I nodi della campagna di immunizzazione

Astrazeneca, nuove convocazioni in ritardo e dubbi sui ‘riservisti’. Docente denuncia: “Ero stata chiamata, ora non so più nulla”

Mentre la campagna di immunizzazione è ripresa a pieno ritmo e in Molise viaggia fortunatamente a gonfie vele, restano le incertezze tra gli insegnanti rimandati a casa nel giorno della sospensione del farmaco anglo-svedese. "Siamo passati in coda? Siamo stati dimenticati? Saremo chiamati la prossima settimana?", si chiede una professoressa di Isernia che ha scritto alla nostra redazione. Il dg Florenzano chiarisce: "Stiamo richiamando tutti. Non sprecheremo una dose grazie ai sostituti". Asrem infatti pre-allerta le persone in caso di rinunce.

Non c’è dubbio: la campagna di immunizzazione del Molise sta registrando buone performance. Tanto che ieri (22 marzo), la nostra è risultata terza (dopo Bolzano ed Emilia Romagna) tra le regioni italiane che sono riuscite a somministrare più dosi per mille abitanti.

Partono i vaccini per le persone down. In ripresa le immunizzazioni in Molise

Tuttavia, il programma di vaccinazione continua a presentare più di qualche nodo. Il primo: chi era stato convocato per il vaccino Astrazeneca ed è stato ‘rispedito’ a casa perchè la somministrazione era stata sospesa sarà richiamato? E quando?

Seconda questione: in Molise come funziona la lista dei cosiddetti ‘riservisti’ (o ‘panchinari’ come dir si voglia) del vaccino? Chi vi può accedere?

La prima situazione è direttamente collegata ai dubbi su cui si stanno ‘arrovellando’ gli insegnanti molisani in questi giorni, in particolare coloro che erano stati convocati per il vaccino Astrazeneca e hanno avuto la sfortuna di incappare nella ‘tempesta’ che ha fatto seguito allo stop della campagna di immunizzazione decisa dall’Aifa (Agenzia italiana per il farmaco) per chiarire eventuali nessi con i casi di trombosi e i decessi che si erano verificati nel nostro Paese.

Dopo giorni di grande confusione e incertezza in tutta Italia, sappiamo com’è finita: venerdì 19 le vaccinazioni con il preparato anglo-svedese sono ripartite. Peccato che non tutti i diretti interessati – prenotati, convocati e rispediti a casa quando è stata ufficializzata la sospensione precauzionale – siano stati richiamati.

“Quando saremo riconvocati per il vaccino? O siamo finiti in coda? Quali sono i tempi?“: si stanno chiedendo i docenti. Fra questi un’insegnante di Isernia che ha scritto alla nostra redazione. Il 15 marzo aveva appuntamento a Campobasso assieme ad altri colleghi. Dopo il viaggio e l’arrivo al PalaUnimol, la sede scelta per la campagna di immunizzazione del personale scolastico e universitario, la brutta sorpresa: la sospensione delle iniezioni. Dunque chi era stato convocato è dovuto tornare mestamente a casa.

Solo quattro giorni dopo, venerdì 19 marzo, con il via libera dell’Ema, la campagna vaccinale con il farmaco anglo-svedese è ripresa in tutta Italia. Molise compreso, dove ha riaperto i battenti il palazzetto dello sport dell’Università del Molise.

Tuttavia, chi in questi giorni aspettava un messaggio con la data del nuovo appuntamento è rimasto deluso. “Il 15 marzo avrei dovuto avere la somministrazione del vaccino Astrazeneca. Come tanti altri lì presenti con me quella sera, sono stata rimandata a casa con l’accordo che ci avrebbero mandato un messaggio per informarci su come e quando avremmo avuto la riconvocazione. A tutt’oggi nessun messaggio. Stanno convocando altri docenti, ma quelli già in lista quella sera niente. Non sarebbe stato più giusto ricominciare da dove si erano fermati? Non conosco le dinamiche con cui stanno conducendo il servizio, ma almeno un messaggio per chiarirci i criteri avrebbero potuto inviarcelo, visto che abbiamo fatto un viaggio a vuoto, io personalmente da Isernia, ma altri anche da Venafro e Agnone. Siamo passati in coda? Siamo stati dimenticati? Saremo chiamati la prossima settimana? Tutto tace”.

I ritardi nelle convocazioni dunque hanno creato legittime perplessità da parte dei docenti che, dopo aver dato l’adesione, non sanno ancora se e quando saranno chiamati. “Stiamo chiamando tutte le persone che avevano appuntamento nei giorni di sospensione di Astrazeneca”, puntualizza il direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano a Primonumero. Che però non si sbilancia sulla tempistica perchè, spiega, “le chiamate vengono fatte dalla Regione sulla scorta del database che è stato costituito in base alle adesioni. Ma posso assicurare che saranno richiamati tutti coloro il cui appuntamento è stato rimandato per la sospensione del vaccino Astrazeneca”.

Anche perchè, aggiunge il manager, “finora non è stata sprecata una sola dose di vaccino Astraneca grazie ai sostituti”.

E qui veniamo alla seconda questione legata alla ripresa della campagna di immunizzazione: i famosi ‘riservisti’ del vaccino come vengono convocati? In Molise chi ha rinunciato o non si è presentato all’appuntamento è stato subito rimpiazzato. In che modo? “Nel punto vaccinale (che sia quello dedicato agli over 80, ai professori o alle forze armate) per la giornata della vaccinazione – precisa ancora il capo dell’Azienda sanitaria – prevediamo delle persone che vengono pre-allertate perchè, in questo modo, se riscontriamo delle rinunce, chiamiamo le riserve che appartengono alla stessa categoria che stiamo vaccinando”.

Insomma convocazioni ex ante per evitare di buttare i vaccini che in questo momento sono preziosi e per non perdere il ritmo della campagna di immunizzazione. Metodo forse facilitato dalla ridotta platea della popolazione molisana (che conta poco più di 300mila abitanti).

500mila sieri al giorno e immunizzare l’80% degli italiani entro settembre è l’obiettivo del commissario straordinario all’emergenza covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo, lo stesso che ha introdotto le ‘liste dei riservisti’ disponendo in una ordinanza che “le dosi di vaccino eventualmente residue a fine giornata, qualora non conservabili, siano eccezionalmente somministrate, per ottimizzarne l’impiego evitando sprechi, in favore di soggetti comunque disponibili al momento”. 

E all’interno del quadro definito nel provvedimento di Figliuolo le Regioni si sono mosse in ordine sparso dando vista ad una serie di storture: dagli immancabili ‘imbucati’ al caos sulle convocazioni in Lombardia fino al caso del giornalista Andrea Scanzi, inserito nella ‘panchina vaccinale’ della Toscana. Di tutto e di più insomma.

Per questo il professore Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università statale di Milano, ha auspicato un criterio nazionale condiviso per stilare la lista dei ‘riservisti’. E’ l’unico modo per definire le priorità. E ha citato come esempio il metodo utilizzato nel suo ospedale:  “Noi chiamiamo delle persone già in lista il mattino dopo, quelli che abitano vicino e che magari sono disponibili in breve tempo. Oppure destiniamo la dose che avanza a qualche nuovo dipendente, o a dipendenti che devono fare la seconda dose”.

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