Campobasso

Pazienti morti soffocati, una determina ammette: “L’impianto di ossigeno al Cardarelli è vecchio e non è sicuro”

La Asrem ha affidato con procedura diretta i lavori di sostituzione della montante di gas medicinale. Il provvedimento è del 18 febbraio scorso e costituisce una chiara ammissione delle carenze legate al sistema di erogazione di ossigeno dell’ospedale campobassano.

Non riesco a respirare, questa maschera non funziona bene”. Il signor Lombardi aveva 80 anni e avrebbe preso la terza laurea in medicina se il covid non lo avesse portato via ai suoi affetti e alla sua vita fitta di interessi, passioni, impegni. E’ entrato in ospedale – al Cardarelli di Campobasso – il 2 novembre. Ha chiamato lui stesso il 118 perché ha riconosciuto i sintomi, ha immediatamente compreso cosa stava accadendo. Il 9 novembre è morto nel reparto di Malattie Infettive, al 5° piano del nosocomio. La figlia Maria Teresa aveva raccontato lo strazio dei suoi ultimi messaggi sul telefonino restituito alla famiglia (qui l’articolo di Primonumero).

“Quando ho ripreso in mano il telefonino di papà e ho riletto le sue parole, soprattutto quelle scritte poche ore prima di morire, mi è crollato il mondo addosso. E’ stata un’esperienza terribile, che non auguro a nessuno” aveva detto Maria Teresa, che insieme con altri familiari di vittime Covid in Molise ha presentato un esposto articolato al vaglio della Procura delle Repubblica per segnalare mancanze strutturali e assistenziali del Cardarelli. Fra queste i problemi legati alla erogazione dell’ossigeno.

“Papà lamentava che la maschera non funzionasse, che l’ossigeno non arrivava. So che la sua non era una sensazione, perché sapeva tutto di ossigenazione, ventilazione, saturimetri. Ne aveva perfino comprato uno per ognuno di noi figli”.

Il signor Lombardi aveva ragione: l’ossigeno destinato ai malati Covid del Cardarelli, già nello scorso novembre, non bastava. L’impianto erogatore non funzionava come avrebbe dovuto. La prova di quanto denunciato da diversi pazienti e dai familiari di diverse vittime del virus che hanno seguito i rispettivi cari tramite smartphone, chat e videochiamate, è in un provvedimento dirigenziale dell’Unità Operativa Complessa tecnico manutentivo della Asrem, l’azienda sanitaria regionale del Molise, che di fatto ammette un malfunzionamento dell’impianto di ossigeno ospedaliero nel nosocomio di Campobasso come presupposto per la sostituzione della montante di gas medicinali. La sintesi: bisogna cambiare l’impianto perché quello esistente è datato e non sicuro.

Il documento ASREM – Uoc tecnico manutentivo

Non è una indiscrezione bensì una informazione ufficiale, una conferma inequivocabile, che si ricava dal provvedimento n. 24 del 18 febbraio 2021, di appena 10 giorni fa.

“La recrudescenza dell’emergenza covid – si legge testualmente – sta obbligando presso l’ospedale Cardarelli di Campobasso il ricovero di numerosissimi pazienti affetti da coronavirus che necessitano di cure ospedaliere ed in particolare di somministrazione di ossigeno. Pazienti che – si legge ancora – sono in forte difficoltà respiratoria e per i quali è necessario l’utilizzo delle semplici mascherine per l’erogazione di ossigeno o nei casi più gravi l’utilizzo della ventilazione meccanica a pressione positiva continua, più comunemente conosciuta come Cpap, che è in grado di fornire una pressione positiva costante rispetto alla pressione atmosferica”.

Tuttavia, scrive in premessa il dirigente tecnico manutentivo Sergio Casarella, “l’utilizzo di detti presidi e specie delle Cpap provocano una elevata richiesta di afflusso di ossigeno che l’attuale sistema di distribuzione di gas medicinali del Cardarelli di Campobasso, di concezione alquanto datata, non ne permette più un continuo e sicuro afflusso richiesto”.

Il dirigente infatti dispone di affidare a una ditta (La Air Liquide Sanità Service S.p.A., una azienda molto grande con ben 10 sedi in Italia) i lavori per la realizzazione della nuova montante di gas medicinali al servizio del Cardarelli, “a partire dal collettore esistente e che risalga la struttura in zona filtro fino al 5° piano dell’Ospedale”, dove c’è il reparto di sub intensiva dedicato al Covid.

Questo, si legge ancora nella determina, “per assicurare un flusso costante e regolare di ossigeno per l’alimentazione dei presidi utilizzati dai pazienti affetti da coronavirus”. Il lavoro è stato affidato con procedura diretta per l’importo complessivo di circa 39mila euro più Iva. Più chiaro di così non si può.

Generico febbraio 2021

Al Cardarelli i pazienti con covid che hanno bisogno di ossigeno sono aumentati in maniera costante dallo scorso mese di ottobre fino a oggi. La media dei ricoverati in sub-Intensiva è stata questa: a novembre 47 pazienti, a dicembre e gennaio 56, a febbraio 65. Addirittura i ricoverati bisognosi di mascherine e Cpap sono cresciuti, mentre l’impianto è rimasto sempre lo stesso, datato e con una trasporto di gas fino al 5° piano “non sicuro”.

Soltanto dieci giorni fa tuttavia – a un anno dall’esordio della pandemia, indissolubilmente legata a problemi di natura respiratoria e dunque di apporto di ossigeno per gli ammalati – si è deciso di correre ai ripari investendo una somma (peraltro minima) per una nuova montante capace di risalire tutta la struttura ospedaliera con tubi idonei a trasportare l’ossigeno, il gas medicinale più utilizzato per la terapia respiratoria, fino al 5° piano.

“Se comprovate – commenta Micaela Fanelli, consigliere regionale Pd – le notizie sull’assenza al Cardarelli di rifornimento di ossigeno attraverso l’impianto sarebbero gravissime. Ci penserà la magistratura ad accertare le responsabilità”. La Procura, nell’inchiesta seguita direttamente da Nicola D’Angelo, dovrà acquisire le carte tecniche e le testimonianze.

Intanto mancano le bombole per le cure dei malati covid a domicilio. “Va verificato se il numero totale di quelle che vengono fornite alle farmacie è sufficiente – aggiunge Fanelli -. E se non lo è, come sembra dalle denunce che arrivano in particolare dal Basso Molise, si faccia tutto quanto serve per garantire gli indispensabili approvvigionamenti”. Almeno questo, subito. (mv)

 

 

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