L'inchiesta della procura

Emergenza covid: “Insabbiati i dati sulle Terapie intensive”. La denuncia dossier di Camilla in Procura

La giovane che in questi mesi ha cercato risposte su numeri e circostanze relative alla gestione dell'emergenza che sin da subito è stata poco chiara, questa mattina ha formalizzato gli atti di denuncia al Tribunale di Campobasso. Pronta anche la diffida al Ministero per la Salute

Sulla sua denuncia-dossier che questa mattina ha formalizzato protocollandola in Procura a Campobasso, puntano moltissimo i familiari della vittime morte per Covid, per dimostrare che il conteggio dei posti letto nelle Terapie intensive del Molise non è mai stata reale. Numeri omessi. Dati insabbiati. Gestione dell’emergenza, trasferimenti di malati (attraverso la rete nazionale rete Cross, Centrale remota operazioni soccorso sanitario) e cura degli stessi che avrebbe inevitabilmente subìto le conseguenze di posizioni assunte forse mentendo o omettendo, delineando una situazione differente rispetto a quella riscontrata nelle corsie degli ospedali impegnati in Molise nell’assistenza dei pazienti covid. Ma questo sarà l’autorità giudiziaria a stabilirlo.

E perché lo faccia, oggi (23 marzo) Camilla Caterina, giovane donna di Isernia ma residente a Termoli da qualche anno, che ha fiutato incongruenze e anomalie sulla gestione della pandemia mettendosi a studiare documenti e atti e cercando quindi risposte alle sue domande, ha consegnato in Procura una denuncia dossier dettagliata. Argomentata punto per punto. In ogni pagina del voluminoso fascicolo spiega perché i numeri della Terapia intensiva già a novembre scorso non erano quelli comunicati a Roma e perché tutto questo ha innescato una serie di ritardi e dinamiche procedurali che potrebbero aver causato alcune delle tanti morti a cui abbiamo assistito.

A novembre, con 12 posti letto di Terapia intensiva già tutti occupati, i conti non le tornavano. E’ da questo momento che Camilla Caterina inizia ad approfondire uno dei capitoli più spinosi della gestione dell’epidemia in Molise, regione ‘sfiorata’ dalla prima ondata e poi tragicamente colpita nella seconda e nella terza fase, quando si è verificata una impressionante escalation di nuovi casi, ricoveri, decessi.

Dal febbraio dello scorso anno al 23 settembre i contagi totali accertati erano stati 623. Era ancora basso (rispetto ad altre realtà) anche il numero dei decessi: 23. I ricoveri al Cardarelli erano nei limiti, mentre erano covid-free gli ospedali di Isernia e Termoli (a parte la parentesi del marzo 2020, quando il San Timoteo venne chiuso per un paio di settimane a causa del virus).

Situazione completamente cambiata da novembre in poi. Negli ultimi cinque mesi, la regione ha contato oltre 9mila casi e oltre 300 morti. Con decine di pazienti trasferiti in altre regioni perché gli ospedali sono saturi. Al Cardarelli è stato perfino necessario attivare posti di Rianimazione nel blocco operatorio. Una sfacelo dunque.

Da qui i dubbi di Camilla, certificati nel dossier: il Molise avrebbe a lungo rassicurato sulla presenza di 39 posti letto in totale nei reparti di Terapia Intensiva. Ma ne sarebbero stati invece molti meno e questo allo scopo di alterare i parametri imposti a Roma ed evitare l’introduzione di misure maggiormente restrittive da parte del Governo. Tra dicembre e gennaio il Molise è stato per settimane – inspiegabilmente – ‘giallo’ nonostante le costanti difficoltà, a cominciare dagli ospedali – il Cardarelli in primis – sempre più ingolfati e sotto pressione.

Tant’è che a fronte di un’emergenza ormai fuori controllo, le strutture predisposte stipulano un accordo per i posti letto di terapia intensiva con il Gemelli e l’Irccs Neuromed di Pozzilli soltanto il 24 febbraio e su decreto dell’ex commissario ad acta Angelo Giustini.

Tre giorni dopo, in regione, arriva il sopralluogo degli ispettori ministeriali che certificano la criticità dei numeri relativi ai posti disponibili.

Posti letto Covid, gli Ispettori ‘sbugiardano’ i numeri ufficiali del Molise

Eppure era novembre scorso quando il ministero della Salute aveva approvato il piano di potenziamento dell’offerta ospedaliera della regione Molise prevedendo un aumento di 14 posti letto in terapia intensiva. Incremento – secondo i dati comunicati a Roma – che si è aggiunto ai 30 già presenti per un totale di 44 posti letto regionali.
Numeri che non tornano.

Camilla Caterina Procura Campobasso

E Camilla al di là delle incongruenze rivelate pretende chiarimenti anche dal Ministero, a cui ha scritto lo scorso 25 febbraio, tant’è che una volta fuori dal Palazzo di giustizia di viale Elena ha annunciato che oggi pomeriggio invierà anche un diffida al Ministero per capire eventuali responsabilità  rispetto a quesiti rimasti irrisolti. “Io non formulo ipotesi di reato né indico nomi. Ho documentato i fatti e spero che a fronte di tutti gli allegati che cronologicamente raccontano l’emergenza in Molise, l’autorità giudiziaria dia a me e a tutti molisani le risposte che cerchiamo”. Risposte che invocano anche i familiari delle vittime del covid che hanno depositato in Procura molteplici esposti. Sulle eventuali omissioni e sulle responsabilità c’è un’inchiesta del Capo della Procura, Nicola D’Angelo. Il dossier consegnato da Camilla potrebbe diventare un’appendice ai fascicoli già presenti sul tavolo del magistrato.

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