Economia in affanno

Bilancio in Consiglio regionale, i sindacati: “Ci hanno chiesto le osservazioni mentre il Molise diventa più povero”

Cgil, Cisl e Uil denunciano quanto avvenuto in Prima commissione in Consiglio regionale dove è stato avviato l'esame sul Defr: "In Molise situazione drammatica, si perdono 3mila residenti in un anno"

In Prima commissione in Consiglio regionale è iniziata l’analisi sul bilancio regionale che dovrà essere approvato in Aula nella sessione che si aprirà il prossimi 21 luglio. E i sindacati, che vengono coinvolti in questa fase di ascolto, sottolineano “ancora una volta la totale assenza di confronto sui temi economici e dello sviluppo che riguardano la nostra regione”.

A denunciarlo Cgil, Cisl e Uil che in una nota congiunta firmata dai segretari regionali Paolo De Socio, Giovanni Notaro e Tecla Boccardo confermano le perplessità sempre avanzate sul fronte del metodo e del merito. Sul metodo perchè i rappresentanti sindacali avrebbero voluto un confronto anche on line (alla luce delle restrizioni anti-contagio) in Prima commissione. “Ci hanno chiesto di produrre osservazioni in due giorni su un documento che, per la sua strategicità, dovrebbe essere analizzato in tutti i suoi aspetti e in maniera approfondita”, accusano. “Sarebbe stato opportuno procedere a un percorso di condivisione concreto per rendere il DEFR 2021/2023 un punto strategico attorno al quale costruire le sinergie minime per frenare l’arretramento regionale e rilanciare attraverso una reale programmazione, un progetto di sviluppo economico e sociale, che al momento ci pare inesistente ma che è fondamentale nell’azione d’indirizzo e orientamento e programmazione del territorio”.

Da una prima lettura del documento emerge il tunnel nero imboccato dalla nostra regione: “Il Molise si avvicina a scendere sotto i 300 mila abitanti, con una perdita di circa 3.000 residenti ogni anno. Da un’analisi dello Svimez, poi, c’è stata una riduzione di PIL nel 2020 pari al 10,9 %, le famiglie molisane hanno perso il 4% del reddito sempre nel 2020″. Drammatici i dati sulle ore di cassa integrazione concesse durante l’anno: “Oltre 7 milioni e la riduzione degli occupati -3,5 %, evidenziano l’urgenza di pianificare investimenti con interventi che consentano al sistema produttivo di rilanciarsi nel più breve tempo possibile”.

Per Cgil, Cisl e Uil  la crisi provocata dalla pandemia “ha determinato nuove necessità e nuove sfide”.

In pratica, “serve una vera discussione sul modello di sviluppo, sulle priorità infrastrutturali, sulla pianificazione di interventi di settore, sulla riorganizzazione di alcuni servizi a partire dalla sanità e dai trasporti, sullo sviluppo di filiere produttive. Tutte azioni che non si intravedono nel DEFR (documento di economia e finanze, ndr)”.

In questo contesto, ribadiscono, “la richiesta di semplici osservazioni scritte senza che sia stato avviato alcun percorso metodologico che dia un senso compiuto al confronto e alle sue risultanze ci pare assolutamente insufficiente, inadeguato e improduttivo per quelli che dovrebbero essere i normali rapporti tra Governo Regionale e organismi di rappresentanza.

Inoltre, pur comprendendo la prudenza adottata nel non convocare riunioni e audizioni in presenza per le problematiche legate alla pandemia, in un periodo che ha abituato tutti noi a collegarci con l’intero mondo con un “click” sarebbe auspicabile implementare i momenti di confronto – se veramente si vogliono e se devono avere un senso- utilizzando strumenti digitali che ormai sono diventati d’uso quotidiano”.

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