Campobasso

Astrazeneca ai settantenni, record di vaccini al PalaUnimol. 4 medici per i dubbi dei cittadini, poche rinunce

Siamo andati a vedere l'organizzazione e le reazioni della gente nel primo giorno di modifica del Piano Vaccinale. Oggi lunedì 12 aprile convocate 612 persone over '70 che prima dell'iniezione fanno una anamnesi con i 4 medici messi a disposizione dall'Università degli Studi, che gestisce l'organizzazione dalla A alla Z. Poche le disdette, a differenza dei giorni scorsi: "Circa il 10-15% in totale finora" spiega Pasquale Lavorgna, amministrativo.

Sono 662 le persone convocate oggi, lunedì 12 aprile, al PalaUnimol di Vazzieri, dove sono riprese le somministrazioni di Astrazeneca sospese nei giorni di venerdì, sabato e domenica. All’insegna però di un nuovo Piano, approntato dalla Asrem e dalla struttura commissariale sulla scorta delle indicazioni del Ministero alla salute e dell’Ema. Il farmaco anglo-svedese è infatti, d’ora in avanti, riservato a persone con età superiore ai 60 anni, fra le quali finora – nella somministrazione globale – non sono state rilevate reazioni “avverse” collegate alle trombosi. Dunque il palazzetto dell’Università degli Studi del Molise, con la sua organizzazione d’eccellenza, sta accogliendo esclusivamente over ’60. In realtà oggi sono stati convocati cittadini tra 75 e 79 anni, dal momento che il criterio – l’unico – che si sta seguendo è quello anagrafico.

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“Astraneca si può fare a tutte le persone a parte per pochi casi specifici e che vengono valutate dai medici che ci sono qui”, puntualizza anche il dottor Ernesto De Felice, uno dei medici rianimatori coinvolti nell’anamnesi e nella valutazione clinica delle persone della fascia 70-79 anni convocate oggi al PalaUnimol. “Molte persone mi hanno chiesto rassicurazioni sulla sicurezza del vaccino ma Astrazeneca non è un vaccino pericoloso”, aggiunge. “Purtroppo ci sono perplessità anche a causa della contraddittorietà delle informazioni circolate su Astrazeneca. Chi ha rinunciato lo ha fatto soprattutto per paura”.

C’è una piccola buona notizia per chi si è vaccinato: è difficile che tra i settantenni ci saranno gli stessi effetti collaterali (febbre, spossatezza) riscontrati tra chi ha meno di 60 anni e ha già ricevuto Astrazeneca (il personale scolastico, ad esempio). “La risposta immunitaria è meno potente, il meccanismo di reazione è meno intenso rispetto ai soggetti anziani”, aggiunge il dottor De Felice. E se dovesse salire la febbre o si dovessero presentare altri sintomi come dolori ossei? “Basta prendere la tachipirina, ma non in maniera preventiva”, il consiglio del medico.

Qualche disagio è stato dovuto al fatto che le persone si sono presentate in orari diversi da quelli per i quali erano state chiamate. Il risultato è stato che, nella prima parte della mattinata, si è creata una lunga coda con attese anche di tre quarti d’ora e più. Ma si è trattato di una disagio limitato.

Quasi tutti i convocati arrivano da Campobasso e dai comuni limitrofi, anche se il PalaUnimol per il momento è l’unico centro della Regione, insieme alla Cittadella dell’Economia, dove viene somministrato il vaccino Astrazeneca e dove sono stati convocati, per i giorni prossimi, cittadini dal BassoMolise e da Isernia.

Diverse le proteste per la difformità tra il vaccino che era stato riservato ai 70enni inizialmente, in fase di prenotazione, e quello che invece alla fine hanno fatto, dopo però una approfondita anamnesi con i 4 medici messi a disposizione dall’Università, che stanno rispondendo alle domande dei cittadini e che chiariscono chi è vaccinabile con Astrazeneca e chi non lo è.

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