La campagna vaccinale

Astrazeneca, in Molise si riparte ma non per tutti. 250 tra insegnanti e studenti all’Unimol: “Giorni di ansia ma fiducia nella scienza”

Alle 15 di questo pomeriggio, 19 marzo, il palazzetto dello sport dell'Ateneo ha riaperto i battenti per la somministrazione dei vaccini la cui inoculazione era stata sospesa in via precauzionale quattro giorni fa. Dopo il via libera dell'Ema, la campagna vaccinale per il personale scolastico e universitario è ripresa all'insegna un cauto ottimismo. A Campobasso anche docenti da Isernia e Termoli che hanno dovuto affrontare i disagi del viaggio: nelle due città non sono stati attivati i punti vaccinali previsti.

Alle 15 in punto le porte del palazzetto dello sport sono state riaperte. La campagna vaccinale con Astrazeneca è ripresa anche in Molise dopo la sospensione precauzionale decisa quattro giorni fa dall’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) che ha ritenuto necessario approfondire se c’erano rischi tra l’inoculazione e i casi di trombosi che si sono verificati anche nel nostro Paese.

AstraZeneca, vaccino sospeso in Molise fino a nuove disposizioni. Sms per avvisare chi aveva prenotazione

“Non c’è nessuna correlazione”, ha chiarito il direttore generale dell’Aifa Nicola Magrini nella conferenza stampa svolta dopo il via libera dell’Ema sul vaccino Astrazeneca. “I benefici del vaccino Astrazeneca superano i rischi” e “non ci sono controindicazioni per l’uso. Questo vaccino non è associato ad aumento complessivo del rischio trombotico e tromboembolico”, le sue parole.

La ‘macchina’ quindi si è rimessa in moto anche nella nostra regione. Insegnanti e studenti della Facoltà di Medicina raggiungono a scaglioni il Palaunimol già alle 14.30 del pomeriggio di oggi (19 marzo) dopo aver ricevuto la convocazione dell’Asrem. 250 le persone in elenco. Chi arriva fornisce le proprie generalità unitamente al documento d’identità.

Dopo aver verificato se il nominativo è presente tra quelli comunicati dall’azienda sanitaria, ci si mette in fila davanti a una delle quattro le postazioni attivate dall’Ateneo e tutte dotate di personale sanitario.

Stando alle prime stime, sembra che non ci siano state grandi rinunce ma c’è chi in via precauzionale ha comunque deciso di consultare il proprio medico per capire e ricevere rassicurazioni sui possibili rischi sulla base delle proprie condizioni di salute. “Prima di venire qui, ho voluto sentire il mio medico di fiducia”, racconta qualche insegnante che ha appena ricevuto il vaccino. Qualcun altro, più dubbioso e timoroso, preferisce direttamente rivolgersi ai rianimatori che l’Università del Molise ha messo a disposizione per capire se ci sono controindicazioni. E i consulti rallentano un po’ le operazioni che vengono svolte regolarmente.

C’è cautela, ma anche fiducia nei confronti del vaccino. “Paura? Assolutamente no, studio Medicina e credo nella scienza”, chiarisce una ragazza che si è appena sottoposta all’iniezione. “Sto bene, non ho avuto nessuna ansia”, racconta un’altra insegnante mentre attende che trascorrano i ‘fatidici’ 20 minuti prima di tornare a casa e per valutare reazioni nell’immediato.

Dopo lo stop al vaccino “sono stati giorni di ansia che ho vissuto informandomi e ascoltando il parere dei medici, anche del mio medico di base”, dice un’insegnante della scuola dell’infanzia. “La paura ci sarà anche nei prossimi giorni”.

Ci sono anche diversi docenti di Termoli e Isernia che si sono dovuti ‘sobbarcare’ anche un’ora extra di viaggio per raggiungere Campobasso: nelle due città i punti vaccinali individuati dall’Asrem non sono stati attivati, anche se a Termoli (per fare un esempio) era stato individuato e anche allestito proprio in supporto alla campagna vaccinale il Palairino. Lamentano i disagi dello spostamento a cui sono stati costretti a causa delle carenze organizzative della campagna vaccinale. “A Termoli ci sono le strutture, sarebbe il caso di attivarle. Anche perchè dobbiamo farci accompagnare a Campobasso”, segnala una docente.

E purtroppo al PalaUnimol c’è anche chi deve rinunciare al vaccino Astrazeneca a causa di patologie che potrebbero mettere a rischio la propria salute. Il nominativo viene segnalato al personale dell’Università che a sua volta lo comunicherà all’Asrem. Queste persone dovranno aspettare una chiamata da Asrem per sottoporsi al Pfizer o al Moderna.

 

leggi anche
I nodi della campagna di immunizzazione
Astrazeneca, nuove convocazioni in ritardo e dubbi sui ‘riservisti’. Docente denuncia: “Ero stata chiamata, ora non so più nulla”