ecco che il problema si ripropone. A Termoli al momento non si somministra il Vaxzevira (il nuovo nome di AstraZeneca) all’unico punto vaccinale attivato (l’ospedale da campo del San Timoteo). Le domande quindi sono due, e le ripropone il dottor Giancarlo Totaro, patologo clinico al San Timoteo: “Perchè a Termoli non è stato ancora attivato il Palairino come punto vaccinale?” e ancora “perché a Termoli non viene somministrato l’AstraZeneca, nonostante sia anche più facile da maneggiare?”
Il vaccino in questione, ricordiamo, non necessita delle bassissime temperature che servono, ad esempio, a quello Pfizer. Attualmente però all’ospedale da campo allestito davanti al nosocomio termolese le inoculazioni riguardano ultra ottantenni e soggetti vulnerabili cui viene somministrato il vaccino della Pfizer-BioNtech.
E i settantenni, e poi i sessantenni, del Basso Molise dove verranno vaccinati? Dovranno recarsi anche loro a Campobasso? Si spera in un cambio dell’organizzazione anche perché – e questo è un altro punto sensibile – a Termoli un secondo, e comodo, punto vaccinale sarebbe pronto eccome, e già da oltre un mese. Parliamo naturalmente del Palazzetto dello Sport di piazza del Papa, in contrada Airino. Tutto pronto ma senza un requisito fondamentale: l’autorizzazione dell’Asrem necessaria per renderlo operativo.
Si tratta però, lo ribadiamo ancora una volta, di un nonsense anche alla luce del fatto che il punto vaccinale del San Timoteo ha manifestato alcune pecche importanti. Più volte sono stati chiamati i Carabinieri per via delle lunghe e intollerabili file (ricordiamo che parliamo appunto di soggetti anziani o con patologie). Nei giorni di freddo poi l’attesa – che ha raggiunto punto di 3 ore – è stata davvero un calvario.
Il dottor Totaro torna all’attacco: “Non è comprensibile ed accettabile che a Campobasso siano previsti 3 punti vaccinali strutturati – presso il Presidio Ospedaliero, presso la Cittadella dell’Economia e presso l’Università degli studi del Molise – mentre a Termoli è destinato l’uso disagiato di una tendopoli della Croce rossa nei parcheggi per il personale del San Timoteo, giunta in loco solo per l’emergenza epidemiologica e per sfortuna“.
Infine l’amara conclusione: “Perché non attivare anche il Palairino? E perché non utilizzare anche AstraZeneca? Domande semplici che ancora una volta lasciano spazio al solito sospetto di discriminazione del Basso Molise, relegato ad un ruolo di subordinazione e sudditanza rispetto al Sistema Sanitario Regionale del Molise”.
Dal direttore generale Asrem, contattato da Primonumero, sono arrivate però rassicurazioni sul fatto che il Palairino verrà aperto alle vaccinazioni e si somministrerà lì l’AstraZeneca per i cittadini del Basso Molise. Ma prima che ciò avvenga, chi è stato convocato dovrà andare nel capoluogo.
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