L'Ospite

L'ospite

In memoria di Padre Fausto Colecchia

di Franco Vallone

La scomparsa di Padre Fausto Collecchia

Scomparso a Roma, all’età di 77 anni, il sacerdote dehoniano Fausto Colecchia. Padre Fausto da anni era parroco della chiesa di Mandaradoni, una delle frazioni di Briatico, ma aveva celebrato messa anche a Zungri, Paradisoni, San Giovanni di Zambrone e Conidoni.

Superiore, parroco, consigliere provinciale per nove anni, presidente della Commissione di Spiritualità e della Famiglia Dehoniana, anche durante la sua degenza nella clinica della Mercede a Roma aveva mantenuto i contatti con il gruppo degli “Oblati”.

Grande esperto di libri ed editoria, nel 1975 aveva iniziato la sua attività come responsabile delle Edizioni Dehoniane e della Libreria a Napoli. Curava la rivista “Presenza Cristiana” e la segreteria provinciale ad Andria. A Mandaradoni di Briatico, in questi anni, ha curato con grande dedizione e impegno personale la ristrutturazione e la valorizzazione della chiesa del paese, con un gusto estetico rispettoso del passato e delle tradizioni locali, ha inserito preziosi marmi di rivestimento con simbolismi cristiani che lui stesso illustrava a fedeli e visitatori.

In questo piccolo paese, situato tra Zungri e Briatico, padre Fausto era un punto di riferimento carico di grande umanità, una sincera e colta guida spirituale. Per come ci racconta Luciano Giannini, uno dei suoi più attivi collaboratori in paese, «padre Fausto ha ideato numerose iniziative culturali, pellegrinaggi, momenti ludici e di aggregazione sociale, ha realizzato il simbolico “Angolo dell’incontro” all’esterno della chiesa, ha recuperato l’antico e diruto calvario di Mandaradoni, facendolo restaurare; ha realizzato una Via Crucis valorizzando e rendendo fruibile e illuminata un’utile scorciatoia, una via di accesso al paese che prima nessuno conosceva; ha realizzato un “Angolo di Padre Pio”, sua l’idea di portare in processione la statua della Madonna delle Grazie, in notturna, da Mandaradoni a San Giovanni di Zambrone, con una staffetta di accoglienza, di incontro delle due comunità, riunite assieme per tutta la notte in una veglia di preghiera; ed è anche sua l’idea di recuperare l’antica festa di Sant’Antonio Abate con la benedizione degli animali».

Iniziative che sono riuscite a far convergere, incontrare ed aggregare numerosi fedeli dei paesi vicini e di tutto il comprensorio. Un prete sempre attivo Padre Fausto, che, negli ultimi tempi, quando stava già male, in comunità presso il Sacro Cuore di Briatico, «il sabato, quando a fatica riusciva ad alzarsi dal letto, faceva finta di sentirsi bene solo per avere il permesso dal responsabile della comunità e poter andare a dire messa, la domenica, all’altare della sua chiesa di Mandaradoni».

Nato il 15 ottobre del 1943 a Montenero di Bisaccia in Molise, padre Fausto ha trascorso la sua infanzia in una casa di campagna a Petacciato, in provincia di Campobasso. A undici anni era entrato nella Scuola Apostolica a Pagliare, nelle Marche, dove ha frequentato il ginnasio. Dopo l’anno di noviziato a Foligno, emette la prima professione religiosa nel 1961 e dieci anni dopo, nel 1971, viene ordinato sacerdote. Sino al 1970 vive a Foligno, dove frequenta liceo e seminario regionale di Assisi. Poi si sposta a Frascati per frequentare la scuola Lateranense, dove prenderà la licenza in teologia e il diploma in pastorale. Si licenzierà anche in Sacra Scrittura all’istituto biblico.

I suoi confratelli gli riconoscono un grande impegno per le comunità in cui ha operato con il suo carattere deciso e pieno di iniziative. «Ha lavorato – scrivono i dehoniani in una nota – per caratterizzare l’attività della casa secondo scelte che valorizzassero la presenza sacerdotale e religiosa. Padre Colecchia ha vissuto lo spirito dehoniano e ha sempre amato l’apostolato non rifiutando mai impegni di vario tipo, nonostante i problemi di salute». Domenica prossima, a sette giorni dalla scomparsa, una messa in suffragio verrà celebrata presso la sua amata chiesa di Mandaradoni.

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