L'Ospite

L'ospite

La pace e lo Spirito Santo, doni pasquali

gesù risorto

di don Mario Colavita

 

“Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericordia. È fonte di gioia, di serenità e di pace. È condizione della nostra salvezza. Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS. Trinità”. Sono le parole con cui papa Francesco dava inizio all’anno giubilare della misericordia.

Forse, più che nel 2015 oggi abbiamo bisogno di altra misericordia. Nel tempo della pandemia in cui i rapporti personali e sociali sono indeboliti e limitati, il desiderio di entrare nel dono della misericordia ravviva il cuore e lo spirito.

L’uomo, ricordiamocelo, non è fatto solo di materia, ha necessità di contemplare, meditare, riflettere interiormente sulla bellezza, la verità, l’amore, il perdono. Curare lo spirito, l’interiore, ci rende sensibili, aperti attenti alla voce di Dio.

La misericordia è questa sensibilità a Dio amore e all’amore di Dio, che rende l’uomo capace di amare ancora di più Dio, nonostante il limite del peccato.

I vangeli di queste domeniche ci aprono il cuore alla fede della risurrezione cuore vivo e pulsante della Chiesa. Senza la fede nella risurrezione non si dà cammino cristiano, non è possibile parlare di comunità.

Dopo la morte e la risurrezione di Gesù i discepoli hanno paura, si rinchiudono in casa, ma Gesù risorto si presenta in mezzo a loro e li saluta: pace a voi.

È importante questa indicazione, Gesù non si mette né in alto né davanti, ma al centro, in modo che tutti attorno hanno la stessa relazione con lui. Non ci sono gerarchie, non c’è chi viene prima e chi viene dopo, non ci sono i primi e gli ultimi.

Il risorto non augura la pace, ma dona la pace quale realizzazione di felicità in lui.

Il vangelo di Giovanni ci dice anche che Gesù risorto fa vedere le sue piaghe le mani e il costato. Perché tante interesse per le piaghe. Prima di tutto le piaghe sono il segno del dolore, dell’ingiustizia e della percosse, ma sono piaghe risorte esse dicono e parlano dell’amore di sé, del dono che Gesù ha fatto all’umanità.

L’amore accompagna la comunità nel suo cammino e nelle sue difficoltà, come il Padre ha amato il Figlio così il figlio non può che amarci di amore paterno e misericordioso.

Un altro dono Gesù apre alla comunità è lo spirito santo. Riceverlo, accoglierlo nella fede ci aiuta ad aprire gli occhi e il cuore al perdono.

Forse in tante situazioni di ostilità, diffidenza, maldicenza, invocare il dono pasquale dello Spirito Santo aiuterà a vincere la durezza, la superbia, l’orgoglio che ci porta al giudizio e alla condanna dell’altro.

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