Il molise e l'antica roma

Dagli scavi riemerge la testa dell’imperatore Augusto: la scoperta che potrebbe riscrivere la storia di Isernia

Il prezioso ritrovamento archeologico è spuntato durante i lavori in via Occidentale, una delle strade che cinge il centro storico del capoluogo pentro, città romana e ancora prima sannitica. Prematuro azzardare ipotesi: al vaglio della Soprintendenza del Molise

Che rapporto aveva Isernia nell’antica Roma e in epoca imperiale in particolare? Potrebbe aprire a nuovi studi e ricerche l’importante scoperta archeologica avvenuta ieri pomeriggio nel capoluogo pentro: una testa di marmo che raffigura l’imperatore Augusto è riemersa dagli scavi in via Occidentale che, per chi non lo sapesse, è una delle due strade – quella settentrionale – che cinge il cuore antico della città.

E’ troppo presto azzardare ipotesi sul ritrovamento, annunciato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Molise con un post su Facebook.

“Lo scavo archeologico era stato prescritto per la sistemazione dell’area delle mura crollate a Isernia e andando avanti con lo scavo è emersa questa testa, di età augustea, di marmo e non di calcare. Fra l’altro di ottima qualità”, sottolinea a Primonumero la dottoressa Maria Diletta Colombo.

Gli scavi sono stati avviati otto anni fa, dopo il crollo delle antiche mura durante un violento temporale. Fra l’altro “è avvenuto proprio la notte in cui è stato eletto Papa Francesco”, ricorda la dottoressa Colombo che ricostruisce quanto avvenuto negli ultimi anni e l’origine dello scavo nel centro storico di Isernia, città romana e ancora prima governata dai Sanniti.

testa Augusto scavi isernia soprintendenza scoperta archeologica

Innanzitutto prima di avviare i lavori per riparare il crollo delle mura “il Comune ha dovuto reperire il finanziamento e acquisire una parte dei terreni che erano alle spalle del muro crollate che erano di proprietà privata. Il progetto, che è stato oggetto di critiche, è uno step intermedio e fino a qualche giorno fa si pensava di ricostruire questa porzione di muro crollato. Tuttavia, non potevamo farlo appoggiandola ad una palificata di cemento armato essendo un’area ad alto rischio archeologico e occorreva una verifica preliminare di quello che eventualmente si va a perforare con la palificata stessa. Quindi abbiamo prescritto delle indagini archeologiche con l’idea di ricostruire il muro senza la palificata di cemento e quindi con la necessità di alleggerire il terreno per evitare un nuovo crollo. Questo è l’ambito in cui la testa di Augusto è spuntata: i lavori di ricostruzione del muro”.

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A cosa potrebbe portare il ritrovamento? Sotto il terreno sono nascosti i resti di un antico tempio di età imperiale o un altro luogo di culto? Prematuro dirlo. “Vedremo, se alle spalle del muro riaffiora un tempio andrà ripensato tutto, reperire nuovi finanziamenti anche dalla Regione. Speriamo che ora si proceda più speditamente con questi scavi che sono molto importanti: parliamo di scavi stratigrafici all’interno della città di Isernia. A breve potremmo avere qualche notizia più certa scientificamente”.

E’ la seconda straordinaria scoperta che avviene nel giro di pochi anni a Isernia, dove ricorderete è stato ritrovato il dentino di un bambino del Paleolitico, anche questo un pezzo di storia fondamentale della città.

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