Tutto come da previsioni: l’ex generale della Guardia di Finanza – indagato dalla Procura di Campobasso per omissioni e abuso di atti d’ufficio – ha ultimato di firmare alcuni provvedimenti necessari per evitare la paralisi della campagna vaccini in Molise e di alcune questioni che afferiscono alla gestione sanitaria, quindi ha presentato le dimissioni ai vari organismi di riferimento, dal governatore della Regione Molise Donato Toma al Ministero della Salute.
“Ad oggi la situazione è peggiorata, le linee programmatiche dettate dal sottoscritto nel pieno rispetto delle mie funzioni non sono state attuate a causa dei ritardi e dell’inadempienza dell’organo attuatore. Data dunque l’impossibilità di poter operare in una situazione che vede anche il mancato supporto del Ministero competente, comunico le mie dimissioni dal ruolo di commissario ad acta della sanità del Molise”: questa la breve dichiarazione che arriva a metà mattinata ai giornalisti che lo hanno ‘inseguito’ in questi ultimi giorni, ossia quando le voci delle sue dimissioni (annunciate alle persone a lui più vicine per la seconda volta nel giro di qualche mese) sono diventate più insistenti.
Giustini quindi getta la spugna e lascia il Molise, ma nella problematica gestione della pandemia dal suo punto di vista non sono esenti da colpe nè l’Azienda sanitaria regionale (a suo dire inadempiente rispetto alla linee programmatiche da lui definite) nè il Ministero della Salute, che non ha mai sostenuto il progetto di realizzazione dell’hub covid all’ospedale Vietri di Larino, ‘cavallo’ di battaglia dell’ex generale in pensione.
Un atto divenuto inevitabile, a seguito dell’iscrizione nel registro degli indagati di Angelo Giustini, Commissario ad acta alla Sanità del Molise dal dicembre 2018. Martedì (a seguito del rinvio chiesto dai legali di Giustini e concesso dalla Procura) ci sarà l’interrogatorio di garanzia davanti al Procuratore capo Nicola D’Angelo che sta seguendo la vasta inchiesta, che si innesta su più questioni, della gestione pandemica in regione.
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