La Torre covid è un progetto “cantierabile”. Cioè: Si può partire. Il giudizio viene espresso alla fine di una relazione di cinque pagine dalla En3, la società incaricata di verificare e validare il piano di lavoro per il padiglione che deve essere realizzato nell’ex hospice dell’ospedale Cardarelli di Campobasso in cui devono essere realizzati posti letto di Terapia Intensiva e sub-intensiva, oltre che un pronto soccorso.
La nota, inviata ad Asrem lo scorso 19 marzo, riapre uno spiraglio sulla riconversione funzionale dell’ala dell’hub covid del capoluogo, progetto che sembra essersi impantanato tra ritardi burocratici e beghe tra le tre imprese selezionate dalla ex struttura commissariale guidata da Domenico Arcuri, sostituito dal governo Draghi col generale Francesco Paolo Figliuolo.
La En3 aveva già anticipato a Primonumero quello che poi è stato messo nero su bianco: “A nostro avviso non ci sono rilievi che bloccheranno l’opera”.
Apriamo una piccola parentesi: la società di Milano En3 è uno dei ‘giocatori’ di questa partita. Si occupa di verificare il progetto elaborato dalla Mastellone di Castelvetere Engineering che dovrà essere realizzato dal Consorzio Stabile Built scarl.
Aperta e chiusa questa parentesi, torniamo alla relazione con cui l’amministratore unico della En3, l’ingegnere Michele Vallario, definisce “cantierabile” l’opera pur esplicitando in 19 punti le richieste inoltrate, quelle che il progettista (Mastellone di Castelvetere Engineering, ndr) dovrà specificare meglio. Quest’ultimo, ad esempio, dovrà fornire (anche questo lo avevamo anticipato) il “dettaglio di calcoli e grafici”, e maggiori chiarimenti sui costi “elaborati sulla base della tariffario prezzi della Regione Campania e non su quello della Regione Molise”.
Alla missiva della società di verifica, ha fatto seguito l’ulteriore sollecitazione che i vertici dell’azienda sanitaria regionale – il direttore amministrativo Antonio Lastoria e il direttore generale Oreste Florenzano -hanno inviato alla RTP Mastellone di Castelvetere Engineering affinché “provveda con la massima tempestività a fornire le specifiche, integrazioni e documentazioni indicate dalla società di verifica”.
E’ in questo contesto che la ditta esecutrice dei lavori ha deciso di rompere gli indugi: “Se la società di verifica ha dichiarato il progetto cantierabile, noi siamo pronti a partire. Possono consegnarci i lavori già da lunedì prossimo (29 marzo)”, racconta a Primonumero il geometra Angelo Contessa, amministratore delegato della CoBuilt.
A supporto di tale volontà l’impresa pugliese ha inviato ad Asrem, alla società di verifica e alla progettista, oltre che al commissario straordinario del Governo, una nota in cui comunica “la disponibilità a ricevere la consegna dei lavori già da lunedì 29 marzo” ma “con una riserva”: il Consorzio infatti rileva di aver informato “il committente delle obiettive situazioni o carenze del progetto ostative alla realizzazione dell’opera perfettamente a regola d’arte” e quindi, al tempo stesso, il Consorzio annuncia “l’esonero da ogni responsabilità a suo carico per vizi, difetti, disfunzionalità o ritardi”.
Siamo vicini alla svolta per l’avvio dei lavori al padiglione covid?
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