Camera di commercio

Imprese, Molise in controtendenza e col segno meno. In Italia lieve crescita

Se in Italia nel primo trimestre dell'anno c'è stata una - seppur minima - crescita delle attività produttive, nella nostra regione si è registrato un calo, sebbene anche questo lieve. Si spera nel Recovery, il Pnrr, e nella sua prospettiva di rilancio. Intanto da gennaio a marzo 2021 le imprese molisane sono 170 in meno

Il Molise in direzione contraria rispetto all’Italia per quanto riguarda la variazione delle imprese attive: se nel paese la crescita è di poco positiva (+0.008%) nella nostra regione le cose vanno un po’ peggio (-0.48%).

A rivelarlo è la Camera di Commercio del Molise nella sua analisi ‘Movimprese’, riferita al primo trimestre del 2021 e relativa alla mortalità e natalità delle imprese registrate presso l’ente camerale. La pandemia, è del tutto evidente anche ai ‘profani’, ha giocato un ruolo preminente nel fermare la crescita delle attività produttive, quella che appunto si chiama ‘natalità delle imprese’. Che però in Italia mostra un timido segno più (in termini assoluti sono circa 5mila le unità produttive in più al 31 marzo 2021) mentre in Molise no.

In totale sono 6.075.510 le unità imprenditoriali a livello nazionale, 34.990 in Molise. Ora, a livello nazionale la variazione dello stock di imprese, al primo trimestre 2021, è positiva ed è pari a +5.106 unità. In Molise, al contrario, la base produttiva si riduce di 170 unità, con 518 nuove iscrizioni (contro le 535 iscrizioni al 31 marzo 2020) e 688 cessazioni (ne furono 865 nel I trimestre 2020), al netto delle cessazioni d’ufficio (queste ultime sono la cancellazione d’ufficio di imprese non più operative, che risultavano ancora figurativamente iscritte al Registro Imprese).

Una crescita di poco positiva per l’Italia (+0,08%), dunque, e di poco negativo per il Molise (-0,48%).

Il numero delle iscrizioni per la nostra regione resta dunque più o meno simile a quello degli altri trimestri iniziali d’anno, mentre è il dato sulle cessazioni ad evidenziare una forte diminuzione rispetto ai periodi passati: è ragionevole supporre che esista una platea di imprese che resta in attesa di capire come evolverà la pandemia e quali saranno le prospettive di rilancio legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, anche detto Recovery Plan. Piano approvato ieri in Parlamento, illustrato dal premier Draghi, e che prevede una serie di interventi, in particolare infrastrutturali, per la nostra regione. Tra questi l’elettrificazione della rete ferroviaria, la razionalizzazione  del sistema di gestione e distribuzione delle risorse idriche e la piena operatività della Zona economica speciale Adriatica che interessa – come noto – Puglia e Molise.

 

A livello settoriale i saldi mostrano tutti una tendenza al negativo, in linea con l’andamento rilevato già in passato. La maggiore riduzione in termini assoluti si ha per il settore agricolo (-164 unità), per il commercio (-38 unità), le costruzioni (-23 unità) e le attività di servizi (-22 unità).

Relativamente alle forme giuridiche, il primo trimestre 2021 registra un tasso di decrescita per quasi tutte le forme giuridiche con l’eccezione, non nuova, delle società di capitale, che presenta un saldo positivo con l’iscrizione di 61 imprese in più (saldo in diminuzione rispetto alle +167 di un anno fa) e un tasso di crescita del +0,71%.

 Quanto alle imprese artigiane, al 31 marzo 2021, queste ammontano a 6.332 unità. Il saldo tra iscrizioni e cessazioni nel primo trimestre è negativo per 51 unità, risultato di 81 nuove iscrizioni e 132 cessazioni di attività. A livello settoriale, in termini assoluti, la maggiore riduzione si ha per le costruzioni (-17 unità) e per le attività di servizi (-13 unità).

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