Campobasso

La proroga delle lezioni in dad divide i genitori. Il sindaco: “Timori per Cardarelli e ritardi delle vaccinazioni”

Con un videomessaggio il primo cittadino del capoluogo ha esplicitato i motivi della proroga delle attività didattiche a distanza. La decisione, formalizzata con un'ordinanza, ha scatenato polemiche

La decisione di prorogare la sospensione delle attività didattiche in presenza, nonostante il Molise sia in arancione, ha scatenato polemiche furiose: la bacheca Facebook del sindaco Roberto Gravina è stata presa d’assalto poco dopo il suo annuncio a cui ha fatto seguito l’apposita ordinanza. Le scuole di Campobasso resteranno chiuse fino al 31 marzo.

“Abbiamo deciso – l’annuncio del primo cittadino del capoluogo – di prolungare  dal 22 marzo fino al 31 marzo, la sospensione a Campobasso delle attività didattiche in presenza per gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, siano pubblici, parificati, paritari e degli asili nido pubblici e privati”. 

Il provvedimento ha diviso i genitori degli alunni tra favorevoli e contrari. “Nonostante le difficoltà che anche io vivo, sia nella gestione del lavoro che delle bambine h24 a casa, caro sindaco ritengo che la sua sia una saggia, saggissima decisione“, il pensiero di Nadia. Anche per un’insegnante, Carmen Adamo, si tratta di “una scelta saggia. Sono una docente e ancora non ricevo la prima dose”.

Molti altri genitori invece insistono sul ritorno alla normalità dei loro figli: non è solo un problema di formazione e apprendimento scolastico, ma anche di quel bisogno di socialità fondamentale per i più giovani. “Per l’incapacità di qualcuno di gestire la situazione sanitaria Molisana, oramai al collasso da molto tempo prima della pandemia, non possono e non devono rimetterci sempre i nostri figli”, sostiene la signora Lidia. “Credo non sia giusto pensiamo a tutto quello che succede nelle famiglie che non possono lavorare per la dad”, osserva Rosaria.

E forse sulla spinta di tali critiche il sindaco Gravina ha deciso di registrare un video messaggio per spiegare le principali motivazioni che lo hanno indotto a prorogare la chiusura delle scuole: i timori dei ricoveri all’ospedale Cardarelli, che è da tempo in sofferenza, e la ripresa dei vaccini Astrazeneca al personale scolastico. La campagna di immunizzazione per docenti e per tutti gli addetti dei plessi scolastici è ripartita solo ieri dopo lo stop deciso in via precauzionale dall’Aifa.

 

 

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