La denuncia

Nel piano vaccinale del Molise non c’è la polizia penitenziaria: “Pronti ad andare in Procura”

I rappresentanti del Corpo denunciano "superficialità e disinteresse" e se nessuno risponderà ai loro esposti inoltrati alle autorità regionali interesseranno gli organi inquirenti

Negli Istituti penitenziari del Molise non è ancora iniziata la vaccinazione contro il Covid 19 “nonostante la stessa sia stata prevista su tutto il territorio nazionale con circolare del Ministero della Salute”. Lo denunciano i rappresenti del Corpo di Polizia penitenziari che al riguardo hanno inoltrato un esposto alle autorità prefettizie, regionali e ministeriali.

In tutte le altre Regioni il piano vaccinale per la Polizia penitenziaria è iniziato già a febbraio ma in Molise ancora non se ne ha traccia.

“Il totale del personale del corpo di Polizia Penitenziaria avviato alla vaccinazione su base nazionale – si legge nel documento delle segreterie sindacali (Sappe, Osapp, Uil Papp, Uspp, Fns Cisl, Fsa Cnpp,  Fp Cgil) –  è pari a 5764 unità mentre il personale amministrativo e dirigenziale, sempre su base nazionale, che è stato già sottoposto al vaccino è pari a 503 unità (dati che si riferiscono all’8 marzo scorso).

Sono state inviate interpellanze e missive agli organi presenti sul territorio, finora “nessuno ha risposto”. Ognuno “ripiega le spalle in segno di non conoscenza dello stato delle cose, come se ci fosse un il cosiddetto scaricabarile, ossia un rimbalzo di responsabilità”.

L’onorevole Roberto Speranza, con l’emissione della propria circolare, ha raccomandato quali sono le urgenze di somministrazioni per le varie categorie di lavoratori e dunque: la priorità di somministrazione sarà per il personale scolastico e universitario docente e non docente, per le forze armate e di Polizia, per i setting a rischio quali penitenziari e luoghi di comunità e per il personale di altri servizi essenziali e, a seguire, per il resto della popolazione.

“Al momento il personale scolastico e universitario docente e non docente ha già avviato e concluso da tempo la somministrazione; alcune Forze di polizia hanno già terminato la somministrazione ed altre stanno tutt’ora procedendo secondo una calendarizzazione; la Polizia penitenziaria quale forza di polizia che lavora nelle carceri nulla di nulla. Nessuno sa niente”.

Altra circostanza incomprensibile la si registra, sempre e solo nella Regione Molise, ove le Forze Armate e le Forze di Polizia vengono invitate a registrarsi su un apposito portale, il quale se fosse stato efficiente, avrebbe già dovuto fornire, all’atto dell’adesione, contestuale risposta circa la data per la somministrazione del vaccino. In relazione a quanto esposto, si chiede di conoscere la data di avvio del piano vaccinale, sia per il Personale di Polizia Penitenziaria della Regione Molise, sia per gli operatori che vi operano all’interno delle carceri che per i detenuti ivi ristretti”.

Le organizzazioni sindacali chiedono anche “che la somministrazione del vaccino per la Polizia Penitenziaria, avvenga direttamente all’interno della struttura dove il personale lavora in quanto all’interno delle stesse vi sono inglobate appositi reparti infermieristici dove operano personale medico e paramedico che già sono abilitati e formati per tale somministrazione”.

Infine con rammarico denunciano “superficialità e disinteresse nei confronti della Polizia Penitenziaria”, aspetto che non sono più disposti a tollerare e quindi se non arriveranno risposte al riguardo annunciano di “mettere in campo forme di protesta ed interessare gli organi inquirenti affinché si possa fare luce sull’argomento ed individuare possibili responsabilità”.

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