Condividere la cultura

Il viaggio ‘gratuito’ delle emozioni, nelle periferie di Termoli arrivano le “Casette del libro”

L'iniziativa che promuove la cultura del leggere e che si basa sulle idee di condivisione e gratuità è stata supportata anche dal Comune di Termoli. A idearla l'associazione Il Mosaico ma sono già tante le realtà che hanno aderito 'adottando' una casetta. Un'idea nata nel 2009 negli Usa da cui poi si è diffusa. "Siamo orgogliosi che anche Termoli sia entrata nella mappa della cultura"

Far viaggiare i libri, magari con tanto di dedica. È questa l’idea alla base del progetto ‘Adotta una casetta per i libri’, presentata oggi – Giornata mondiale del Libro – in Comune a Termoli. D’ora in poi ci sarà infatti anche la cittadina adriatica nella “mappa della cultura”, nazionale ed internazionale, di realtà che effettuano il ‘bookcrossing’, esperienza che racchiude l’idea di uno scambio libero e gratuito di libri e che trova nelle ‘casette del libro’ la sua quintessenza.

Il progetto è stato sostenuto dal Comune ma ideato e finanziata dall’associazione Il Mosaico, presieduta dal consigliere comunale Enrico Miele. Insieme a lui in sala consiliare c’erano l’Assessore alla Cultura Michele Barile e i rappresentanti delle associazioni che hanno ‘adottato’ – è proprio il caso di dirlo – l’iniziativa.

michele barile enrico miele

Una realizzazione tanto semplice nella forma quanto pregna di significati, e che si inserisce nelle tante attività in agenda legate al riconoscimento di ‘Termoli città che legge’ e di una cittadina che ha sottoscritto – insieme a tante realtà associative – il ‘Patto per la lettura’. Il fine – o meglio il percorso – è quello di promuovere la cultura del leggere.

barile miele casette libro

Le casette sono state già installate in tre quartieri di Termoli: Difesa Grande (nei pressi dell’edicola), contrada Porticone (in via Firenze) e a Colle Macchiuzzo (nel parchetto con i giochi per i bambini). Una scelta non casuale, quella delle periferie, che vuole essere un segno tangibile di vicinanza a quartieri in genere ‘dimenticati’.

casetta libro difesa grande termoli

Chissà che in futuro l’iniziativa non possa crescere. “È un progetto sperimentale che può avere molti sviluppi”, ha commentato il consigliere Miele che pensa a ulteriori casette in altre zone della città ma anche ad iniziative culturali (quando pandemia permetterà) che potranno tenersi nei pressi delle casette, ma anche a nuove idee che potranno arricchire il progetto iniziale, come casette tematiche o ‘smart’. “I significati sono superiori alla forma, per ora ‘basica’”. Alla base ci sono i concetti di amore per la lettura, di gratuità, di bene comune e – non ultimo – di condivisione.

casetta libro termoli

E a giudicare dalla rete che si è già creata intorno al progetto, e di apprezzamento da parte di tanti singoli cittadini, quest’ultimo obiettivo è stato centrato in pieno. Ad adottare le tre casette sono state La Casa del Libro, la Lilt e l’Azienda autonoma di soggiorno e turismo. Ma si è già messa in moto la macchina delle donazioni, dei tanti che hanno sposato il progetto e hanno voluto contribuirvi donando libri. “Le casette sono già piene”, ha scherzato l’Assessore.

Perché le casette – nate in America nel 2009 e poi diffusesi a macchia di leopardo (anche in Molise ce ne sono già in alcuni centri, ndr) – funzioneranno così: chiunque potrà prendere un libro, magari portarne uno, che si potrà a sua volta riportare oppure no. Un’idea romantica, se si pensa che quel libro amato e donato potrà arrivare ‘ovunque’ e ‘vivere’ ancora.

daniela battista lilt casette libro

“Il libro non è un oggetto morto e mai va buttato”, ha rimarcato Daniela Battista, presidente della Casa del Libro che peraltro oggi compie il suo 6° anno di età. “Far circolare i libri, salvarli, è proprio quello che noi facciamo da anni e per questo abbiamo aderito convintamente al progetto”. Dello stesso avviso i rappresentanti della Lilt provinciale e dell’Aast (per cui erano presenti, rispettivamente, Francesco Fusco e Rita Cannarsa) che a loro volta hanno promesso di impegnarsi per portare avanti il progetto, arricchendolo di nuove scintille. Un progetto che – peraltro – è valido anche in ottica turistica e che, oltretutto, è una realizzazione artigianale autoctona.

enrico miele gabriella manes casette libro

Già, perché a costruire manualmente e a decorare le colorate casette ci ha pensato Gabriella Manes insieme a suo marito (artigiano) e alle sua figlie, utilizzando materiale di riciclo. E il consigliere Miele ha spiegato che anche questo è voluto. “Avremmo potuto comprarle su internet o in un negozio, invece abbiamo voluto che a realizzarlo fosse una famiglia termolese”. “Ho accolto con entusiasmo questa idea – così la Manes – perché significa contribuire a donare un po’ di bellezza alla nostra città, una città che amo”. Termoli c’est la vie, è scritto su un lato della casetta vicino a un cuore giallo-rosso. “Si tratta del titolo di una canzone dell’artista termolese Mario Leny. È anche la mia dichiarazione d’amore per la città”. Sul retro della casetta invece delle frasi che invitano alla lettura. “Leggere ci dà un posto dove andare anche quando dobbiamo rimanere dove siamo”, in questo periodo calzante come non mai.

casetta libro termoli

Da ultimo, i rappresentanti dell’Amministrazione hanno voluto lanciare un appello alla cittadinanza a non distruggere le casette, un bene per tutti e di tutti. “Abbiamo messo in conto anche atti di vandalismo, ma noi saremo più forti anche di questo se dovesse accadere. Non ci fermeremo”.

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