Il caso

“Io, mamma di due bimbi, vittima di un’ingiustizia: uno dei miei figli non riceve il sussidio Inps”

La paradossale storia che vede protagonista una famiglia termolese: pur avendo diritto alla carta acquisti (80 euro ogni due mesi) erogata a favore dei cittadini indigenti, “per l’Inps spetta solo al secondo bambino, per l’altro l’Isee sarebbe troppo alto”. La signora Maria si appella all’Istituto di previdenza affinché “venga riconosciuta anche al mio primogenito”. Qualcosa si muove: dovrebbe ricevere gli aiuti arretrati di gennaio e febbraio ma restano scoperti i mesi da maggio a dicembre 2020.

In Italia esiste dal 2008 un sostegno economico che si chiama Carta acquisti ordinaria, una carta di pagamento elettronica concessa a cittadini che non hanno un reddito alto. Ogni due mesi sulla carta viene accreditata una somma di denaro di 80 euro che può essere utilizzata per la spesa alimentare negli esercizi convenzionati e per il pagamento delle bollette di gas e luce negli uffici postali. La carta non è abilitata al prelievo di contanti.

Una premessa doverosa per raccontare una storia molto controversa che vede protagonista una famiglia di Termoli.

La signora Maria, infatti, si è voluta rivolgere alla redazione di Primonumero per denunciare l’ingiustizia che sta vivendo: mamma di due bambini, percepisce tale sussidio da quando è nato il primo figlio, nell’agosto del 2018. Ha continuato a riceverlo regolarmente fino a dicembre 2019. Poi da gennaio ad aprile 2020 l’erogazione è cessata perché il reddito Isee superava la soglia massima prevista, ossia poco meno di 7mila euro.

Fin qui nulla di strano.

Nel maggio del 2020, la signora mette al mondo il secondo figlio. E sorge il problema che oggi la donna denuncia. “In questo caso è scattato il sussidio per il secondogenito, erogato sulla base del nuovo Isee, ma non è stato ripristinato per il primo” spiega la signora.

L’anomalia sta nel fatto che il reddito a cui si fa riferimento è chiaramente lo stesso, ma a un bambino viene riconosciuta la Carta acquisti e a un altro no. Come se fossero figli di due famiglie diverse e non dello stesso nucleo. E tale incresciosa situazione va avanti per tutto il 2020 e nei primi mesi di quest’anno.

“Ho contattato più volte l’Inps di Termoli per sapere il motivo per cui il bonus sia stato riconosciuto a un figlio e all’altro no – prosegue – e mi hanno sempre risposto che l’Isee risultava superiore alla soglia prevista. Noi abbiamo un reddito annuale di 6600 euro e dunque rientriamo nella fascia. Purtroppo per l’Inps non è così e non capisco il motivo”.

La signora non si è fermata qui: “Mi sono recata in patronato dove hanno confermato che il nostro nucleo familiare ha diritto a questa misura di sostegno. Tra l’altro, mi hanno anche sostituito la carta vecchia con una nuova ma delle 80 euro ogni due mesi neanche l’ombra”, aggiunge la mamma.

“Ad agosto mio figlio compie tre anni e il sussidio scade”, dice ancora. “Perché devo perdere tutti questi mesi per un errore che sta compiendo l’Inps?”.

Un barlume di speranza si è intravisto proprio nelle ultime ore: “Mi hanno fatto sapere che probabilmente i mesi di gennaio e febbraio 2021 saranno accreditati in questi giorni, ma non quelli da maggio a dicembre”.

L’appello della signora è che si possa far luce definitivamente su una vicenda anomala e sicuramente ingiusta.

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