Massima attenzione

Finti appuntamenti e richieste di soldi, la Zona Rossa non frena le truffe telefoniche

Segnalazioni di raggiri tentati e strane chiamate ricevute a Termoli negli ultimi giorni. Due cittadini mettono in guardia

Truffe telefoniche, appuntamenti fissati nonostante ci sia la zona rossa, richieste per ottenere dei versamenti di denaro in cambio di futuri pagamenti. Malgrado le restrizioni e l’obbligo di spostarsi il meno possibile, i tentativi di truffa non si arrestano nella nostra regione.

A Termoli negli scorsi giorni ne sono stati segnalati diversi con risvolti che vanno dalla violazione del Dpcm in vigore a possibili rilievi penali. Nel primo caso una donna di Termoli ha riferito di essere stata contattata con un numero di cellulare da una donna che si è presentata come operatrice dell’Eni.

“Mi ha chiesto un appuntamento con un consulente per domani così da darmi delle informazioni su nuove tariffe. Vista l’insistenza per l’appuntamento mi è sorto il dubbio, dato che siamo in Zona Rossa e in casa non possiamo far entrare nessuno” riferisce una cittadina residente alla periferia sud della città.

“Mi sono anche abbastanza alterata – prosegue – e l’ho fatto presente alla donna che mi ha contattato, la quale mi ha risposto di non essere a conoscenza che Termoli fosse in Zona Rossa. A quel punto ho terminato la telefonata con lei e ho chiamato direttamente l’Eni. Al centralino mi hanno riferito che non hanno disposto questo genere di servizio. Ho pensato di segnalare la cosa per evitare truffe o tentativi di furto con questa scusa per entrare negli appartamenti”.

A proposito di truffe un altro genere di raggiro è stato segnalato dal titolare di una agenzia funebre di Termoli. “Sono stato contattato per l’organizzazione di un funerale da una signora e avevamo concordato anche il pagamento dopo il preventivo che avevo proposto. Al momento di pagare però, la signora mi ha chiesto se avevo nelle vicinanze un Ufficio postale. Quando le ho chiesto il perché, lei mi ha chiesto di farle una ricarica su Postepay così da poter effettuare in seguito il versamento. Ho capito che c’era qualcosa che non andava e non le ho dato troppa corda. Dopo la telefonata e i messaggi con lei, ho fatto una segnalazione ai carabinieri”.

L’imprenditore conserva i messaggi scambiati con la signora e il numero di telefono dell’utenza dalla quale è stato contattato, cosa che potrebbe essere utile a capire chi mette in atto pratiche di questo tipo, molto spesso illegali.

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