In attesa del monodose janssenn

Il Johnson & Johnson riceve il via libera senza limiti: atteso a ore in Molise. Immunizzati 18mila fragili e quasi 6mila settantenni

Il verdetto dell'Ema sull'impiego del Janssen: possibili casi di trombosi correlati al farmaco tra gli effetti "molto rari", ma i benefici superano i rischi. Già domani il vaccino statunitense monodose dovrebbe arrivare in Molise, dove il direttore generale dell'azienda sanitaria regionale Oreste Florenzano fa il punto sulla campagna che vede somministrate 98.000 dosi. "Nelle prossime ore avremo nuove consegne di Pfizer e Astrazeneca. Ora dobbiamo accelerare con i vaccini a domicilio, abbiamo messo in campo 6 squadre". Intanto il commissario nazionale per l'emergenza covid, il generale Figliuolo, impone nuove tempistiche alle regioni

La campagna di immunizzazione vive oggi un’altra giornata chiave. E’ stato da pochissimo reso pubblico il  ‘verdetto’ di Ema – l’Agenzia europea dei medicinali  – sul vaccino Johnson & Johnson. Il vaccino ha ottenuto il nulla osta e, da quanto si comprende leggendo la nota della stessa Agenzia, è stato previsto di inserire fra i possibili effetti collaterali rari le trombosi cerebrali o addominali (lo studio sulla correlazione è stato fatto su 8 casi, tutti su donne sotto i 60 anni, tutti negli Stati Uniti, uno solo fatale) ma non sono stati stabiliti limiti all’utilizzo del Janssen. 

Ema in sostanza riconosce “possibili” legami di causa-effetto tra il vaccino Janssen, sviluppato da Johnson & Johnson, e gli eventi “molto rari” di trombosi,  nello stesso tempo riconosce che “i benefici superano i rischi”: è lo stesso verdetto emesso per Astrazeneca, che potendo contare su una casistica di casi più ampia, tuttavia, è stato consigliato in “via preferenziale” agli over 60. Nel caso del Janssen invece non ci sono dati sufficienti per prevedere limitazioni del genere, dunque il vaccino ora sarà distribuito alle Regioni.

Questo avverrà già a cominciare da domani (mercoledì 21 aprile). Il farmaco anti-covid Janssen è l’unico attualmente disponibile che viene somministrato in una sola dose.

Non è escluso che diversi Paesi europei decidano di limitarne per precauzione l’utilizzo in chi ha più di 60 anni, perché a minor rischio. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e il ministero della Salute dovrebbero fornire qualche informazione in merito nelle prossime ore. In ogni caso, con lo “sbarco” di Janssen ci sarà la svolta per la vaccinazione della popolazione e per il raggiungimento dell’immunità di gregge. La bandierina del traguardo è stata posta dal ministro Maria Stella Gelmini alla fine dell’estate, tra agosto e settembre. E per rispettare la tabella di marcia alle Regioni sarà assegnato un target giornaliero di somministrazioni da rispettare quotidianamente e nell’arco di una settimana. C’è l’impronta militare del generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario nazionale per l’emergenza Covid, in questa precisa strategia.

Il Molise, appena promosso dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa, dovrà rispettare la consegna delle 2mila inoculazioni al giorno. Come di fatto già avviene.

Sul punto il direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano è categorico: “Attualmente cerchiamo di effettuare circa 2mila vaccini al giorno, sabato scorso abbiamo raggiunto una cifra record, ma è fondamentale che ci arrivino le dosi”.

Florenzano e commissario Degrassi

La consegna dei preparati anti-covid è fondamentale per evitare intoppi. E Florenzano ha sollecitato in tal senso lo stesso sottosegretario Costa durante la sua visita al centro allestito all’interno della Cittadella dell’Economia. “Al sottosegretario, che si è complimentato per questa struttura, ho fatto notare che la Cittadella dell’Economia può effettuare molti più vaccini al giorno. L’importante è che ci arrivino. Quindi noi siamo fiduciosi, come ci ha garantito Costa, sull’incremento delle dosi”.

In attesa dell’ok su Janssen, in queste ore in Molise saranno consegnate ulteriori sieri di Pfizer e Astrazeneca: “L’approvvigionamento sta migliorando.  Mercoledì (21 aprile, ndr) sono previste ulteriori consegne di Pfizer e Astrazeneca. Arriverà anche Moderna – aggiunge il manager dell’Azienda sanitaria regionale – che è il vaccino che ci arriva con più difficoltà”.

A tale disponibilità è legata anche l’attivazione dei vari centri vaccinali allestiti in vari Comuni della regione: pur essendo pronti, sono di fatto inutilizzati.

“Il problema – spiega il direttore generale – è proprio legato ai vaccini. Come è emerso anche in cabina di regia, alla quale partecipa la nuova struttura commissariale, facciamo il ‘conto della lavandaia’ sulle dosi che ci arrivano, quelli che dobbiamo utilizzare, le scorte che dobbiamo mantenere”. 

E, dopo un incontro con il presidente Toma, “ai sindaci abbiamo chiesto di mettere a disposizione degli spazi e personale ulteriore a quello di Asrem, che è già impegnato con le nostre 19 squadre in uno sforzo immane. Quindi, dopo aver acquisito la disponibilità dei sindaci, i vari punti vaccinali saranno attivati nel momento in cui avremo maggior numero di vaccini”.

Intanto in Molise la campagna di immunizzazione procede per la fascia 70-79 anni, dal momento che “abbiamo completato la categoria degli over 80“, puntualizza sempre Florenzano. Che aggiunge: “Abbiamo quasi finito la campagna vaccinale per i pazienti fragili: su 20mila ne abbiamo vaccinati 18mila (dato odierno oltre 18.400, ndr). Stiamo ‘aggredendo’ la situazione dei vaccini domiciliari che è quella più complicata perché richiede più tempo. Abbiamo organizzato sei squadre per le vaccinazioni domiciliari e già questa settimana riusciremo ad accelerare. Per la categoria 70-79 anni ad oggi in questa prima settimana abbiamo vaccinato circa 5mila persone (oltre 5.700, ndr) su un bacino di 23mila (dai dati Istat i molisani in quella fascia d’età sono circa 30mila, ndr)”.

Invece quando sarà raggiunta l’immunità di gregge nella nostra regione? “Riusciremo a raggiungerla quando avremo vaccinato almeno l’85% della popolazione. E quindi considerato che in Molise ci sono circa 300mila abitanti, raggiungeremo l’immunità di gregge quando immunizzeremo un bacino di 250mila persone”.

Attualmente sono state somministrate 98mila vaccinazioni, incluse le seconde dosi. Quindi, dichiara il dg Asrem, “abbiamo fatto circa 60mila vaccinazioni ad una singola persona. E considerando le persone che hanno contratto l’infezione e sono guarite, è auspicabile che con una media di 20mila vaccini a settimana riusciremo a risolvere in poco tempo la questione. Attualmente cerchiamo di effettuare circa 2mila vaccini al giorno, ma è fondamentale che ci arrivino le dosi”.

Nel sottolineare lo “sforzo comune” di tutti (compresa l’Università e l’Arma dei Carabinieri), il manager ringrazia anche “la stampa perché qui in Molise stiamo registrando un’alta adesione anche per AstraZeneca, oggetto di problematiche anche comunicative. Ed è importante perché il vaccino è l’unica arma che abbiamo per sconfiggere la pandemia. Ribadisco: è importante vaccinarsi, è uno scudo contro una malattia che ricordiamo è mortale”.

E l’ampliamento della campagna di immunizzazione è ancora più importante in vista delle riaperture del prossimo 26 aprile.

“Come tecnico della sanità – osserva il capo dell’Asrem – dovrei dire: ‘Restiamo in casa finchè non siamo tutti vaccinati’. Ma le persone devono vivere, la società deve andare avanti. Quindi abbiamo una sfida più grande da superare: andare avanti cercando di fare il meglio possibile per la tutela della salute delle persone correndo anche il rischio di affrontare la vita di ogni giorno. Dobbiamo rispettare le regole, abbiamo l’arma dei vaccini e dobbiamo procedere perché l’Italia deve ripartire”.

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