Il report settimanale

Tutti gli indicatori in miglioramento tranne i morti. Effetti della zona rossa, il picco in Molise è alle spalle

Tutto fa pensare che il Molise, regione 'rossa' da una settimana, possa essere più avanti di altri territori italiani nella irta navigazione nella terza ondata. I dati, inanellati negli ultimi giorni, mostrano una flessione che potrebbe significare il superamento del picco. Chiaro che, con la circolazione imperante della variante inglese, non c'è da abbassare la guardia. Ma qualche squarcio di sole inizia a intravedersi

A distanza di una settimana esatta dacchè il Molise tutto è diventato zona rossa gli indicatori (tutti tranne uno) mostrano un evidente miglioramento. La sensazione, sempre più corroborata dai dati e dalla tendenza che essi formano, è che le restrizioni (ricordiamo che un terzo della regione era in zona rossa già alcune settimane prima dell’ordinanza del Ministro Speranza entrata in vigore il 1 marzo) stiano esplicando i loro effetti.

Rt del Molise più alto d’Italia, l’incidenza dei casi mostra però una flessione. Picco terza ondata già raggiunto?

La parola ‘ottimismo’ è scomparsa dai nostri vocabolari ormai da tempo ma oggi vorremmo cautamente tirarla fuori. Siamo consapevoli che ci saranno strali causati in particolare dalle morti che il Covid-19 continuerà, ahinoi, a mietere, e quando non sarà così ci saranno ancora tante, troppe traversìe da affrontare. Il porto sicuro, perlomeno come è nel nostro immaginario, è ancora lontano dalle nostre rotte. Però si avvicina, sempre più. Vediamo, facendo parlare i dati, perché.

Lo dicevamo all’inizio: dall’analisi dei dati dell’epidemia in Molise relativi alla prima settimana di marzo emerge la ‘ritirata’ (o in alcuni casi il miglioramento) di tutti gli indicatori. Tutti tranne uno: quello dei decessi (28) che sono stati in numero maggiore rispetto a quello della settimana scorsa (19). Sappiamo, però, che quel crudo dato (il più difficile da accettare) è l’ultimo, tra gli altri, a scendere e che si riferisce a infezioni (e malattia) contratte diverse settimane prime e quindi non del tutto indicativo della situazione attuale.

Più nel dettaglio, dal 1 al 7 marzo sono morte 28 persone in Molise, 4 al giorno di media. Non si ricorda un dato così alto da prima di metà novembre sebbene in alcune settimane di febbraio il dato si sia avvicinato molto a quella cifra. 28 persone tra i 52 e i 95 anni (età media dei decessi 77.5, età mediana 78.5). Una piccola strage, che porta il numero complessivo di vittime molisane dall’inizio della pandemia a ridosso dello spaventoso numero di 400. Praticamente quasi tutti concentrati da ottobre in poi, perché la prima ondata qui è stata perlopiù una lontana eco proveniente da altri territori.

Tutti gli altri dati, però, mostrano segnali di – azzardiamo – fuoriuscita (o superamento del picco) dalla cosiddetta terza ondata, attualmente imperante in buona parte d’Italia. Meno positivi e minor tasso di positività, meno ricoveri (anche se ancora tanti) e più dimessi, più guariti e vaccinazioni che prendono quota.

Il contagio sembra stia allentando la presa: nell’ultima settimana sono state 484 le nuove diagnosi di positività (su un totale di 5.255 tamponi) per un tasso medio del 9.2%. Bisogna andare indietro alla penultima settimana di gennaio per ritrovare una percentuale (tra positivi e tamponi) sotto il 10%. E questa è la prima buona notizia. Precisiamo che il dato da noi fornito si riferisce ai soli tamponi molecolari mentre da diverse settimane in Italia la percentuale (in crescita ma da tempo sotto il 10%) viene calcolata sommando tamponi e test antigenici.

Ormai lo sappiamo: il vero dramma di questa emergenza, divampato proprio in queste ultime settimane e finito per essere noto finanche alle cronache nazionale, sono i posti letto ‘al lumicino’ del Molise. Risultato: al netto dei tantissimi trasferimenti di degenti fuori regione le strutture sanitarie mobilitate per il trattamento dei pazienti Covid sono allo stremo.

E qui apriamo una parentesi. Siamo avvezzi ad addizioni e sottrazioni ma molto meno ai risultati che da queste vengono fuori all’Azienda sanitaria molisana. I dati che vi forniamo, relativi ai posti letto occupati nei vari reparti (intensiva o subintensiva) dei vari ospedali/cliniche (Cardarelli, San Timoteo, Neuromed e Gemelli), sono quelli che leggiamo sui bollettini diffusi giorno per giorno. Ebbene, quasi quotidianamente riscontriamo anomalie e discrasie tra i dati del giorno prima e quelli del giorno dopo. Ci scusiamo con i lettori di probabili imprecisioni ma non dipendono da noi.

Tornando ai ricoveri e ai trasferimenti ospedalieri, negli ultimi 7 giorni i primi sono stati 57 e i secondi 16 (stavolta nessuno fuori regione ma tutti in altre strutture in Molise). Ci sono state, pertanto, più di 8 ospedalizzazioni in media al giorno. Un numero altissimo ma inferiore a quello della settimana scorsa quando si era raggiunta la cifra record di 73. Anche i ricoveri, come i decessi, faticano a scendere perché passano dei giorni, talvolta settimane, dalla contrazione dell’infezione alla comparsa dei sintomi fino all’eventuale peggioramento clinico.

La situazione degli ospedali resta alquanto critica: l’ultima rilevazione dell’Agenas (l’agenzia per i servizi sanitari regionali) riferita a ieri 7 marzo parla di un’occupazione dei posti letto in Terapia Intensiva per pazienti Covid al 49% (la soglia critica è 30%) e del 43% per quanto riguarda i posti letto in area medica.

agenas posti letto 7 marzo

Rispetto alla settimana passata sono aumentate le dimissioni ospedaliere (14 vs 11). E anche questa è un’altra piccola buona notizia. In più, nella prima settimana di marzo i guariti dall’infezione sono stati addirittura 560 (ovvero 80 al giorno, mentre i positivi sono stati mediamente 69 al dì). Un numero ragguardevole che non si toccava da metà gennaio.

C’è poi un altro indicatore che, dopo tante settimane, torna a scendere: quello degli attualmente positivi. Oggi (dato di ieri sera, ndr) sono 1.654 mentre domenica scorsa erano 1.768, ovvero oltre 110 in più. È sceso anche il contagio nelle principali cittadine molisane. Termoli, che nelle scorse settimane ha ‘primeggiato’ quanto a nuove diagnosi, finalmente vede scemare il numero di positivi. In 7 giorni sono stati 66 (quindi meno di 10 al giorno) laddove nelle settimane precedenti i numeri erano, nell’ordine, 89, 89, 128, 127, 104. Va meglio anche a Campobasso che in questa settimana ha più che dimezzato il dato (32 vs 68) che si era stabilizzato nel mese di febbraio. In controtendenza solo l’Alto Molise, a cominciare da Isernia (55 contagi vs i 29 della settimana precedente). Ad Agnone invece i contagi sono passati dai 72 dell’ultima settimana di febbraio ai 33 di questa in oggetto.

cartina focolai covid asrem 8 marzo 2021

Ultimo ma non ultimo, il capitolo vaccini. Ieri si è superata la soglia di 29mila somministrazioni (precisamente 29.309) e, una settimana prima, il dato era fermo a circa 22.400. In 7 giorni i vaccini inoculati ai molisani sono stati oltre 6.900, nei 7 giorni precedenti erano stati 4.700, in quelli prima ancora 2.500, ancor prima poco più di 1.500. Insomma, il dato è in evidente crescita (sebbene ci sia ancora molto da fare per migliorare la campagna) ed è questa la più bella notizia con cui chiudiamo questo report. Sperando di darvene di migliori nei giorni e nelle settimane a seguire.

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