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Decessi al minimo, tasso di positività vicino al 5%. Il ‘tesoretto’ del Molise da non vanificare

Calato a 3 il numero di vittime del Covid-19 nell'arco della settimana. Stabili i ricoveri (18 in 7 giorni) e tornano ad abbassarsi i contagi in regione. Continuano a preoccupare però i numeri di Campobasso e Bojano che da sole costituiscono il 51.5% di tutti i nuovi positivi. Con questi numeri il Molise si accinge alle riaperture e mai come in questo caso la parola d'ordine è responsabilità

In sette giorni sono stati solo 3 i decessi di pazienti ricoverati con il Covid-19 ed è un dato a cui non eravamo di certo abituati. Oggi, 26 aprile, molte attività anche in Molise hanno riaperto per effetto della ‘ritrovata’ zona gialla, e i prossimi saranno sicuramente giorni decisivi. Questa settimana sono calati – a differenza della scorsa settimana – anche i contagi (ad esclusione di Campobasso e Bojano che hanno visto ulteriormente peggiorata la loro situazione epidemiologica) avvicinando il tasso di positività (quello medio settimanale) alla soglia-faro del 5%, considerata dagli esperti ideale per tenere sotto controllo l’epidemia. Il Molise ha dunque un ‘tesoretto’ e la prova delle riaperture si tradurrà in una prova di responsabilità.

Vediamo dunque i dati dell’ultima settimana, quella che va dal 19 al 25 aprile. I positivi accertati dall’autorità sanitaria sono stati 235, un numero in calo rispetto a quello della settimana scorsa (quando dopo diverse settimane c’era stata l’inversione di tendenza con un discreto rialzo dei numeri) che era 243. Prima i contagi settimanali erano stati 191, 203, 256, 355, 436, 484 e prima ancora (a febbraio) sopra le 500 o addirittura le 600 unità.

Dunque la tendenza degli ultimi sette giorni sembra quella di un ritorno alla calma dopo una piccola burrasca, quella della settimana scorsa appunto. Ma non è tanto il numero assoluto quanto quello relativo, calcolato sulla base dei tamponi fatti. Questi ultimi sono stati 4.172 negli ultimi sette giorni mentre il dato di quella precedente era 3.605. Ergo, il tasso di positività è passato dal 6.7% della settimana scorsa al 5.6% di quest’ultima. Una percentuale simile – ma maggiore perché al 5.9% – si era avuta nella settimana dopo Pasqua altrimenti bisogna tornare indietro di mesi e mesi per trovare un dato così basso. Sembrano numeri irrisori ma il fatto che il tasso di positività (che noi calcoliamo sui soli tamponi molecolari non includendo gli antigenici, altrimenti sarebbe decisamente più basso, ndr) si sia così avvicinato alla soglia del 5% è una vera conquista. Conquista che naturalmente andrà consolidata.

Campobasso riaperture gente passanti bar ristoranti

E qui apriamo una parentesi sui contagi nei singoli comuni. Come la scorsa settimana, l’occhio del ciclone è su Campobasso e Bojano che insieme hanno avuto oltre il 51% dei contagi di tutta la regione (la scorsa settimana la somma era al 39% circa). Il capoluogo con 75 diagnosi di positività in sette giorni prosegue nella preoccupante escalation (erano 60 la settimana scorsa, 44 quella prima) conta dunque il 32% di tutte le infezioni conclamate in regione (come detto 235). Una percentuale persino peggiore di quella di una settimana fa (25%). E va male, ancora, anche per il centro matesino di Bojano che ha avuto 46 nuovi contagi (1 su 5 di tutti quelli della settimana in regione) laddove sette giorni fa il computo settimanale era 35. Isernia invece ha dimezzato i suoi contagi (7 vs 14) mentre Termoli ha registrato un lievissimo rialzo (16 contro i 13 della settimana precedente e i 7 di quella prima ancora).

Capitolo ospedalizzazioni. Nei sette giorni considerati è rimasto stabile (rispetto alla settimana precedente ma altresì alle altre del mese di aprile) il numero dei ricoveri. 18, meno di 3 al giorno. Nelle precedenti settimane erano stati 17, 18, 16 mentre a marzo erano decisamente di più (andando a ritroso 28, 40, 47, 57). L’aria in ospedale sembra essere piuttosto cambiata rispetto al lungo periodo buio dell’inverno 2021. Nell’ultima settimana considerevole oltretutto il numero di dimissioni (14) sebbene leggermente inferiore rispetto alla settimana precedente (17). E il numero complessivo di ricoverati (il dato di ieri sera è 56) è praticamente lo stesso di domenica 18 aprile (55). Stabile anche il numero di persone intubate in Terapia Intensiva, 14. Il Cardarelli ha i numeri maggiori (42 in Malattie Infettive, 10 in Rianimazione) mentre il San Timoteo di Termoli da quest’ultima settimana è Covid-free. Ci sono poi due pazienti in Rianimazione al Gemelli e due (sempre in Rianimazione) al Neuromed.

Il tasso di occupazione dei reparti, stando al dato Agenas aggiornato a ieri sera, è costante e poco sopra il livello di guardia per quanto riguarda le Intensive (36%, la media nazionale è 32%) e abbondantemente al di sotto di questo per quanto riguarda le aree mediche (18% contro una media nazionale del 32%).

terapie intensive agenas 25 aprile
posti letto agenas 25 aprile

Come dicevamo all’inizio, il dato più crudo, quello delle vittime del Covid, si è abbassato rasentando quasi lo zero. In settimana sono morte tre persone, tutte in Terapia Intensiva nell’ospedale Cardarelli. Si tratta di tre uomini, tutti della provincia di Campobasso, che avevano rispettivamente 65, 73 e 75 anni. Probabilmente nessuno di loro ha fatto in tempo a vaccinarsi (in Molise si sta procedendo alla vaccinazione dei settantenni da due settimane, ndr). Da sottolineare come il numero di vittime sia bassissimo rispetto ai mesi scorsi. Il numero complessivo settimanale ha cominciato a diminuire progressivamente da metà marzo quando dai circa 30 morti a settimana si è passati a 13, 15, 11, 7 (la scorsa settimana) e ora 3.

 

Come sempre chiudiamo con le buone notizie che riguardano le persone guarite dall’infezione e le vaccinazioni. I guariti negli ultimi sette giorni sono stati 237 e il numero complessivo molisano dall’inizio della pandemia è a un passo dalle 12mila unità. In pratica dei 13.133 contagi totali che si sono verificati da più di un anno a questa parte nella nostra regione 11.998 (ovvero più del 91%) hanno avuto una diagnosi di guarigione. Quasi 500 – lo ricordiamo – purtroppo non ce l’hanno fatta e 653 sono ad oggi positive.

Per quanto riguarda le vaccinazioni, in sette giorni sono state 13mila circa (all’incirca come la settimana scorsa). Dunque meno di 2mila al giorno, soglia inizialmente fissata per il Molise dal Commissario all’emergenza Figliuolo poi innalzata a 2.600. Dunque il ritmo, seppure buono, deve tassativamente crescere.

 

Il Molise da oggi riaprirà molte delle sua attività – rimaste chiuse per mesi – e molti studenti torneranno a fare lezione nelle aule scolastiche. Una piccola-grande rinascita che però, se non ben gestita, rischia di tramutarsi in un incubo già visto. Non sarebbe certo colpa né degli istituti scolastici né dei musei né dei ristoranti. La responsabilità sta, ora più che mai, in ognuno di noi.

 

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