I retroscena

Giustini: “Io boicottato dall’Asrem e ignorato dal Ministero”. Attesa per il successore

L'ex commissario nella sua lettera di dimissioni - inviata al Presidente Draghi, ai Ministri Franco (Economia e Finanze) e Speranza (Salute) nonchè al Generale Figliuolo (Commissario Straordinario per l'emergenza Covid) - dice le sue verità su quanto successo dal dicembre 2018 a marzo 2021 lamentando una sorta di boicottaggio da parte di Asrem e Regione ma anche sottolineando come le sue richieste siano state inevase dal Governo. Intanto martedì Giustini sarà ascoltato dal Procuratore nell'ambito dell'inchiesta in cui risulta indagato e frattanto si attende la nomina del suo successore

Annunciate già giorni fa, con la lettera firmata 9 marzo, sono ufficiali da ieri le dimissioni del Commissario ad acta alla Sanità per il Molise, Angelo Giustini. Nella lettera di dimissioni ricorre punto su punto il j’accuse rivolto all’Azienda sanitaria molisana di essere stato bellamente boicottato ma non sono poi tanto velate neanche le critiche al Ministero che ha ignorato le sue richieste. L’ex generale della Guardia di Finanza proprio oggi, sulle pagine di Repubblica, viene definito ‘Il Cotticelli del Molise’ con il chiaro riferimento all’ex Commissario per la Calabria che si dimise dopo la mesta figura documentata dalle telecamere di Titolo V su Rai 3.

Intanto chi ieri si aspettava la nomina, in Consiglio dei Ministri, del successore di Giustini è rimasto deluso. Saranno in particolare i Ministeri di Salute ed Economia a deliberare la scelta che probabilmente ci sarà nel prossimo Consiglio dei Ministri.

Nel giorno dell’impietoso ritratto affidato alla ‘penna’ di Fabio Tonocci – che nel titolo sull’importante quotidiano nazionale sintetizza con “Voleva un lazzaretto e ha reso la regione più vulnerabile al Covid” – Primonumero vi fornisce la ricostruzione di Giustini, messa giù in 3 pagine di lettera di dimissioni indirizzate al Governo (Presidente e Ministri vari) oltre che al Commissario per l’emergenza, il generale Figliuolo, di quanto accaduto dall’inizio del suo mandato (il Governo Conte I lo nominò nel dicembre 2018, ndr).

Parte proprio da lì, dall’affidamento dell’incarico per l’attuazione del vigente piano di rientro dai disavanzi del Servizio Sanitario regionale del Molise e con “l’incarico prioritario di attuare il Pos 2015-2018” nonché tutti gli interventi utili a garantire, in maniera uniforme su tutto il territorio regionale, i livelli essenziali di assistenza. Il primo ostacolo, a detta di Giustini, arriva subito dopo essersi accorto delle irregolarità nella fiscalità regionale dovute alla mancanza di 9 milioni di euro dal bilancio della sanità regionale. Quindi con proprio decreto commissariale (6 giugno 2019) “decido di non approvare il bilancio di esercizio 2018”. E ancora: “Nonostante l’ammanco denunciato anche alla Corte dei Conti di Campobasso, ad oggi tali risorse non risultano essere state versate”.

Poi la spinosa questione del personale. Sempre nel 2019 – ricorda Giustini -, grazie all’approvazione del primo decreto Calabria, anche in Molise si sblocca il turnover e si consente alla struttura commissariale di programmare il bando di concorsi per Uoc (unità operative complesse, ndr) riguardanti 13 primari. Dopo la chiusura del bando il concorso però si blocca. “Da settembre 2019 ad oggi, nonostante i ripetuti solleciti di procedere all’espletamento del concorso, il direttore generale Asrem non provvede all’attuazione delle linee programmatiche da me dettate. Ad oggi il bando, chiuso, ancora non viene espletato”.

Arriva poi la pandemia, all’incirca un anno fa. Ed è proprio sulla gestione dell’emergenza pandemica che trova linfa l‘inchiesta della Procura di Campobasso per cui il Commissario risulta iscritto nel registro degli indagati (con le accuse di omissione d’atti d’ufficio e abuso d’ufficio), e martedì 17 dovrà presentarsi davanti al procuratore capo Nicola D’Angelo per il primo interrogatorio di garanzia.

Nella missiva in cui il medico cardiologo Giustini rassegna le dimissioni, da subito si affronta la questione del piano Covid, proprio quello che costò la ‘poltrona’ al suo ‘collega calabrese’. Giustini rammenta come, secondo le indicazioni del Governo, l’unico deputato a presentare un piano covid per la riorganizzazione della rete ospedaliera alla luce dell’emergenza Covid era lui, il commissario ad acta. “Il sottoscritto presenta un piano a Roma con l’individuazione di un Covid Hospital dedicato per il Molise e, al contempo, altri soggetti, non legittimati ad apporre la loro firma su un atto di programmazione, presentano un piano alternativo (leggasi Regione ed Asrem che proposero, ricorderete, il piano del Cardarelli con la riqualificazione dell’ex hospice)”.

La situazione della rete sanitaria molisane esplode nell’autunno 2020. Riportiamo testualmente: “Il piano covid voluto da Regione ed Asrem e che ha visto il benestare del sottoscritto comandato, purtroppo, dimostra le sue falle, quindi la famosa Torre Covid non viene costruita (ad oggi ci sono problemi di progettazione che sembrano insormontabili) e l’ospedale Cardarelli, unico centro Hub regionale Dea di I livello, è completamente occupato da pazienti covid”.
Dunque il Commissario riconnette i fili della vicenda degli ospedali privati accreditati, dalla mancata firma dei contratti alla conseguente richiesta a lui rivolta di Toma di attivare i posti letto delle strutture accreditate necessari per affrontare l’emergenza. Così Giustini: “Al tavolo tecnico mi si ingiungeva di revocare gli accreditamenti ai suddetti centri che concorrono a garantire i Lea. Il tutto in piena pandemia”. Poi, l’ormai ex commissario affronta la questione dei cluster scoppiati in seno ad alcuni reparti del Cardarelli, ricordando il suo sopralluogo e la sua ‘denuncia’ ai Nas. E i vari solleciti ad Asrem per eliminare le gravi criticità.

Si arriva a gennaio dell’anno in corso. Giustini scrive che, preso atto dell’assenza in Molise della rete della emergenza-urgenza per le patologie tempo-dipendenti (perché il Cardarelli che sarebbe l’unico centro deputato allo scopo è ormai sopraffatto dai pazienti Covid), comunica all’Asrem la necessità di porre fine a questa situazione ripristinando la normale funzionalità della rete sanitaria e individua allo scopo due possibili soluzioni. Era metà febbraio (qui l’articolo di Primonumero). “Mai avuto risposta”. In quella occasione Giustini nominò Florenzano (il Dg Asrem) Commissario per l’emergenza e sappiamo che anche su questo si muove l’indagine della Procura che ritiene quella nomina del tutto illegittima.

Quindi predispone il Dca 14/2021 per l’attivazione dei posti letto a media e bassa intensità presso il Vietri, anche in seguito alla proposta del Neuromed di fornire personale ed attrezzature. Personale e attrezzature che poi, come noto e a seguito di una Unità di Crisi nottetempo, viene dirottata presso il Gemelli Molise, struttura che si era resa disponibile in tempi rapidissimi.

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In generale il commissario più volte nella lettera lamenta la non sinergia nella Struttura Commissariale (dunque con la sua sub, Ida Grossi), oltre che con Asrem e Regione, e rimarca come a Roma gli fosse stato dato assenso verbale a riordinare un centro covid a Larino per bonificare gli altri ospedali, circostanza che la Procura ha messo sotto la lente ritenendola non veritiera.

Infine la conclusione: “Ad oggi la situazione è peggiorata: le linee programmatiche dettate dal sottoscritto nel pieno rispetto delle sue funzioni permangono sospese e vicariate dal concorso di Neuromed e Gemelli Molise a seguito della situazione sopra rappresentata. Data dunque l’impossibilità di poter operare in una situazione che vede lo scrivente a segnalare ricorrentemente ai Ministeri affiancanti l’estensione del decreto Calabria-bis del novembre 2020 anche al Molise, ma senza alcun esito, il sottoscritto comunica le sue dimissioni dal ruolo di commissario ad acta della sanità del Molise”.

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