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Lieve rialzo dei contagi, ma crollano i decessi e si viaggia spediti coi vaccini

L'aumento dei contagi che si paventava in effetti c'è stato, seppur lieve e soprattutto confinato a poche realtà. Quasi il 40% delle nuove diagnosi infatti è avvenuto tra Campobasso e Bojano. Va meglio però sul fronte degli ospedali, i decessi (7 in 7 giorni) sono tornati ai livelli di ottobre e la campagna vaccinale procede a buon ritmo. Circa 1 molisano su 10 ha ricevuto entrambe le dosi

Sono giorni cruciali, che ci avvicinano alle riaperture di alcune attività chiuse da mesi. Anche il Molise dovrebbe, a meno di sorprese, presentarsi ‘giallo’ all’appuntamento del 26 aprile (la conferma si avrà però solo dopo il monitoraggio di venerdì 23) e, stando ai dati della settimana appena conclusa, non dovrebbero esserci dubbi.

La settimana dal 12 al 18 aprile sul fronte dell’epidemia in Molise mostra alcuni dati decisamente interessanti, che confermano il miglioramento che va avanti ormai da settimane e settimane. C’è stato un lieve aumento dei contagi, probabile effetto diretto delle festività pasquali, ma a ben vedere le nuove diagnosi di positività al virus sono concentrate in due comuni: il capoluogo Campobasso e il centro matesino di Bojano.

Complessivamente i contagi sono stati 243, più dei 191 della settimana precedente. Si è così invertita la curva in discesa che procedeva incontrastata da 8 settimane, ma si tratta di un lieve aumento accompagnato anche da un aumento del numero dei tamponi eseguiti. Questi sono stati negli ultimi sette giorni 3.605 mentre nei sette giorni precedenti erano stati 3.234. Comunque la piccola crescita c’è stata e lo dimostra il tasso di positività, passato da 5.9% a 6.7% e dunque risalito – anche in questo caso – dopo circa due mesi di discesa della curva. L’aumento dei contagi era in parte prevedibile: 15 giorni fa era Pasqua ed è verosimile che qualche leggerezza – con qualche incontro ‘ravvicinato’ di troppo – sia stata commessa. L’epidemia, ormai lo dovremmo aver imparato, ha questi tempi, tassativi e spietati: i nostri comportamenti producono le loro conseguenze proprio a due settimane di distanza.

E allora ecco spiegati i 243 nuovi contagi, ma va rilevato come un quarto di questi siano localizzati nella sola Campobasso. 60 contagi in 7 giorni (erano 44 la settimana precedente, 32 quella prima ancora). A ruota, subito dopo il capoluogo, c’è Bojano in cui si sono verificati 35 contagi nell’arco della settimana. Quindi in questi due centri si è concentrato il 39% delle infezioni di tutta la regione. Non ci fossero state, non in questa entità almeno, staremmo a parlare di numeri ben diversi. Quanto alla cittadine maggiori, Termoli ha riportato 13 nuovi casi e Isernia 14. Piccoli focolai, con numeri decisamente minori in termini assoluti, ci sono stati a Matrice, Lucito, Agnone e Cantalupo nel Sannio.

Ma la settimana di aprile appena trascorsa è ‘da ricordare’ per altri due motivi: il numero di ricoveri si è abbassato ancora un po’, e soprattutto ha eguagliato quello delle dimissioni (17 e 17), e i decessi sono diminuiti ulteriormente, fermandosi a quota 7. Più nel dettaglio, i nuovi ricoveri sono stati 17 (erano 18 la settimana scorsa ma nelle settimane precedenti 16, 28, 40, 47, 57 giusto per dare il senso della progressione numerica) ma 17 sono state altresì le dimissioni.

Ci sono stati 7 decessi per Covid negli ultimi 7 giorni, il che porta il totale delle vittime dall’inizio dell’epidemia in Molise drammaticamente vicino al numero impressionante (per una piccola regione come la nostra) di 500. 4 donne e 3 uomini, spirati tutti in ospedale. La vittima più giovane aveva 59 anni, la più anziana 92. Due di queste persone avevano meno di 70 anni e solo due più di 80, per una media (e mediana) dell’età delle vittime di circa 75 anni. Va anche detto, però, senza voler sembrare cinici, che un numero così basso di decessi non si vedeva dal mese di ottobre. Anche la settimana scorsa il dato era sceso di molto (11) e la tendenza sembra essersi stabilizzata nelle ultime 4 settimane. Ma il dato di questi ultimi giorni è oltremodo benaugurante.

Va meglio anche sul fronte ospedaliero: se domenica 11 aprile c’erano complessivamente 63 ricoverati (60 invece domenica 4 aprile) oggi (dato di ieri, domenica 18 aprile) ce ne sono 55 (- 12.7% in una settimana). Di queste persone ricoverate per le complicanze del Covid-19, 14 sono in Rianimazione (10 al Cardarelli, 2 al Gemelli e 2 al Neuromed). Come sempre vi proponiamo il ‘termometro’ fornito dall’Agenas, che dà la percentuale di occupazione di posti letto per Covid. Ormai ben al di sotto della soglia critica quella delle aree mediche, e decisamente inferiore rispetto al dato nazionale. Quella che riguarda le Terapie Intensive invece è ancora sopra la soglia del 30%, e il dato molisano è in linea con quello medio italiano.

posti letto agenas 18 aprile
terapie intensive agenas 18 aprile

I guariti in questi ultimi sette giorni sono stati 230, un numero non altissimo rispetto a quello visto nelle precedenti settimane ma comunque positivo. Anche perché, messo a confronto con quello dei nuovi contagi, dimostra che per ogni nuovo positivo c’è un nuovo guarito, all’incirca. E il numero degli attuali positivi in regione rimane pressochè stabile, poco sopra le 650 unità. Ma solo a fine marzo quel numero superava i 1000. Delle 12.898 persone molisane che si sono contagiate da quando tutto è cominciato, 11.762 sono guarite dall’infezione. Questa la situazione attuale, comune per comune.

Mappa contagi 18 aprile

Ma la notizia probabilmente migliore di tutte riguarda i vaccini: negli ultimi sette giorni sono state inoculate circa 13mila dosi e il Molise è arrivato ad un ‘traguardo’ di tutto rispetto: circa 1 molisano su 10 è immunizzato, laddove in Italia la proporzione è inferiore. E i settantenni che hanno ricevuto la prima dose (si è partiti esattamente una settimana fa) sono stati oltre 4.550.

Alla luce delle imminenti riaperture è questo delle vaccinazioni il viatico migliore per ripartenze ‘sicure’, benchè sicure al 100% non potranno mai esserlo. Il virus è tutt’altro che sparito ed il monito resta sempre quello di non abbassare la guardia e continuare ad osservare i comportamenti anti-contagio.

 

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