Summit in prefettura

Invasione di cinghiali a Campobasso. Monitoraggio e caccia selettiva per risolvere l’emergenza

Il sindaco di Campobasso aveva sollecitato un tavolo di confronto in Prefettura per affrontare la questione di competenza della Regione Molise. "La presenza degli ungulati - ha spiegato Gravina - mette a rischio l'incolumità dei cittadini". Al summit anche l'assessore Nicola Cavaliere

Non solo ‘sbucano’ sulle strade. E’ sempre più frequente vedere i cinghiali che ‘passeggiano’ in quartieri abitati o che – purtroppo – distruggono i campi coltivati. Da qualche tempo questa ‘invasione’ sta creando difficoltà in Molise dove ha assunto le sembianze di una vera e propria emergenza che è stata affrontata nel corso di un vertice convocato in Prefettura.

Il summit era stato sollecitato dal sindaco di Campobasso Roberto Gravina dopo che all’amministrazione erano giunte una serie di segnalazioni sull‘ingente presenza di ungulati. Per questo il primo cittadino del capoluogo aveva chiesto alla Prefettura di convocare un tavolo di confronto per discutere delle strategie da adottare e  definire la gestione di una problematica che non rientra nelle competenze dei Comuni (la delega è affidata alla Regione Molise) ma è particolarmente sentita dai cittadini anche nei centri urbani.

Raccogliendo la proposta del sindaco Gravina, il prefetto Cappetta ha convocato ieri, martedì 19 aprile, un incontro ufficiale in Prefettura al quale hanno preso parte oltre al Comune di Campobasso, con l’assessore all’Ambiente, Simone Cretella, e il comandante della Polizia Locale, Luigi Greco, anche l’assessore regionale Cavaliere, i rappresentanti dell’amministrazione Provinciale di Campobasso, dell’Asrem, della Società Autostrade, dell’ANAS e dei vertici locali Forze dell’Ordine.

“La problematica relativa alla presenza di cinghiali nel territorio di Campobasso e nella provincia tutta, sta creando numerosi disagi sia alla sicurezza stradale e sia ai cittadini che temono per la loro incolumità”, ha dichiarato il sindaco Gravina. “Era quindi necessario un confronto diretto utile a porre attenzione su un’esigenza avvertita in modo crescente sin dall’inizio del lungo periodo di lockdown dello scorso anno”.

Le uniche soluzioni percorribili per contenere i cinghiali – la posizione espressa dall’assessore regionale Nicola Cavaliere (a cui il governatore Donato Toma ha affidato la delega, ndr) sono l’ordinario prelievo venatorio, limitato ai periodi autorizzati, e la caccia selettiva ed il selecontrollo.

Questi strumenti necessitano però dell’implemento del personale abilitato. Tuttavia, l’emergenza sanitaria provocata dal coronavirus ha ostacolato, nell’ultimo anno, il completamento dei percorsi formativi e di abilitazione.

Su invito del Prefetto, lo stesso assessore Cavaliere ha preso l’impegno di promuovere, in collaborazione con i colleghi di altre regioni alle prese con analoghe problematiche, un’iniziativa legislativa nazionale mirata a modificare la legge 157/92 in materia di esercizio venatorio, per ampliare la possibilità di prelievo, soprattutto in relazione ai periodi di esercizio.

Al tempo stesso, in collaborazione con le forze dell’ordine, verrà effettuato un monitoraggio degli avvistamenti dei cinghiali e quindi degli insediamenti maggiormente invasivi, soprattutto in funzione dei incidenti cagionati dagli stessi.

“Il Comune di Campobasso – ha dichiarato l’assessore Cretella presente all’incontro – ha ribadito che la problematica investe spesso molte zone della città, in particolar modo quelle limitrofe a zone boschive o coltivate, ma allo stato attuale, come per tutte le amministrazioni comunali, non vi sono margini di intervento essendo la materia di esclusiva pertinenza regionale.

Allo stesso modo, durante l’incontro, è stata ribadita l’inopportunità, da parte del comune, di intervenire con lo strumento delle ordinanze sindacali che non avrebbero alcuna efficacia”.

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