Il processo a bari

Presunto ricatto a Frattura, assolti anche in Appello Manuela Petescia e Fabio Papa

La Corte d’Appello di Bari, sezione Terza, ha confermato la sentenza di assoluzione piena per Fabio Papa e Manuela Petescia, respingendo gli appelli della Procura della Repubblica di Bari e della parte civile Paolo di Laura Frattura, quest’ultimo condannato anche al pagamento delle spese legali in favore di Papa e Petescia. La Procura, all’esito del processo di appello durato due anni, aveva chiesto la condanna degli imputati. Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Nicolino Cristofaro, Paolo Lanese e Massimo Romano.

La Corte d’Appello di Bari conferma la decisione del primo grado e assolve Manuela Petescia e Fabio Papa, ex imputati nel processo sul presunto ricatto all’ex Governatore della Regione Molise Paolo Di Laura Frattura. La sentenza è arrivata nel tardo pomeriggio di oggi, 10 marzo. L’appello del pm e della parte civile è stato rigettato e Frattura è stato condannato al pagamento delle spese processuali, che ammontano a circa 5mila euro considerando la costituzione di parte civile. Soddisfazione da parte della difesa della giornalista, direttrice della emittente Telemolise, e del magistrato, che all’epoca dei fatti operava nella Procura di Campobasso.

“Leggeremo tra 90 giorni le motivazioni della decisione – commenta il legale di Frattura, l’avvocato Marco Franco – anche se è chiara la conferma dell’assunto di primo grado”.

Il processo d’Appello che si è concluso oggi è stato assai più lungo e complesso rispetto al primo: è durato due anni durante i quali la Corte ha accolto anche la richiesta di rinnovazione dibattimentale. Nonostante le nuove testimonianze e i nuovi atti entrati nel processo la vicenda anche in secondo grado si è conclusa con la piena assoluzione degli imputati che sono stati difesi dagli avvocati Nicolino Cristofaro, Paolo Lanese e Massimo Romano.

Fabio Papa e Manuela Petescia erano stati assolti il 4 maggio 2017 nel processo di primo grado, ritenuti non colpevoli del presunto ricatto a Frattura, perché “il fatto non sussiste”. Gli avvocati erano riusciti a smontare la piattaforma accusatoria grazie alla consulenza tecnica sulle celle e sui tabulati telefonici che escludevano l’ipotesi di un incontro nell’autunno 2013.

La direttrice di Telemolise e il magistrato erano finiti a processo nel novembre 2015 con l’ipotesi di tentata concussione e tentata estorsione. A denunciarli lo stesso Paolo Di Laura Frattura, che aveva raccontato di aver subito un ricatto un anno e mezzo prima, durante una cena avvenuta a casa del magistrato nel corso della quale sarebbe stato messo alle strette: “O fai una legge per favorire Telemolise oppure potresti uscire male dall’inchiesta sulla Biocom (società di Frattura, ndr)” la sintesi del racconto dell’ex Presidente della Regione al pm  Pasquale Drago, che aveva chiesto 2 anni e 8 mesi per lei, 4 anni e la radiazione a vita dalla magistratura per lui. Il processo con giudizio abbreviato si era concluso con un’assoluzione perché “il fatto non sussiste”.

I giudici di secondo grado “hanno confermato la sentenza di assoluzione piena per Fabio Papa e Manuela Petescia, respingendo gli appelli della Procura della Repubblica di Bari e della parte civile Paolo di Laura Frattura, quest’ultimo condannato anche al pagamento delle spese legali in favore di Papa e Petescia” commentano i legali Nicolino Cristofaro, Paolo Lanese e Massimo Romano. 

 

 

 

 

 

 

 

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