Appello ad asrem

Vaccini in ritardo a Riccia. Fanelli: “In attesa 300 anziani e persone fragili”

La denuncia del capogruppo dem in Consiglio regionale che sollecita Asrem: "L'amministrazione comunale aveva messo a disposizione i medici"

“Ancora 300 anziani ultraottantenni di Riccia aspettano la prima dose di vaccino, mentre nessun soggetto fragile è stato ancora contattato”: la denuncia arriva dal capogruppo del Pd nonchè ex sindaco di Riccia Micaela Fanelli.

Nel paese del Fortore, riferisce la consigliera regionale, la campagna vaccinale sta procedendo con qualche intoppo e ci sono ritardi nella somministrazione delle dosi alle categorie prioritarie. La comunità riccese nonostante sia “una delle più popolose del Molise” è “anche quella che, stando alle informazioni raccolte, sembra molto indietro con le vaccinazioni”, sottolinea.

Eppure qualche giorno fa l’amministrazione comunale aveva annunciato la disponibilità di locali e personale per la campagna di immunizzazione, come ricorda anche l’esponente dem: “Tutti i cinque medici di base cittadini hanno offerto la loro disponibilità a supportare l’unico medico finora incaricato dalla Asrem alle inoculazioni (per tre giorni la settimana) e l’Amministrazione comunale da tempo ha reso disponibili i locali dell’ex carcere, chiedendo l’invio dei necessari infermieri”.

Il Comune di Riccia mette a disposizione volontari e locali della ex casa circondariale per i vaccini

Evidentemente ci sono altri problemi. “Mancano i vaccini, si continua a ripetere – insiste il capogruppo Pd – ma comunque i conti non tornano, se paragonati in percentuale ad altri territori molisani dove, addirittura, stanno per completare la seconda dose agli anziani e si procede spediti con le vaccinazioni ai soggetti fragili”.

Micaela Fanelli

Quindi Fanelli sollecita l’Azienda sanitaria regionale: “È dunque auspicabile una maggiore chiarezza dell’Asrem nel comunicare le dosi attualmente disponibili, i tempi di quelle in arrivo e la relativa ripartizione per ambiti, distretti e comuni in base al legittimo criterio della proporzionalità tra territori ed aventi diritto.

Così come è indispensabile sapere per tempo quanti infermieri saranno messi a disposizione in aiuto dei medici, al fine di far procedere speditamente e senza intoppi la campagna vaccinale, che va programmata nel dettaglio e senza possibilità di errori o ritardi”.

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