Campobasso

Chiude il centro per disabili, operatori esclusi dalla campagna vaccinale: “Non possiamo rischiare il contagio”

La presidente dell'Associazione Italiana persone down denuncia in una lettera inviata al commissario alla sanità Giustini e alla sua vice Grossi i ritardi per vaccinare disabili, operatori, caregiver e genitori. "La ministra Stefani ha paragonato i centri disabili alle rsa. In queste condizioni dobbiamo stoppare l'attività. Purtroppo i disabili, che oltre al deficit fisico naturale, rischiano di regredire sul piano psicologico, educativo, sociale".

La denuncia choc arriva in una lettera che Giovanna Grignoli, presidente e legale rappresentante dell’Aipd (Associazione italiana personw down), invia alle redazioni giornalistiche poco prima delle 13 di oggi (10 marzo): il Centro diurno per disabili ‘Casanostra’ di via Montegrappa, a Campobasso, chiude. E i ragazzi che frequentano la struttura nella quale si svolgono attività fondamentali dal punto di vista sociale ed educativo resteranno privi di un servizio essenziale.

I rischi di un contagio sono troppi: gli operatori del centro diurno non sono stati inclusi nelle categorie interessate dalla campagna vaccinale nonostante sia stata più volta sollecitata la struttura commissariale. Ed è proprio al commissario alla Sanità Angelo Giustini e al sub commissario Ida Grossi che Giovanna Grignoli ha inviato la sua missiva.

“Nel ruolo di responsabile dell’associazione persone down di Campobasso – esordisce – torno ancora una volta a sollecitare quanto già richiesto agli organi della Asrem e al presidente Toma fin dal 31 dicembre 2020, ripetuto l’8 febbraio 2021 e ribadito nell’ultimo appello del 4 marzo 2021. E finalmente iniziata la campagna di prenotazione della vaccinazione anti covid per le persone down dai 16 anni in su (ovviamente sperando che arrivi prima del virus il vaccino) ma non per i caregiver né per i genitori e per gli operatori/educatori che quotidianamente sono a stretto contatto con loro: vaccinazioni indispensabile, come ovvio comprendere, per la scarsa capacità da parte delle persone che frequentano le strutture semiresidenziali di calcolare appieno il rischio di contagio e di rispettare le necessarie regole di prevenzione”.

Nella lettera, inoltrata per conoscenza anche al direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano, al direttore generale della Salute della regione Molise Lolita Gallo, al presidente Donato Toma, all’assessore regionale Michele Marone, al sindaco del capoluogo Roberto Gravina e all’assessore comunale ai servizi sociali di Campobasso Luca Praitano, Giovanna Grignoli illustra anche le specificità del centro diurno ‘Campobasso’: “La continuità di partecipazione agli interventi socio educativi per le persone down è fondamentale per mantenere un equilibrio sano, e l’assenza di frequenza ai centri diurni ha messo a dura prova e loro stato di salute”.

Ricorda poi che, dal punto di vista delle priorità delle categorie interessate dalla campagna vaccinale, anche “il ministro alla disabilità, Erika Stefani, ha ribadito che è fondamentale mettere in sicurezza il personale che opera con i disabili, così come accaduto per le rsa (in cui ospiti e operatori sono stati già vaccinati, ndr) e aggiungo come avviene in altre strutture in altre regioni”.

Quindi, insiste la presidente dell’associazione down, “non sarebbe questo un passo doveroso per ridare un po’ di normalità persone che hanno già un danno congenito?”.

Alla luce di queste considerazioni, l’annuncio: “Il nostro centro diurno casa nostra resterà chiuso non so con la responsabilità da parte di chi fino a quando non verranno messi in sicurezza alle persone che direttamente sono a contatto e operano quotidianamente con i disabili, che oltre al deficit fisico naturale, rischiano di regredire sul piano psicologico, educativo, sociale. Si chiede conseguentemente nell’ambito delle proprie prerogative di competenza, l’intervento risolutivo del problema”.

La lettera di Giovanna Grignoli accende dunque i riflettori sui ritardi della campagna vaccinale per chi è più fragile e dovrebbe essere immunizzato in via prioritaria.

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