Il fatto del 7 febbraio 2019

Sparò contro l’auto scambiata per quella dei rapinatori a Petacciato, va a processo uno dei poliziotti

Inizierà a giugno il dibattimento: il 47enne agente petacciatese del commissariato di Vasto deve rispondere di tentate lesioni dolose con aggravante dell’uso di armi. Per il collega posizione stralciata e udienza preliminare ad aprile

Andrà a processo il poliziotto che la sera del 7 febbraio 2019 sparò contro un’auto in via Mediterraneo, a Petacciato marina, scambiandola per quella dei rapinatori di una gioielleria. La giudice Rosaria Vecchi ha infatti disposto il rinvio a giudizio per A. D. P., 47enne agente di polizia del commissariato di Vasto, ma residente proprio a Petacciato. Per l’altro poliziotto, la cui posizione è stata stralciata perché ritenuta meno grave, l’udienza preliminare è fissata ad aprile.

Sarà invece il 3 giugno prossimo la data della prima udienza del processo a carico dell’agente che quella sera di oltre due anni fa aprì il fuoco contro un’Audi scura diretta verso Montenero con a bordo due uomini residenti in zona.

Quella della polizia non era una vettura di ordinanza ma un’auto civetta appostata in un luogo nascosto da dove i poliziotti ritenevano di poter agguantare i rapinatori in fuga dopo aver saccheggiato una gioielleria del centro commerciale ‘Insieme’ di San Salvo. Quando videro sbucare quell’Audi, le bloccarono la strada.

L’uomo alla guida, all’epoca 38enne, fece rapidamente marcia indietro pensando di essere vittima di un agguato, forse una rapina. A quel punto uno dei due poliziotti, proprio l’uomo ora rinviato a giudizio, estrasse la pistola e sparò diversi colpi che centrarono la macchina. Uno degli spari finì a pochi centimetri dal finestrino lato passeggero. Solo l’intervento di una pattuglia dei carabinieri, qualche minuto dopo, servì a riportare la calma.

I poliziotti hanno sempre sostenuto di aver estratto la paletta dell’Alt prima di sparare, tesi sempre contestata dalle due vittime tramite i legali Diego Sabatino e Alberto Di Vito, ora parti civili al processo a carico del 47enne. Sarà quindi il dibattimento a stabilire le eventuali responsabilità dell’agente che è imputato per tentate lesioni dolose con aggravante dell’uso di armi.

I due legali si erano già opposti alla richiesta di archiviazione per l’altro indagato, richiesta presentata dalla procuratrice Isabella Ginefra, di recente rimossa dal Csm dalla guida della Procura di Larino. Sarà il Gup a decidere se mandare a processo anche l’altro poliziotto.

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