Termoli

Prima volta in Molise con gli anticorpi monoclonali: coppia bassomolisana curata al San Timoteo

Oggi, lunedì in Albis, l’equipe di Medicina d’Urgenza ha somministrato gli anticorpi in flebo a moglie e marito, entrambi col Covid, in trattamento ambulatoriale. La terapia è durata un paio d’ore e non sono stati riscontrati effetti collaterali. I pazienti residenti a Santa Croce di Magliano dopo l’osservazione sono stati rimandati a casa dove saranno seguiti ora dal medico di base. E’ la prima volta che in Molise si effettua questo tipo di cura dopo l’approvazione del documento di indirizzo lo scorso 30 marzo.

Per la prima volta in Molise si somministrano anticorpi monoclonali contro l’evoluzione in forma grave della malattia da Covid 19. Accade all’ospedale San Timoteo di Termoli, per mesi “fronte” della guerra contro il virus con un reparto, quello di Medicina d’Urgenza, impiegato quasi esclusivamente per trattare pazienti affetti da infezione polmonare e conseguente superlavoro di medici e personale infermieristico, che hanno acquisito una esperienza significativa nella cura di malati con Sars Cov 2. Ora la situazione clinica nel presidio adriatico è in deciso miglioramento, e il San Timoteo avvia la fase del trattamento con i monoclonali, particolari tipi di anticorpi prodotti con tecniche di Dna ricombinate a partire da un unico tipo di cellula immunitaria capace di neutralizzare agenti patogeni e attivare la risposta immunitaria per eliminare il virus.

Una sperimentazione che al momento – ad eccezione del vaccino, chiaramente – rappresenta l’unica  cura contro il Covid, per la quale il Molise da pochissimi giorni ha avviato la fase di reclutamento dei “candidati”, cioè soggetti con caratteristiche particolari sui quali si possa ottenere il beneficio sperato. I malati adatti a essere sottoposti alla terapia con anticorpi monoclonali, che avviene in regime di day hospital o ambulatoriale, devono avere tampone molecolare positivo, non devono essere ospedalizzati e non devono essere intubati. Inoltre devono presentare sintomi moderati di recente insorgenza e almeno un fattore di rischio.

Anticorpi monoclonali per malati Covid non ricoverati in ospedale, si può partire

Nel caso odierno a beneficiare del trattamento da parte dell’equipe del dottor Nicola Rocchia, responsabile covid al San Timoteo, sono stati due ultrasettantenni di Santa Croce di Magliano. Sono malati covid selezionati dalle Malattie Infettive dell’ospedale Cardarelli di Campobasso, che li ha inviati al San Timoteo di Termoli.

Moglie e marito, entrambi hanno il covid e rischiano di finire in ospedale per un aggravarsi delle condizioni. I monoclonali servono proprio a evitare questo.

Nella tarda mattinata di oggi sono arrivati in Medicina d’Urgenza e sono stati sottoposto alla terapia con i dottori Tito Santoro e Paola Tartaglione, oltre al primario Rocchia e a tutto il personale infermieristico del reparto. I monoclonali, in forma di flebo, sono stati somministrati per un’ora, mentre l’ora successiva è stata dedicata alla osservazione di eventuali effetti collaterali che fortunatamente non si sono presentati. Una volta ultimato il ciclo (la terapia monoclonale si fa una volta sola, quindi non è da ripetere) sono stati dimessi dal dottor Renato Corradi e rimandati a casa loro, dove saranno seguiti dal loro medici di base.

La speranza è che guariscano dal virus e non sviluppino sintomi gravi che necessitano di cure ospedaliere: questo tipo di anticorpi si rivela efficace da questo punto di vista e, unitamente al vaccino, è uno strumento importante sia per salvare vite umane che per decongestionare gli ospedali in affanno.

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