Il report settimanale

La primavera si colora di arancione per il Molise. Contagi e ricoveri scendono, ma i morti no

Anche a livello nazionale gli osservatori iniziano a parlare di segnali di rallentamento ed è indubbiamente così, ormai da qualche settimana, anche in Molise. Continuano a calare i contagi e i ricoveri, purtroppo non i decessi che sono arrivati, poche ore fa, a 450 con la morte di un giovane 34enne in Rianimazione. Sarà questo dei decessi, ahinoi, l'indicatore che diminuirà con maggiore lentezza. Ma l'orizzonte è cambiato e lo dimostra anche il passaggio (decretato dai dati) in arancione per la nostra regione che dal 1 marzo (il Basso Molise da assai prima) era di colore rosso

Avremmo voluto iniziare questo report con nuove parole di cauto ottimismo, come ormai stiamo facendo da settimane, anche perché l’inizio della primavera ha traghettato il Molise (ad eccezione di 4 comuni) in zona arancione. Purtroppo la realtà delle ultime ore ci riporta nello sconforto e ci ricorda – se mai ce ne fossimo dimenticati – che questo virus può fare molto male. Ieri sera il Covid ha stroncato la vita di un ragazzo di soli 34 anni, un giovane di Gambatesa che diventa, dunque, la seconda vittima più giovane delle 450 del Molise. Ricoverato in Terapia Intensiva, Daniele (questo il suo nome) non ce l’ha fatta e l’epilogo della sua malattia rinnova e riacutizza il dolore – in verità mai sopito – per questo strazio che va avanti senza soluzione di continuità ormai da un anno.

Non è un controsenso, ma l’ottimismo non deve abbandonarci. Gli indicatori molisani dell’epidemia parlano chiaro (da qualche settimana la tendenza al miglioramento è evidente) e da ieri anche per quanto riguarda la situazione complessiva del Paese si inizia a parlare di timidi segnali di miglioramento. Non è ancora la tanto auspicata discesa, ma un rallentamento dell’epidemia sì. Ed è un passaggio fondamentale che porterà (probabilmente nel giro di 2-3 settimane) dapprima alla diminuzione dei contagi e in seguito (purtroppo non contemporaneamente) al calo di ricoveri e decessi.

È questa la verità dell’epidemia – un andamento prevedibile che gli epidemiologi e i vari esperti conoscono bene – che riguarderà, anzi sta già riguardando, anche la nostra regione. I contagi (o meglio il tasso di positività) sono in fase discendente, e lentamente stanno diminuendo anche le ospedalizzazioni. Quello che purtroppo non diminuisce con altrettanta sincronia è il numero delle vittime, che infatti è perlopiù costante da tre settimane. Analizziamo bene i vari indicatori.

I contagi, si diceva, sono in diminuzione. In questa terza settimana di marzo (dal 15 al 21) questi sono stati 355 (praticamente meno di 120 ogni 100mila abitanti mentre il dato medio italiano è superiore ai 250) mentre nelle prime due settimane di questo mese superavano abbondantemente le 400 unità e nelle precedenti quattro le 500 quando non le 600. Ma come dovremmo aver ormai imparato, il numero assoluto di contagi dice poco se non rapportato al numero di tamponi. Questi ultimi sono stati negli ultimi sette giorni un po’ meno di 4.300 (la settimana scorsa erano quasi 5.000) ma la cosa più importante è che è sceso il tasso di positività, precisamente di mezzo punto percentuale. Era 8.8% la settimana scorsa, in questa presa in esame è 8.3%. Andando indietro nel tempo, ritroviamo percentuali superiori al 9% (dall’1 al 7 marzo), superiori al 10% per l’intero mese di febbraio e sopra l’11% a fine gennaio.

La buona notizia di questa settimana è che sono ulteriormente scesi i ricoveri per Covid e non si registra alcun trasferimento fuori regione per mancanza di posti letto. Da sottolineare come il tasso di occupazione del Molise e in Terapia intensiva e in area non critica si sia allineato praticamente al livello medio italiano. Non era affatto così settimane fa.

Sono state portate in ospedale per una sintomatologia da Covid non trattabile a domicilio 40 persone. Un numero non certo basso ma il più basso da fine gennaio. Andando a ritroso nelle settimane, i ricoveri complessivi erano stati 47 (la scorsa), 57, 73, 63, 42 e 40. Negli ultimi sette giorni sono stati 5 i trasferimenti in Terapia intensiva di persone già ricoverate che hanno avuto un peggioramento clinico tale da rendere necessaria l’intubazione. Ma, ripetiamo, nessuno è stato trasferito fuori regione come successo ad esempio a 5 persone la settimana precedente. Sono calate, invero, le dimissioni: solo 11 rispetto alle 17 della seconda settimana di marzo.

Contestualmente è scesa, sebbene di poco, la pressione sulle strutture ospedaliere: c’erano 121 ricoverati per Covid domenica 14 marzo, ora (dato di ieri sera) sono 112. In Rianimazione ci sono 18 persone (tra Cardarelli, Gemelli e Neuromed).

Purtroppo, come dicevamo all’inizio, non sono calati i decessi: le vittime con Covid di questa settimana sono state 27, cifra simile a quella della settimana scorsa (26) e di quella prima ancora (28). 10 donne e 17 uomini: il più giovane, appunto, il ragazzo di Gambatesa di 34 anni e il più anziano un 96enne di Campobasso. Oltre a loro in questi giorni sono spirate anche 4 persone sotto i 60 anni, 2 sotto i 70, 10 sotto gli 80 e 9 ultraottantenni. L’età mediana di queste vittime è di 76 anni ma questo non è che un numero che ben poco dice di ognuno di loro. Giovani, meno giovani e anziani: in ogni caso stiamo parlando di decine di famiglie in lutto che si aggiungono alle tante altre che hanno pianto un loro caro in questi mesi. Qualche giorno fa, ad un anno esatto dalla coda di mezzi militari che uscivano da Bergamo per trasportare salme, si sono simbolicamente commemorate tutte le vittime italiane di questa pandemia: sono 450 in Molise, quasi 105mila in tutt’Italia. E si avvicinano alla spaventosa cifra di 3 milioni nel mondo.

Tornando alle buone notizie, anche in quest’ultima settimana in Molise sono stati tanti i guariti. Precisamente 553 (516 la scorsa settimana), e negli ultimi giorni si è arrivati al ‘traguardo’ di 10mila dall’inizio dell’epidemia nella nostra regione. Siamo forse abituati a ‘dimenticarci’ di loro, eppure sono tanti e ci ricordano che l’infezione da Sars-Cov-2 si può sconfiggere. Altro modo per sconfiggerla, ormai dovremmo saperlo, è vaccinarsi. Ebbene, in questa settimana – quella dello stop temporaneo di 72 ore per il farmaco anti-Covid di AstraZeneca – sono state effettuate 8.165 somministrazioni di vaccino ai molisani. Un po’ meno rispetto alla settimana scorsa quando erano state 9.080. Complessivamente i molisani che hanno completato il ciclo vaccinale (1° e 2° dose) sono il 4.8% circa della popolazione. Hanno ricevuto la sola prima dose invece oltre 32mila persone.

Sappiamo che a partire da oggi, 22 marzo, il Molise passerà alla zona arancione, quella con minori restrizioni rispetto alla rossa. Ciò non varrà (almeno per questa settimana) per soli 4 comuni: Termoli, Toro, Agnone e Jelsi. Un’ordinanza regionale ha infatti prorogato la zona rossa per questi centri, considerata la situazione epidemiologica ancora delicata. Cominciamo dal comune maggiore, Termoli. È indubbiamente calato il numero di contagi (quotidiani e settimanali): in questi sette giorni sono stati complessivamente 31, la scorsa erano 53, quelle prima ancora 66, 89, 128, 127 e via dicendo. A fronte di circa 30 contagi sono state molte di più le guarigioni ma si è deciso per la prudenza dal momento che il centro costiero ha ancora all’attivo quasi 150 positivi al virus. Il comune di Toro, meno di 1.300 abitanti, ha invece avuto ben 32 nuovi contagi in una settimana: un cluster decisamente importante e che ha indotto la Regione (su espressa richiesta del sindaco) a decretare la zona rossa. Anche Jelsi, poco meno di 1.700 abitanti, ha avuto un numero importante di casi nel giro di pochi giorni (34 nell’ultima settimana). Ad Agnone invece (circa 5mila residenti) sono stati rilevati solo 8 casi ma nelle passate settimane erano stati molti di più tanto da ritenere ancora critica la situazione del centro dell’Alto Molise (attualmente 89 i positivi come mostra la mappa).

Mappa contagi comuni 21 marzo

Uscendo dal seminato ‘rosso’, da rilevare come Santa Croce di Magliano abbia avuto altri 20 contagi negli ultimi sette giorni ma la situazione è decisamente in via di miglioramento. Quanto poi ai capoluoghi, Campobasso ha conteggiato altri 29 casi (ma erano 61 solo una settimana prima) e Isernia 28 (30 la settimana precedente).

In definitiva, la settimana oggetto di analisi ha portato ad un ulteriore calo delle persone attualmente positive. Ora sono circa 1.320 mentre domenica scorsa erano 1.550. Quella prima ancora 1.650.

La primavera è appena iniziata: deve essere chiaro che la strada è sì in discesa ma nel percorrerla incontreremo ancora tanto dolore. Ma l’orizzonte si staglia sempre più netto: ed è un orizzonte di ritrovata luce.

commenta