L'intervista

Terapie Intensive, la convenzione col Gemelli firmata solo oggi. Paralisi sul padiglione covid al Cardarelli

Alla vigilia dell'audizione in Consiglio regionale il commissario Giustini ha firmato la convenzione per attivare 4 posti di Terapia intensiva al Gemelli Molise. Nemmeno con quest'ultimo atto viene raggiunta la 'famosa' quota 39 comunicata al Ministero della Salute. Lo stesso dg Asrem, intervistato da Primonumero, fornisce una cifra diversa (6) e annuncia: "Chiariremo a Roma che i posti letto aggiuntivi sono 7 e non 6". Mentre si sblocca l'iter per assumere 22 infermieri, non si sa quando inizieranno i lavori al padiglione covid del Cardarelli: "I lavori dovevano essere consegnati il 24 febbraio", spiega Florenzano.

“I posti di Terapia Intensiva in Molise? Ci stanno, ci stanno”. Speriamo che almeno venerdì 5 marzo, nell’audizione in Consiglio regionale, il commissario ad acta per la sanità Angelo Giustini fornisca chiarimenti e dia informazioni più esaustive rispetto all’imbarazzante risposta fornita alla giornalista (in realtà non è stata l’unica a poter interloquire in questo modo, ne sanno qualcosa i suoi colleghi molisani, ndr) del programma Rai ‘Carta bianca’.

I numeri sui posti attivati in Rianimazione per i pazienti covid nei presidi sanitari regionali non tornano. 

Forse perchè solo oggi (4 marzo) sempre il commissario Giustini ha firmato la convenzione – pubblicata da questa mattina sul sito della Regione Molise – con uno dei privati coinvolti nell’emergenza covid, il Gemelli: 4 posti di Terapia Intensiva che si aggiungono ai 10 posti di Area Medica e già impiegati per il ricovero dei degenti covid.

QUI IL DOCUMENTO RELATIVO ALLA CONVENZIONE CON IL GEMELLI (DCA_023_04MAR2021)

Se ne sta parlando da giorni: il ‘caso Molise’ è finito sui giornali (Corriere, Repubblica, Il Fatto quotidiano, Libero) ed è diventato argomento di dibattito politico nei principali programmi televisivi nazionali. Purtroppo restano le incongruità tra il piano con i 39 posti letto di Terapia Intensiva comunicato al Ministero della Salute (in virtù dei quali il Molise è stato a lungo ‘giallo’ e dunque sottoposto a restrizioni più soft che probabilmente hanno favorito l’impennata dei contagi) e i posti letto effettivamente attivati per i pazienti covid che hanno bisogno di ossigeno.

Che ci sia un cortocircuito sembra chiaro, dal momento che lo stesso direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano ha riferito oggi a Primonumero che al Gemelli erano stati attivati 6 posti letto di Terapia Intensiva. La convenzione del commissario Giustini ne riporta però 4. Ecco di nuovo i conti che non tornano nonostante il vertice dell’Azienda sanitaria si sia sforzato di fornire alla nostra testata un quadro dei posti letto ospedalieri di terapia intensiva.

“Prima della pandemia provocata dal covid – spiega Florenzano – Asrem aveva sei posti letto a Campobasso, sei a Isernia e cinque a Termoli. In totale, 17 posti letto di Terapia intensiva. Questi posti letto sono stati incrementati: sei in più a Campobasso, tre a Isernia. Quindi sono diventati 26. A questi si aggiungono i 13 dei privati (7 al Neuromed e 6 al Gemelli) che portano il totale dei posti letto di Terapia Intensiva della Regione Molise a 39, come dichiarato anche dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri nella trasmissione Carta Bianca.  Quando sono venuti gli ispettori ministeriali, hanno indicato i posti letto attivati presso Asrem: 26 posti letto di Terapia Intensiva più i sei posti letto aggiunti”.

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Direttore, cosa significa “posti letto aggiunti”?

“I posti aggiunti sono quelli che noi utilizziamo quando la Terapia Intensiva covid (i cui posti sono 12) è piena. E noi dobbiamo comunque garantire la possibilità di intubare le persone affette da covid. Utilizziamo quindi i posti letto aggiunti – che sono 7 e non 6 come rilevato dal Ministero (e chiariremo col Ministero tale questione) – tanto è vero che nel bollettino (inviato ogni sera agli organi di informazione, ndr) trovate spesso un numero superiore ai 12 pazienti covid ricoverati in Terapia Intensiva perché utilizziamo questi posti aggiunti che si trovano nelle sale operatorie e sono dotati di respiratori e di tutti i requisiti previsti nelle Terapie intensive. Quando utilizziamo i posti letto aggiunti, siamo poi costretti ad attivare la Cross.

Su questo si è innestata successivamente la contrattualizzazione dei posti letto di Terapia Intensiva per pazienti covid con Neuromed come previsto nel decreto commissariale: sono stati contrattualizzati 12 posti letto, 7 più 5 (sette posti di intensiva e cinque di sub-intensiva, ndr)”.

A che punto sono le Rianimazioni mobili nei tre ospedali regionali?

“Nei moduli di Terapia Intensiva sono previsti 10 posti letto a Campobasso, 10 posti letto a Termoli e 6 a Isernia. Abbiamo avuto un ritardo a Campobasso perchè quando è nevicato non hanno potuto effettuare gli scavi dal momento che si era ghiacciato il terreno. Ad ogni modo, la struttura al Cardarelli è in fase di ultimazione”.

E quando saranno pronte?

“A Campobasso il termine ultimo per la consegna dei lavori è il 21 marzo (come da capitolato), ma dovrebbero riuscire a consegnare il 15. A Termoli e a Isernia entro il 21, sempre se non ci sono intoppi”.

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Quale sarà il personale che verrà impiegato?

“Questi sono moduli di terapia intensiva, ma possono essere impiegati anche come moduli di Area grigia tanto è vero che li abbiamo fatti installare in adiacenza dei pronto soccorso nel caso in cui siano necessari ulteriori spazi. Abbiamo avuto poi i rinforzi dall’Esercito: sono arrivati 5 medici, fra cui due anestesisti e due cardiochirurghi, quindi si tratta di personale che può lavorare nei reparti di Terapia Intensiva. Siamo in attesa dei 23 medici venezuelani come da disposizione del commissario ad acta”.

Oltre ai medici, servono però anche gli infermieri…

“Ieri (3 marzo, ndr) ho firmato l’atto per reperire 22 infermieri a tempo determinato e presto saranno impiegati. Non dimentichiamoci l’ospedale da campo a Termoli, il cui personale è a carico della Croce rossa”.

florenzano giustini san timoteo

A che punto è il progetto di riqualificazione del padiglione covid del Cardarelli: quando inizieranno i lavori e quando saranno completati? La ditta che ha vinto l’appalto sostiene che il progetto va rivisto e che occorre effettuare anche una revisione dei costi. E’ così?

“La realizzazione dell’hub covid hospice è stata affidata ad Asrem come soggetto attuatore, ma gli appalti sono centralizzati e di competenza della struttura governativa prima retta da Arcuri e ora dal generale Figliuolo. Questa procedura ha previsto innanzitutto l’individuazione, mediante gara di appalto, di una società ingegneristica che si occupa della progettazione. Quindi noi abbiamo preso l’affidamento fatto da Arcuri. Una volta elaborato, il progetto doveva essere validato da un’altra società che doveva controllare se era tutto in regola. Sempre attraverso una gara di appalto di Arcuri, è stata individuata un’altra società ingegneristica (e per la verità qui Arcuri ha perso un po’ di tempo tanto è vero che gli ho scritto 3 volte per sollecitarlo sulla conclusione di questa gara per l’individuazione di questa società). Alla fine, la ditta è stata individuata e si è proceduto alla validazione del progetto. Quindi, il progetto è stato elaborato, validato e infine affidato ad un’altra ditta sempre individuata da Arcuri. Quindi abbiamo chiamato questa ditta per la consegna del cantiere”.

Poi cos’è successo: il cantiere per l’hub covid è stato consegnato?

“Nel momento in cui abbiamo chiamato la ditta per la consegna del cantiere, ci sono pervenute delle osservazioni che in realtà non sono di competenza della stessa impresa perchè ricordo che sia il progettista che il validatore sono stati individuati da Arcuri. La ditta comunque ha posto una serie di osservazioni sul progetto e ha sostenuto che occorreva effettuare dal punto di vista economico una revisione dei costi. Quindi, il 24 febbraio non ha accettato la consegna dei lavori. Il giorno successivo, il 25, ho scritto alla struttura commissariale per chiedere di intervenire e sciogliere questo nodo. Nel frattempo, ho inviato le osservazioni fatte dalla ditta appaltatrice sia al progettista che al validatore del progetto (oltre che al Rup della Regione) i quali mi hanno a loro volta inviato una relazione. Intanto il 1 marzo ho scritto di nuovo ad Arcuri per sottolineare l’urgenza della situazione in cui mi trovo e cioè che la ditta appaltatrice non ha preso in consegna il cantiere. In questo momento sto scrivendo nuovamente alla ditta appaltatrice perchè le osservazioni che hanno fatto sono controdedotte dal progettista e dal validatore invitandoli nuovamente ad accettare i lavori. Infine, oggi per la terza volta ho scritto alla struttura commissariale guidata dal generale Figliuolo allegando alle stesse le valutazioni del progettista e del validatore”.

Morale della favola: non si sa quando i lavori inizieranno nè quando finiranno.

“I lavori dovevano essere consegnati il 24 febbraio. Oggi è 4 marzo e la struttura ministeriale deve risolvere tale questione. Asrem ha fatto tutto ciò che poteva fare”.

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