Dopo il caso piemonte

Astrazeneca, prof molisani preoccupati a torto. I dati e gli esperti escludono correlazioni: “Morti attese e indipendenti da vaccino”

Una docente che si è sottoposta a vaccinazione nei giorni scorsi con una dose dello stesso lotto di Astrazeneca bloccato oggi dalla Regione Piemonte esprime timore: “Non mi sento tranquilla, voglio la verità”. Come lei altri prof si dichiarano preoccupati. Molti altri invece sono sereni: “Eccessivo questo allarmismo, dobbiamo fidarci della scienza”. E la scienza ha escluso, finora, qualsiasi tipo di nesso tra morti e vaccini. Massimo Galli, una delle voci più autorevoli che finora non ha mai sbagliato una previsione, all’Adnkronos: “Su 10 milioni di vaccinati con un qualsiasi vaccino è praticamente certo che nell'arco dei 6 giorni successivi alla vaccinazione si verificheranno 6 decessi per morte improvvisa”.

Il lotto del vaccino Astrazeneca che stamattina il Piemonte ha bloccato dopo il decesso di un docente di Biella appena immunizzato, è stato somministrato a diversi insegnanti molisani durante la settimana. E ora, malgrado l’Aifa non abbia ritenuto di sequestrare alcunché e malgrado non ci siano elementi in mano alla scienza tali da confermare correlazioni, l’allarme cresce tra i prof molisani. “Siamo molto preoccupati, mia moglie ha ricevuto proprio quel vaccino martedì scorso. Sta bene, ma tutte queste coincidenze non ci fanno stare tranquilli” riferisce alla nostra redazione un cittadino che ha inteso fare una segnalazione pubblica dopo aver verificato il numero di lotto.

Sono diversi i docenti immunizzati al Pala Unimol di Campobasso sui quali è stata usata la fornitura contrassegnata dal numero ABV5811, quella ritirata a scopo precauzionale in Piemonte dopo la morte questa mattina del professore di musica Antonio Rinaudo, 58 anni, che ieri era stato vaccinato con Astrazeneca. Nell’attesa delle verifiche il lotto è stato ritirato, come già accaduto qualche giorno fa.

Così, in queste ore, diversi insegnanti del Molise stanno manifestando apprensione anche sui social per ipotetici rischi di trombosi o infarti. Ma si tratta di timori non giustificati ai quali gli esperti oppongono i numeri della scienza. Massimo Galli, una delle voci più autorevoli nel panorama scientifico internazionale, primario di Malattie Infettive del Sacco di Milano, ha dichiarato all’Adnkrons Salute: “Il vaccino AstraZeneca ha dato comunque una prestazione più che sufficiente per garantire una risposta immunitaria alla grande maggioranza delle persone giovani e sane o alle meno giovani ma in buona salute. Personalmente, se non avessi fatto già la vaccinazione, e se, con le informazioni attuali, mi avessero proposto oggi di fare il vaccino AstraZeneca, l’avrei fatto senza esitazione”.

Dopo il caso del lotto sospeso “era prevedibile che si registrassero rinunce alla vaccinazione. Purtroppo questa vicenda è stata quanto di più intempestivo potesse capitare. Su 10 milioni di vaccinati con un qualsiasi vaccino – ha aggiunto Galli – è praticamente certo che nell’arco dei 6 giorni successivi alla vaccinazione si verificheranno 6 decessi per morte improvvisa. Ma sono 6 decessi che su 10 milioni di persone si verificano sempre, indipendentemente dal fatto che ci sia stato o no il vaccino”. In pratica sono eventi “attesi”. Bisogna mettere in conto (e le statistiche di mortalità confermano) che si sarà, su un numero dato di persone, un certo numero di infarti, di ictus eccetera.

In sintesi: le coincidenze di cui parla il marito della prof. che oggi ci ha telefonato sono “coincidenze previste”. Se il docente di Biella morto oggi non si fosse vaccinato i giornali non ne avrebbero parlato (ammesso che sia opportuno continuare a raccontare questi decessi  mettendoli in correlazione con le vaccinazioni).

“A fronte delle coincidenze bisogna tenere i nervi molto saldi e capire che si tratta solo di coincidenze. Non possiamo evitare che resti nell’uomo della strada un dubbio, ma questo, purtroppo, è profondamente sbagliato. Serve vaccinare, vaccinare, vaccinare. Soprattutto in questo momento in cui la pandemia impenna verso l’alto: ciò che importa sopra ogni cosa è proteggersi” ha concluso Massimo Galli alla vigilia del passaggio di tutta Italia nei colori rosso e arancione, cosa che avverrà domani. “E’ fondamentale cercare di fermare una terza ondata, potente, che farà molti morti e che, in larga misura, è già partita. Per evitare le chiusure che sono dolorose per tutti serve vaccinare molte persone, abbiamo bisogno di tutte le armi disponibili”.

D’accordo con lui, oltre all’intero mondo scientifico, anche numerose persone che si sono vaccinate con i lotti “incriminati” e che, a differenza dei colleghi allarmati, hanno parole di lucidità e tranquillità: “Anch’io ho ricevuto quel siero lunedì scorso – racconta Daniela, giovane prof. termolese – e ho avuto un po’ di febbre ma null’altro. Tutto questo allarmismo mi pare eccessivo”.

“Ogni anno muoiono migliaia di persone per malattie cardiovascolari e per malattie neurologiche e nessuno si scandalizza – osserva Massimo, marito di una psicologa che ha fatto il vaccino Astrazeneca, e che dopo una sola dose ha gli anticorpi già molto alti – La comunicazione del governo sulla faccenda dei vaccini è vergognosa, e la sospensione della somministrazione dei singoli lotti assurda, visto che un lotto è composto di 500mila dosi”. Nella tabella che si può vedere QUI sono riportate le cause di morte in Italia e si vede facilmente che su un campione così ampio è assolutamente normale che ci siano persone che muoiono per trombosi, ictus e così via.

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