Il report settimanale

Meno contagi e ricoveri, costante il numero dei morti Covid. Il lento miglioramento continua

Prosegue, anche se a passi lenti, la flessione dei dati relativi all'epidemia in Molise. Minore tasso di positività, attualmente positivi in calo, meno ospedalizzazioni, più vaccini. Resta all'incirca costante il numero di morti (26 in 7 giorni) e diminuisce un po' la pressione sugli ospedali. Si conferma, in definitiva, la tendenza che vede la nostra regione più avanti di altre in Italia nell'attraversamento della terza ondata

Continua, sebbene a passi lenti, il miglioramento dei dati dell’epidemia in Molise che si appresta oggi, 15 marzo, a cominciare la sua terza settimana in zona rossa. Nessun controsenso, anche perché i dati  monitorati a livello nazionale dalla Cabina di Regia (diffusi venerdì) avrebbero collocato la nostra regione tra i territori in arancione in quella cartina geografica che ha visto sparire il giallo (rimane solo una zona bianca, che potremmo dire franca, ossia la Sardegna).

Anche la settimana scorsa vi avevamo parlato di un miglioramento (qui il nostro articolo) che più passano i giorni – e i monitoraggi – più appare una tendenza conclamata e non già il frutto di un immotivato ottimismo. Naturalmente miglioramento non significa fuoriuscita dall’emergenza (ci sono ancora quasi 30 morti a settimana) da cui siamo ben lontani. Ma probabilmente ci siamo più vicini di tanti altri territori. D’altra parte la media dei dati nazionali va in altra direzione, ed è quella di un graduale peggioramento. Per alcuni esperti, nonché per il Ministro della Salute, l’inversione si avrà a partire da fine marzo.

Ma vediamo ai dati molisani della seconda settimana di marzo, dall’8 al 15. Partiamo dai contagi e, meglio ancora, dal tasso di positività che è stato negli ultimi 7 giorni dell’8.8%. La settimana scorsa era sceso, e non succedeva da metà gennaio all’incirca, sotto il 10% attestandosi al 9.2%. Come si vede il traguardo raggiunto in questa settimana è il migliore dopo circa 2 mesi. È l’effetto di 436 nuove diagnosi su 4.953 tamponi (la scorsa settimana 484 i casi su 5.255 test).

Da notare come il numero di nuovi positivi sia sceso ancora a Termoli (53 in questi 7 giorni, 66 nei precedenti, 89 nell’ultima settimana di febbraio e prima ancora sopra i 100 casi). Idem ad Isernia, dove anzi la diminuzione è stata più cospicua perché si è passati dai 55 casi della settimana scorsa ai 30 di questa. Discorso diverso invece per Campobasso che negli ultimi 7 giorni ha fatto registrare 61 nuovi casi (32 la settimana scorsa, 68 nella precedente). Probabile, però, che alcuni dei casi ‘assegnati’ al capoluogo siano di fatto relativi a persone residenti in altri centri limitrofi. Toro, ad esempio, dove in settimana è scoppiato un focolaio. Anche a Jelsi sono stati una ventina i nuovi casi, a dimostrazione del fatto (era successo ad Agnone poco prima) che il contagio possa espandersi con rapidità e anche là dove ci si considerava al ‘riparo’.

Mappa contagi 14 marzo

Meglio della settimana scorsa è andata anche sul fronte delle ospedalizzazioni, come sappiamo uno degli aspetti peggiori causati dalla pandemia da Sars-Cov-2 e particolarmente acuto in Molise. È molto probabile che proprio questo abbia indotto il Presidente della Regione a chiedere al Ministro Speranza di prorogare almeno di due settimane (fino al 28 marzo) la zona rossa. La pressione sui ‘fragili’ ospedali molisani è ancora altissima (c’erano 115 ricoverati domenica scorsa, ora ce ne sono circa 120). In particolare ieri, domenica, dopo due giorni di ‘tregua’ (con 3 soli ricoveri al dì) si è tornati ad un numero alto di nuovi ingressi in ospedale (10). In Rianimazione attualmente ci sono 20 pazienti, di cui la maggior parte al Cardarelli e altri nelle strutture private convenzionate.

Dicevamo che i nuovi ingressi in ospedale negli ultimi sette giorni sono stati in numero inferiore rispetto alla scorsa (10 in meno, 47 vs 57) e sono state di più anche le dimissioni (17 vs 14). Negli ultimi giorni ci sono stati anche alcuni trasferimenti con la rete Cross (garantita, sottolineiamo, dalla Protezione civile nazionale alle regioni in zona rossa) che nella scorsa settimana invece non c’erano stati.

Nei grafici sotto vi mostriamo lo stato attuale (aggiornato con gli ultimi dati di ieri sera) della percentuale di occupazione dei posti letto, e in Terapia Intensiva e in area medica. I dati sono quelli dell’Agenas di cui tante volte vi abbiamo parlato e, al di là di tutto quanto si è detto (in particolare sulla veridicità dei posti letto effettivi comunicati a livello centrale, ndr), è evidente come la curva molisana (che ha toccato punte altissime alcuni giorni fa) stia scendendo al contrario di quanto sta avvenendo a livello nazionale. Lo vediamo quotidianamente dal bollettino generale del Paese: i ricoveri crescono ormai da diversi giorni e con cifre nient’affatto trascurabili. Non è una consolazione, beninteso, ma qui si vede come la forbice tra Molise e Italia si stia assottigliando proprio per quello che dicevamo all’inizio (le due tendenze sono di segno opposto da qualche settimana).

agenas posti letto 14 marzo

E purtroppo tra le vittime degli ultimi sette giorni si annoverano anche 5 persone che erano state trasferite in altro ospedale (in altre regioni) appunto con la Cross. L’ultimo ieri, un 67enne di Campomarino che era stato portato a Foggia per salvarsi, ma così non è stato. Complessivamente i decessi sono stati 26 (poco meno della scorsa settimana quando se ne erano contati 28) ma il numero potrebbe anche essere leggermente diverso perché sovente i decessi vengono comunicati dall’Asrem con uno o più giorni di ritardo.

26 dunque, quasi 4 al giorno in una regione che non arriva a 300mila abitanti e che ormai da ottobre perde con spietata costanza decine di suoi abitanti a settimana (oltre 420 complessivamente da quando è iniziata la pandemia) a causa del Covid-19. In questa ultima settimana se ne sono andati 16 uomini e 10 donne tra i 54 e i 92 anni (di cui ben 4 molisani sotto i 60 e 3 sotto i 70 anni). L’età mediana si aggira sui 79 anni. La strage continua e lentamente, molto lentamente, diminuisce nelle sue proporzioni.

Infine, le buone notizie. In settimana ci sono stati 516 guariti (in realtà la settimana scorsa erano di più, 560) e gli attualmente positivi sono scesi (da domenica 7 marzo a domenica 14 marzo) di 103 unità e ora sono circa 1.550. La notizia forse più bella di tutte e che continua l’accelerazione della campagna vaccinale (che da aprile dovrebbe subìre una ulteriore e definitiva impennata): in 7 giorni sono stati inoculati 9.080 vaccini. Si consideri che, nei precedenti monitoraggi settimanali, il totale si aggirava, nell’ordine, sulle cifre di 6.900, 4.700, 2.550, 1.550 e giù a scendere.

Sperando che la zona rossa – che sarà in vigore almeno fino al 28 marzo – continuerà a dare i suoi frutti.

 

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