A different taste

Scott&Ewa, che hanno mollato Londra per un business di vino e yoga in Molise. “Vogliamo una vita slow down”

Nella capitale britannica progettavano edifici e investimenti, ma hanno scelto di cambiare vita e trasferirsi a Guglionesi dove lei sogna di fare una mappa dei tratturi e lui stravede per le cantine locali: “Porteremo gli inglesi a godere delle bellezze molisane”

ewa e scott vino&yoga

Nell’epoca in cui il Molise si spopola giorno dopo giorno e tantissimi si sentono costretti a fare le valigie e lasciare la propria terra, la testimonianza di una coppia giovane, lui inglese e lei polacca, che ha fatto invece il percorso inverno, aiuta a guardare il mondo da un’altra prospettiva. Loro si chiamano Scott Barden ed Ewa Wojtowicz e da quasi due anni si sono trasferiti da Londra a Guglionesi, dove gestiscono un’attività basata sul vino e lo yoga. Per raccontare la loro esperienza e l’idea alla base della loro azienda che si chiama Vine&Soul e in attesa di superare le restrizioni dovute alla pandemia, l’incontro con loro è stato on line, grazie all’intercessione e alla decisiva collaborazione della professoressa Daniela Pallotta, docente di traduzione e mediazione all’Università del Molise.

 

Da Londra a Guglionesi. Cosa vi ha spinto a una scelta così radicale?

Scott: “Nel 2018 abbiamo conosciuto una persona che vendeva case a Guglionesi e siamo venuti a visitare il paese. Ci è piaciuto davvero molto, soprattutto il paesaggio, la natura, il fatto di avere a un’ora di distanza tutto il meglio possibile, perché ci sono montagne, mare, cibo fantastico e persone molto accoglienti e ospitali. Così dopo essere venuti in vacanza nel 2018, abbiamo deciso di trasferirci qui definitivamente l’anno dopo”.

La vostra vita aveva qualche collegamento con ciò che fate ora in Molise?

Scott: “No, io lavoravo in una società di investimenti specializzata in sicurezza e tecnologia”.

Ewa: “Io ero responsabile di progetto per il Governo o il Comune per la ristrutturazione e il rinnovamento di edifici storici. A un certo punto però ho deciso di lasciare e per molti anni ho insegnato yoga. Mi sono trasferita in India e ho studiato lì, prima di viaggiare a lungo e decidere che non volevo più fare il lavoro di prima. Ho scelto di dedicarmi allo yoga completamente e sento che è quello per cui sono nata”.

Come nasce l’idea di un’attività dedicata a vino e yoga?

Scott: “Mi sono innamorato dei vini di questa zona. L’idea originaria era quella di lavorare con alcuni partner locali, principalmente legati alle visite nelle cantine e alla possibilità di fare yoga. Abbiamo iniziato a collaborare con alcuni partner locali specializzati in corsi di cucina a San Martino. Nei nostri piani c’era anche l’idea di tour legati a come si produce il vino. Dopotutto da Londra in due ore e mezza si può arrivare qui”.

Eppure in pochi conoscono il Molise.

“Sappiamo che nessuno conosce veramente questa regione, eppure il Molise non ha nulla da invidiare all’Abruzzo o alla Puglia. C’è la natura, ci sono gli spazi aperti, il buon cibo e degli ottimi vini. La mia idea è promuovere quelli”.

Così pensate di poter portare gli inglesi in Molise.

“Esatto, all’inizio pensavamo di portare gli inglesi a conoscere il Molise. Poi però è arrivato il covid e abbiamo dovuto ripensare i nostri piani. Adesso stiamo provando a portare il Molise in Gran Bretagna”.

E come?

“Abbiamo un’azienda basata a Londra che importa vini molisani. Lavoriamo con le cantine di questa regione per farli conoscere. Non vediamo l’ora di poterlo fare, abbiamo preso molti appuntamenti con bar e ristoranti che fra qualche tempo potranno riaprire dopo il Lockdown”.

ewa e scott vino&yoga

Qual è il vino migliore del Molise?

Scott: “Purtroppo non posso rispondere a questa domanda (sorride, ndr). Posso dire però che trovo i vini molisani eccezionali. Chiaramente in Gran Bretagna ognuno ha i suoi gusti ma abbiamo notato che piacciono a tantissime persone e sono rimasto molto sorpreso da questa cosa”.

Ewa: “Il gusto della Tintilia è molto sorprendente e in Gran Bretagna rimangono estasiati quando la provano. Ci sono diversi produttori qui e noi cerchiamo di promuovere molto questa varietà perché riteniamo sia qualcosa di esclusivo di questa regione ed è fantastico. Cerchiamo di non discriminare nessuna cantina e anzi siamo apersi a visitarne altre e a nuove collaborazioni. Siamo imparando molto”.

Ma cos’hanno in comune vino e yoga?

Ewa: “Penso sia qualcosa legato all’equilibrio. La mia prospettiva è quella di vivere la vita in maniera ‘slow down’ (rallentata, ndr), con più calma e godersi i momenti. È come vivere una sorta di viaggio. Spesso invito le persone a gustare il vino con calma invece di chiedere subito un secondo bicchiere. Lo yoga, come il vino, cerca di farti sentire bene”.

È anche per questo che avete deciso di mollare completamente la vostra vita a Londra e stabilirvi in Molise?

“Sì, avevamo bisogno di una vita un po’ più ‘slow down’. A Londra è tutto così veloce, così pieno, molto stressante. Qui invece abbiamo più spazio e più calma ed è qualcosa che aiuta anche la salute mentale”.

ewa e scott vino&yoga

Com’è la vostra vita in Molise, o almeno com’era prima della Zona rossa?

Ewa: “Prima del Lockdown insegnavo yoga di persona, avevo un gruppo di persone del posto. Adesso non posso farlo ma ho una classe a cui insegno on line. Sto approfittando di questo tempo per formarmi meglio e sto seguendo un corso on line dagli Stati Uniti per insegnare yoga come terapia per la salute mentale”.

Scott: “Siamo venuti qui in un periodo difficile. Io mi sono focalizzato molto sull’avviare la nostra attività e ripensarla dopo il Lockdown e adesso con la Zona rossa”.

A parte il lavoro, avete scoperto delle passioni, qualcosa in particolare del Molise e dell’Italia?

Ewa: “Io amo trascorrere il tempo nella natura, camminare per ore e perdermi nei campi. Cerco sempre strade antiche e adoro i tratturi. Mi fanno stare bene perché sono strade che si ricollegano tra loro e sono sempre in grado di tornare indietro. Spero di poter ricominciare a farlo in futuro. Mi piacerebbe realizzare una mappa dei tratturi e spiegare quanto sono antiche, dove portano, per fare in modo che le persone possano percorrerle. Ho notato infatti che poche persone lo fanno. Qualche volta ho incontrato degli agricoltori e più raramente persone che facevano lo stesso cammino. Una di queste persone si è trasferita a Guglionesi da poco, come noi, ma da Milano”.

Scott: “Nei mesi scorsi abbiamo esplorato molto la regione e non vediamo l’ora di farlo ancora”.

Avete stretto amicizia con qualcuno del posto?

“Abbiamo conosciuto qualcuno che parla inglese e altri che invece hanno interesse a impararlo. Purtroppo con il Lockdown è difficile conoscere delle persone. Però prima della Zona rossa avevamo cominciato a fare delle gite in altri posti del Molise, trovando persone che amano perdersi nella natura e molto spesso non conoscono delle località molisane”.

Con l’italiano come ve la cavate?

Ewa: “Ormai capisco perfettamente tutto e sto migliorando nel parlare anche se so di dovermi mettere a studiare la grammatica. Mi aiutano molto i podcast in italiano che ascolto, specie quando vado a passeggiare. Poi ho scoperto la Rai e guardo film e notiziari in italiano”.

Scott: “L’italiano di Ewa è molto migliore del mio. Vorrei poter dire che è perché mi sono concentrato sulla nostra attività ma la verità è che sono stato più pigro e ho bisogno di spendere più tempo nell’imparare la lingua. Però sto migliorando piano piano (dice queste ultime due parole in italiano, ndr)”.

C’è qualcosa che vi manca della vostra vita precedente e di Londra?

Ewa: “A me no. Certo, mi mancano gli amici ma riesco a vederli on line. Io sono nata in Polonia e cresciuta in un piccolo paese molto tranquillo in mezzo alla natura, come Guglionesi. Adesso lì le cose sono molto cambiate mentre io sono totalmente innamorata della vita qui”.

Scott: “Mi manca vedere i miei amici e sono molto contento di tornare lì ogni tanto. Ma per me adesso una settimana a Londra è abbastanza. Dopo una settimana lì dico: ‘Ok, riportatemi in Italia, riportatemi in Molise”.

Cambiereste qualcosa del Molise?

Scott: “Dal punto di vista del business trovo che i produttori locali facciano un gran lavoro in promozione. Però a Londra la competizione è molto dura. Quando vai lì sei solo contro grandi regioni francesi o spagnole. Sei tu contro la regione del Bordeaux, o anche contro un nome come il Chianti. Può essere molto difficile, anche se poi ci prova il nostro vino rimane entusiasta. Servirebbe forse un’associazione dedicata alla promozione dei vini molisani. Per poter alzare il livello bisogna migliorare il marketing e dare promozione insieme su scala internazionale, cosa che porterebbe molti benefici”.

Come vedete il vostro futuro, almeno nei prossimi mesi?

“Non vedo l’ora di tornare in Inghilterra a promuovere i nostri vini. Finalmente abbiamo delle date legate alla riapertura dei locali lì. Altra cosa che intendiamo fare nel prossimo futuro è partecipare a grandi eventi legati al vino. Poi cercheremo nuovi partner in Molise e intendiamo parlare con altre cantine. In particolare adesso in Inghilterra c’è molta richiesta di vini biologici e biodinamici con grande attenzione alla sostenibilità”.

Per quanto riguarda il turismo, pensate che ci siano persone intenzionate a visitare il Molise quest’estate?

“Assolutamente sì. Abbiamo dovuto cancellare due tour prenotati negli scorsi e mesi e ora speriamo di poter organizzarne altri qui in Molise. Sappiamo che le persone non vedono l’ora di poter tornare a viaggiare e vorrebbero già prenotare le vacanze. Inoltre cercheremo delle altre location per lo yoga qui. Ne abbiamo trovata una a Larino ma vogliamo trovarne di nuove”.

E voi pensate di riuscire a trovare un po’ di tempo per vedere quanto di bello può offrire l’Italia?

“Certamente. Vogliamo esplorare ancor di più il sud dell’Italia e visitare altre regioni”.

commenta