Situazione sempre più insostenibile per chi deve prenotare esami, visite, pagare il ticket. Oggi il terminale è andato in tilt e decine e decine di pazienti hanno sprecato l’intera giornata dietro a un sistema che fa acqua da tutte le parti, e che ormai sistematicamente e non più in maniera occasionale presenta il conto di una mancata organizzazione capace di andare incontro alle richieste legittime dei cittadini in termini di servizi sanitari.
“Ci hanno rimandato a casa dopo una mattinata sprecata al Cup di via del Molinello perché il computer non andava” riferisce una donna che, poche ore dopo, sull’orlo dell’esasperazione, aggiunge: “La stessa cosa è accaduta anche nel pomeriggio, visto che alle 14 iamo tornati e si è riproposto lo stesso identico problema. Si deve intervenire, così non si può andare avanti”.
“Se vogliono che smettiamo di poter contare sui servizi sanitari del pubblico e ci rivolgiamo esclusivamente al privato devono dircelo” le fa eco un altro cittadino arrivato da un comune distante 20 chilometri apposta per gli esami del sangue.
E’ diventata una odissea, quasi una mission impossibile quella del Pass Cup di Termoli, che crea disagi a non finire sia nel punto di via del Molinello che all’ospedale San Timoteo. Da quando è entrato in funzione il nuovo sistema informatico di prenotazione unico le cose sono andate sempre peggio.
“Oggi – racconta un medico – il laboratorio analisi ha allungato a tempo indeterminato la seduta dei prelievi per aiutare i cittadini sfiniti, fra cui donne in gravidanza, che avevano fatto la fila da prima delle 8 per poter fare il prelievo a digiuno”. Ore e ore di estenuante attesa e non solo per termolesi ma anche per cittadini arrivati da posti ben più lontani, come il Comune di Santa Croce di Magliano.
“Si fa appello a tutte le istituzioni affinché si intervenga per mettere fine a un problema continuo che sta diventando strutturale e non è più solo episodico – chiede il patologo clinico Giancarlo Totaro – I cittadini sono delle vittime ma non bisogna dimenticare che vittime sono anche gli operatori che diventano loro malgrado oggetto di ogni tipo di attacco non meritato”.
Asrem deve risolvere il disservizio, perché di questo si tratta, nel più breve tempo possibile. “Se il sistema non va, come è evidente, meglio tornare al vecchio nell’attesa di trovare una formula funzionale”.
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