Politica e sanità

Pd e M5s compatti sul ‘No’ a Toma commissario: “Lui ha creato questo disastro”

Pd regionale, ma anche quello di Campobasso così come il gruppo M5s schierati per impedire che il Presidente della Regione sostituisca Giustini (indagato) nel ruolo di Commissario alla Sanità

Il Pd, sia quello regionale che quello locale del capoluogo, all’unisono dicono ‘no’ all’ipotesi che Toma sostituisca il Commissario alla Sanità Giustini, attualmente indagato dalla Procura.

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“Dopo la conferma che il commissario Giustini è indagato per omissioni e per abuso d’ufficio si rende necessario sostituire il commissario straordinario e sembrerebbe che Toma stia puntando avidamente a ricoprire questo incarico – scrivono i consiglieri regionali Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla -. Lo stesso Toma che si beava della scelta dell’Ospedale da campo, sottolineando che solo lui aveva il potere di farlo, e adesso che l’ospedale tenda è realizzato e vuoto, non si capisce con quale criterio sia stato richiesto; anche perché proprio stamattina ci è arrivata la notizia che il Molise è al primo posto fra le regioni che stanno facendo ricorso alla Cross, il sistema posto in essere dal Ministero della Salute per trasferire i pazienti fuori regione.

Dobbiamo impedire ad ogni costo che Toma diventi commissario alla Sanità, che la persona che è parimenti responsabile e che ha contribuito a creare questo disastro possa ricoprire ruoli che gli consentano di perpetrare altri danni a discapito del Molise e dei molisani.

Insieme al Movimento 5 Stelle e al Leu, abbiamo già inviato una missiva al Presidente del Consiglio, Ministero della Salute ed al Mef per far presente quanto sta accadendo in Molise e per impedire a Toma di mettere le mani ancora una volta sulla nostra sanità devastata”.

Dello stesso avviso il gruppo Pd di Campobasso, composto da Alessandra Salvatore, Giose Trivisonno, Bibiana Chierchia e Antonio Battista.

 

Lo abbiamo detto in tempi non sospetti: avere in giunta un vice-presidente cognato di Aldo Patriciello, a capo del gruppo Neuromed, pone un evidente problema di conflitto di interessi.

Dopo un anno di pandemia e tutto quello cui abbiamo assistito, siamo ancor più convinti che una scelta del genere è impraticabile”.

Dunque le proposte. Numero uno: la nomina di un commissario esterno, “comprovatamente competente, che faccia scelte veloci, risolutive ed efficaci per tutelare la vita dei molisani e risollevare le sorti della Sanità pubblica regionale, creando i presupposti per un ritorno alla gestione ordinaria della Sanità Molisana” e poi l’azzeramento del debito sanitario regionale, “per un ritorno alla normalità della gestione, senza che ciò significhi tagli sulla pelle dei cittadini.

Non vogliamo un ritorno ad una gestione di sperperi, ma ad una gestione che investa su personale, strumentazione e ricerca, a tutela della salute e dello sviluppo di una Sanità pubblica che può significare sviluppo per questa terra, che deve tornare a raccontare il perché meriti di esistere”.

Oggi anche il Movimento 5 stelle, con i portavoce in Consiglio regionale e il deputato Antonio Federico, avevano stigmatizzato la possibilità che Toma divenisse il nuovo commissario alla sanità.

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