Su decisione del governo

Sisma 2018, prorogato lo stato di emergenza. 6 mesi per recuperare i ritardi della ricostruzione

La decisione del Consiglio dei Ministri di oggi pomeriggio, 14 aprile, per consentire "il proseguimento dei lavori di ripristino e messa in sicurezza dei palazzi storici danneggiati dal sisma che ha colpito il Molise". Nei 21 Comuni del cratere sismico la ricostruzione è sempre in alto mare

Quasi tre anni dopo il terremoto del 16 agosto 2018 lo stato di emergenza in Basso Molise è stato prorogato. La decisione del Consiglio dei Ministri che si è riunito oggi pomeriggio (14 aprile) è stata comunicata nella nota diramata da Palazzo Chigi e accolta con un sospiro di sollievo dai sindaci: “Il Consiglio dei Ministri ha deliberato la proroga, per sei mesi, dello stato di emergenza già deliberato in conseguenza degli eccezionali eventi sismici che hanno colpito i comuni della provincia di Campobasso dal 16 agosto del 2018. La proroga consentirà anche il proseguimento dei lavori di ripristino e messa in sicurezza dei palazzi storici danneggiati dal sisma che ha colpito il Molise”. E quest’ultimo è un aspetto fondamentale.

La ricostruzione in Basso Molise è in fortemente in ritardo nonostante i 40 milioni di euro stanziati a livello centrale per ristrutturare edifici pubblici, privati e chiese danneggiati dalla scossa di magnitudo 5.1. Numerose le abitazioni danneggiate: quasi 500 persone sono rimaste senza un’abitazione nei 21 comuni del cratere sismico bassomolisano. Per chi non lo ricordasse, sono: Acquaviva Collecroce, Campomarino, Castelbottaccio, Castelmauro, Guardialfiera, Guglionesi, Larino, Lupara, Montecilfone, Montefalcone del Sannio, Montemitro, Montorio nei Frentani, Morrone del Sannio, Palata, Portocannone, Rotello, San Felice del Molise, San Giacomo degli Schiavoni, San Martino in Pensilis, Santa Croce di Magliano, Tavenna.

I danni più ingenti a Montecilfone e Guglionesi. 

Certo, non hanno aiutato i ritardi nella nomina del commissario alla ricostruzione post sisma e più volte gli stessi sindaci hanno espresso le difficoltà nell’avviare i lavori per il ripristino o il recupero degli stabili danneggiati.

Infine, quando il commissario è stato nominato (è il presidente della Regione Donato Toma, ndr), non c’è stata l’accelerata che amministratori e comunità auspicavano. Il capo della Giunta regionale aveva anche deciso di farsi affiancare da un ‘consiglio dei sindaci’ per programmare nel migliore dei modi gli interventi. Ma i risultati sono stati scarsi, aggravati poi dalla pandemia.

Ricostruzione post sisma, 39 mln da usare subito: un ‘consiglio dei sindaci’ affiancherà il commissario Toma

Ecco perchè un mese fa il Movimento 5 Stelle ha chiesto allo stesso governare di prorogare i contributi per l’autonoma sistemazione concessi alle famiglie, ossia gli aiuti per pagare gli affitti delle abitazioni in cui si sono dovute necessariamente trasferire dopo aver dovuto sgomberare la casa danneggiata dal sisma. Le difficoltà di molti sono state acuite dalla crisi economica provocata dal covid.

Ora ci sono altri 6 mesi per cercare di recuperare il tempo perso. 

 

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