Coperta troppo corta

Asrem sposta un rianimatore a Campobasso, medici avvertono: “A Termoli non più garantiti standard di sicurezza”

Con una lettera protocollata indirizzata al Dg Florenzano e agli altri vertici Asrem, i Rianimatori del san Timoteo chiedono la revoca del trasferimento di uno di loro a Campobasso. "La sicurezza e i turni non possoo essere garantiti, così si violano anche le disposizioni contrattuali"

Con un medico rianimatore in meno, momentaneamente precettato per il Cardarelli di Campobasso, l’ospedale San Timoteo non è in grado di garantire gli adeguati standard di sicurezza nella gestione delle urgenze in Pronto Soccorso, nelle emergenze ospedaliere, in rianimazione, sala parto, chirurgia, gestione di pazienti covid, trasferimento di pazienti con patologie tempo-dipendenti. In sostanza: se agli 8 medici in servizio a Termoli Asrem ne sottrae anche solo uno, come ha fatto, viene meno la funzionalità della struttura.

L’Asrem cambia idea, un solo anestesista da Termoli al Cardarelli. L’altro arriverà da Isernia

Non basta il parziale passo indietro dell’azienda sanitaria che, con un primo ordine di servizio, aveva precettato addirittura 2 anestesisti da Termoli per spostarli sulla gestione dei pazienti covid nel capoluogo. L’assenza al San Timoteo di un solo anestesista, come sta accadendo da lunedì, comporta una serie di problemi che mettono a repentaglio il diritto alla cura.

E così i dirigenti medici di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Termoli hanno sottoscritto una lettera inviata alle autorità sanitarie, in modo particolare al direttore generale Oreste Florenzano, quindi al direttore sanitario, a quello delle risorse umane, al direttore amministrativo e al direttore sanitario del San Timoteo. I dirigenti medici Germele, Giuliano, De Gregorio, Marrone, Colabella, Buri, Trolio e Pranzitelli chiedono di revocare l’ordine di servizio con il quale Asrem ha spostato un rianimatore a Campobasso, seppure in maniera temporanea.

Lettera anestesisti rianimatori

Non possono essere garantiti gli standard di sicurezza nel presidio anche perché, viene spiegato nel documento protocollato, “una sala operatoria deve essere sempre pronta e disponibile 24 ore su 24 per le emergenze ostetriche nel blocco travaglio e la guardia anestesiologica deve essere garantita no stop in ospedale”. A differenza degli ospedali regionali di Campobasso e Isernia inoltre, a Termoli non sempre è stato possibile garantire la doppia guardia notturna, nonostante ci sia un punto nascita e la necessità di trasferimento dei pazienti con patologie tempo-dipendenti spesso fuori regione e con lunghi tempi di percorrenza. E ora si ripiomba nell’incubo: con un anestesista rianimatore in meno, di fatto, si violerebbero anche le disposizioni previste dal contratto nazionale. L’ordine di servizio che sposta un medico nell’ospedale Covid di Campobasso diventa in questo modo, paradossalmente, un obbligo a contravvenire alle norme di sicurezza del presidio. Cosa succederà ora non si sa, ma sicuramente si registra il fortissimo dissenso del personale medico del reparto nei confronti di una scelta che penalizza, oltre ai medici, gli stessi cittadini e potenziali fruitori, loro malgrado, dell’ospedale.

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