Il monitoraggio

Lieve miglioramento dei dati, Molise con numeri da ‘giallo’. Riaperture più vicine

Cala ancora l'incidenza settimanale dei nuovi casi così come l'Rt, l'indice di trasmissibilità, e ciò vale sia per il Molise che complessivamente per l'Italia. Per la nostra regione qualche piccola spia sembra però essersi accesa: in particolare è sopra la media nazionale il tasso di occupazione delle terapie intensive. In generale però prosegue il miglioramento tanto che i dati sono compatibili con la zona gialla, che tornerà - così ha deciso il Governo - dal 26 aprile. Nelle aree a minor contagio riapriranno i ristoranti e si potrà ricominciare con gli sport e gli spettacoli, purchè all'aperto

Le riaperture sono più vicine, lo ha annunciato in conferenza il Presidente del Consiglio Draghi: il percorso – graduale – ricomincerà il 26 aprile.

C’è un lieve ulteriore miglioramento per il Molise nel consueto monitoraggio del venerdì del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità. L’Rt scende da 0.81 a 0.79 (ma resta sopra il valore critico di 1 nel limite superiore dell’intervallo) e l’incidenza di nuovi casi segnalati (ci si riferisce alla settimana dal 5 all’11 aprile) passa a 192 dacchè era 199 la settimana scorsa.

Va un po’ meglio anche a livello generale con l’Rt medio italiano passato a 0.85 da 0.92 (prima ancora era 0.98, dunque la progressione sembra quella di un lento declino) e si abbassa anche l’incidenza dei casi ogni 100mila abitanti che è a 182 (era nelle settimane precedenti 185, 232, 240 e via dicendo).

monitoraggio rt 16 aprile
monitoraggio rt 16 aprile

Dunque non grandi cambiamenti ma leggeri miglioramenti sì. E, a livello nazionale, lo dimostra anche la diminuzione del livello generale di rischio: solo la Calabria è classificata a rischio alto, 16 tra regioni e province autonome (tra cui il Molise) sono a rischio moderato e le restanti tre regioni (Abruzzo, Campania e Veneto) e la provincia autonoma di Bolzano si collocano in una fascia bassa di rischio. E qui apriamo una parentesi che riguarda il Molise. La nostra regione, che nelle ultime due settimane era stata tra quelle a rischio moderato, ora è nuovamente ‘a rischio moderato ma con alta probabilità di progressione a rischio alto’. Quindi qualcosa ha acceso la spia di allarme.

Tornando all’Rt, l’indice di trasmissibilità calcolato sui soli casi sintomatici (indicatore invero bocciato da molti esperti), vediamo come siano solo 5 i territori (tra regioni e province autonome) con un valore maggiore di 1, e dunque critico. Tra questi quello che fa peggio di tutti è la Sardegna (Rt medio a 1.38), ovvero proprio la regione – unica in Italia – che ha avuto il primato di diventare regione ‘bianca’ salvo poi passare repentinamente al colore ‘rosso’, quello delle maggiori restrizioni.

La cartina cromatica dell’Italia cambierà poco a partire da lunedì e resterà dominante il colore ‘arancione’. Ma in realtà, stando ai dati diffusi oggi, mezza Italia avrebbe le ‘carte’ in regola per tornare al giallo. Sono infatti ben 14 le regioni, oltre alle 2 province autonome di Trento e Bolzano, che hanno i dati compatibili con la zona a minori restrizioni, e quindi maggiori aperture. Tra queste c’è il Molise. Si tornerà alle zone gialle con qualche giorno di anticipo, il 26 aprile, e il Molise spera fortemente di essere tra le aree a basso contagio in cui potranno riaprire tutte le attività di ristorazione, sport e spettacolo, ma solo se all’aperto.

Intanto la situazione ospedaliera nel Paese, seppure in graduale miglioramento, resta la  sorvegliata speciale. Dal report dell’Iss si legge che rimane alto il numero di territori che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (14 tra regioni e province autonome contro le 15 della settimana scorsa). Più nel dettaglio, il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sopra la soglia critica (39%), anche se il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 3.743 (dato del 6 aprile) a 3.526 (dato del 13 aprile). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è pure sopra la soglia critica (41%) ma in diminuzione. Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 29.337 (6 aprile) a 26.952 (13 aprile).

Il Molise, a proposito di occupazione di posti letto, ha una situazione di luci e ombre. Partiamo dalle prime: dai dati Agenas aggiornati a ieri emerge che le aree mediche sono occupate al 22%, dunque a un livello di gran lunga inferiore al dato medio nazionale e decisamente sotto la soglia di allarme. Le ‘ombre’ invece riguardano le terapie intensive, occupate al 41% da pazienti Covid (lo stesso dato, di ieri, per l’Italia è al 37%).

Presto ancora, dunque, per cantar vittoria, anche perchè gli ultimi dati giornalieri (non presi in considerazione dal monitoraggio nazionale che si ferma all’11 aprile) qualche segnale non esattamente positivo lo mostrano. Diversi i focolai in vari paesi che probabilmente sono la diretta conseguenza delle festività pasquali. L’epidemia però non fa sconti neanche nei giorni festivi.

 

 

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