Territorio da tutelare

La lotta al business dell’eolico ha un alleato in più, la cantina Di Majo alza la voce: “Sarebbe il colpo di grazia”

Il titolare della nota cantina si schiera apertamente contro il doppio progetto presentato su terreni di Campomarino e Portocannone. Netta contrarietà anche del primo cittadino arbereshe Giuseppe Caporcci

Fermate quei progetti eolici. A dirlo ora non è soltanto un sindaco, un comitato civico, ma anche chi in quei territori vive, produce eccellenza e porta in alto il nome di quei territori. Alessio di Majo Norante, titolare dell’omonima cantina, si schiera apertamente contro nuovi insediamenti di torri eoliche in Basso Molise e in particolare fra Campomarino (dove sorge la sua azienda vinicola) e Portocannone.

“Avendo appreso la notizia che è stato ripresentato, riveduto e corretto un vecchio progetto per la realizzazione di una Centrale Eolica nell’agro di Campomarino e Portocannone, (Centrale Eolica per la quale il Consiglio Regionale, il dottor Famiglietti della Sovrintendenza ed il Comune di Campomarino, avevano già dato precedentemente parere negativo), rivolgo un appello agli assessorati Regionali competenti, alla Sovraintendenza, alle amministrazioni del Basso Molise, a tutte le Associazioni Agricole, Turistiche e Ambientaliste della Regione unitamente a tutti gli agricoltori e privati cittadini, di unirsi affinché si blocchi l’ennesimo sfregio al nostro territorio”.

Le sue parole sono nette e fanno il paio con quelle usate da Giuseppe Caporicci, sindaco di Portocannone che l’ha definita ‘una bomba’. “Sono state acquisite al protocollo del Comune di Portocannone – ha scritto Caporicci su Facebook pochi giorni fa – due richieste di affissione all’albo pretorio relative ad altrettanti progetti per parchi eolici da realizzare tra i Comuni di Portocannone e Campomarino.

Il procedimento, già avviato presso la Regione Molise con la richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale cade come una bomba sul nostro territorio senza alcun preventivo coinvolgimento né dell’Amministrazione Comunale né, tantomeno, dei tanti proprietari dei terreni interessati, elencati in un piano particellare di esproprio già molto dettagliato (tutte le informazioni saranno disponibili da domani sull’Albo Pretorio on line del Comune oppure presso l’Ufficio Protocollo).

Voglio rappresentare pubblicamente sin d’ora con estrema chiarezza, che l’Amministrazione Comunale di Portocannone è fermamente contraria ad installazioni di questo genere, che rappresenterebbero un irreparabile danno al paesaggio del nostro territorio, e che esprimerò formalmente tale contrarietà, se e quando verrò convocato in rappresentanza del mio Comune, nell’apposita Conferenza di Servizi prevista dalla vigente normativa”.

Di Majo Norante chiede che anche Pierdonato Silvestri dica la sua. “Ritengo inoltre doveroso conoscere quali attività l’Amministrazione comunale di Campomarino intende porre in essere, in difesa del proprio territorio? 

La realizzazione della Centrale Eolica a Campomarino sarebbe “il colpo di Grazia” per l’economia e lo sviluppo del basso Molise, dopo la pandemia che ci ha già colpito duramente, questo scempio arrecherà un danno enorme e irrimediabile a molti settori economici del nostro territorio (agricolo, turistico, edilizio), bisogna comprendere che deturpare il paesaggio, oggi significa perdita di reddito, anche per le molte imprese che esercitano attività cosiddette multifunzionali, cioè di servizi legati al turismo, al tempo libero, al godimento dell’ambiente, perché la perdita di quei valori d’identità culturale del territorio, sono alla base dello sviluppo anche economico di queste attività, perché oggi l’impresa vende il suo bene, ma in quel bene è incorporato il valore territoriale”.

L’imprenditore campomarinese si lascia andare a qualche altra considerazione. “Certamente si ritengono i molisani poco intelligenti, perché ci vuole veramente molta fantasia nel chiamare “parco” lo scempio del nostro territorio, con l’installazione di Pale eoliche con “altezza al mozzo di 110 m e diametro del rotore di 170 metri, per un’altezza complessiva di 197,5 metri”, alle quali si aggiungeranno le opere di elettrificazione, impiantistiche e strade che concorreranno in maniera significativa a deturpare il paesaggio, tra l’altro tutto ciò a ridosso della fascia vincolata del Tratturo L’Aquila- Foggia, tratturi che da anni la Regione sta cercando di tutelare e rivalutare.

Le centrali eoliche sono paesaggisticamente devastanti, foraggiano quasi esclusivamente solo le grandi multinazionali e anche nella loro realizzazione hanno una ricaduta economica sul territorio quasi pari a zero, i proventi prendono strade che portano lontano dal luogo da dove vengono installate ed inoltre come per tutte le grandi infrastrutture agevolano enormemente le infiltrazioni delle Ecomafie.

Una ferita che il nostro amato territorio non merita e che non possiamo permettere e non permetteremo che sia portata a compimento. Da anni sono e siamo impegnati nella promozione e sviluppo che salvaguardi il nostro prezioso patrimonio rurale, fortemente identitario, simbolo di cultura e tradizione, che abbiamo il diritto/dovere di preservare, non per nostalgia del mondo antico e per quello che storicamente ha significato, ma per quello che la nostra agricoltura, il nostro turismo e le nostre imprese, oggi possono dare come contributo per un ambiente salubre, per un paesaggio godibile, utile a migliorare la qualità della vita dei cittadini”.

Va ricordato che i Comuni molto spesso hanno zero voce in capitolo e che è la Regione a potersi pronunciare, sebbene la mancanza di un Piano regionale per l’Energia sia una carenza che rende ancor più vulnerabile il territorio.

“Ci si augura che gli Enti preposti e la popolazione, prendano coscienza che la realizzazione di questa Centrale Eolica è una minaccia che incide sul presente e inciderà sul futuro di tutta la comunità, tutti noi abbiamo il dovere, anche alla luce della recente crisi sanitaria, di lasciare ai nostri figli e nipoti un mondo migliore”.

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